Marche in moto tra passi e crinali ti aspetta per l’ultima tappa del suo viaggio. Un’esperienza unica in una delle regioni più belle d’Italia e più divertenti per gli appassionati dei viaggi su due ruote.
Marche in moto si riparte da Cantiano
Risvegliarsi ai piedi del massiccio del monte Catria – il Monte Sacro – in un antico borgo romano non ha prezzo. Il fiume Burano scorre sotto di noi e l’antica via Flaminia rimanda ancora gli echi dei calzari in cuoio dei legionari romani che battono ritmicamente il selciato verso i confini dell’Impero o di ritorno alla Città Eterna. Intorno a noi boschi di faggeti ad alto fusto e i rumori tipici di un piccolo paese che si risveglia e prepara a un nuovo giorno.
La moto ci attende, pronta ad affrontare una nuova vetta, quella del Monte Petrano prima di scendere a valle, di nuovo verso il mare Adriatico.
In moto verso il monte Petrano
Si sale dunque curva dopo curva, guida impegnativa ma divertente che ci porterà attraverso tratti di sterrata che si alternano a tratti asfaltati verso il meraviglioso altopiano che ci attende a 1162 m. di quota.
Che dire, lo spettacolo in cima è fantastico, visuale magnifica verso il Catria ma anche, nelle giornate di sole, verso il Furlo o, ancora più in là, dove si possono scorgere le linee, per noi inconfondibili, del Sasso Simone e del Simoncello, da non perdervi assolutamente se state viaggiando nell’entroterra romagnolo – marchigiano.
Marche in moto dal monte Petrano a Cagli
Intorno a noi distese di fiori. Se capiti in primavera narcisi a vista d’occhio, distese di giallo chiazzate di un bianco pallido e immacolato che si perdono lungo i prati, e ancora orchidee selvatiche violette e nontiscordardime regalano una danza di colori che rendono questo altopiano unico, diverso dai rilievi vicini più alti ma non così densi di colore.
La discesa è perfetta e solo dopo una serie infinita di tornanti terrazzati con vista verso la valle entriamo nella città di Cagli attraversando una porta di accesso secondario.
Cagli uno dei borghi piu’ belli delle Marche
A Cagli gironzoliamo con la moto tra le vie del bellissimo borgo antico. Siamo rientrati dentro un paesaggio collinare e torneremo a guidare lungo la via Flaminia sino al passo del Furlo, passaggio obbligatorio per ogni bikers che stia attraversando le Marche nella provincia di Pesaro – Urbino.
A Cagli si respira aria da impero romano. Siamo sulla Flaminia, la via obbligata attraversata da tutti gli abitanti dell’impero che volessero recarsi sulla sponda dell’Adriatico per poi proseguire verso nord, verso la Lombardia sulla consolare Emilia o verso Aquileia sulla Popilia. Non a caso infatti subito fuori le mura della città possiamo ammirare l’antico ponte Mallio, un antico ponte romano di dimensioni possenti che consentiva di attraversare il fiume Burano nei pressi della Flaminia. Da qui inforchiamo l’antico tracciato di questa nobile arteria che, parallelo alla nuova Flaminia oggi molto trafficata ci fa respirare l’aria della campagna circostante.
Le Marche in moto e il passo del Furlo
Attraversata Acqualagna immobile sotto il sole guidiamo veloci verso il passo del Furlo che, ancora prima dei romani era al servizio degli etruschi per superare l’appennino per poi scendere verso l’Adriatico seguendo la linea tracciata dal bellissimo fiume Metauro che, con le sue tinte che richiamano al verde smeraldo, prosegue sino a Fano per gettarsi impetuoso nel mare.
Attraversare il passo del Furlo è un attimo di assoluta estasi motociclistica. Il breve tragitto regala uno spaccato quasi fiabesco del luogo dove una strada a due corsie corre in mezzo a rocce la cui altezza toglie luce al tracciato. In parallelo corre il fiume Candigliano che, grazie ad una diga posta sul lato mare della gola, regala acque immobili dai riflessi verdastri che conferiscono all’ambiente una luce magica.
Una sosta da Bikers
Prima di affrontare il passo consigliamo vivamente una sosta all’abbazia di San Vincenzo, antica, risalente all’anno 1000 quando il luogo era frequentatissimo dai monaci che qui vivevano nel convento adiacente la chiesa. Molto interessante con la sua navata principale che raggiunge l’altare attraverso una scala. Fuori, nello spazio adiacente, un barettino in legno è frequentatissimo da motociclisti di tutti i tipi, dal classico rombante pilota da strada al più tranquillo Harleista sino a noi, metà enduristi, metà viaggiatori curiosi.
A spasso per le Marche
SS3 si vola verso Fossombrone. Uscendo dalla gola del Furlo lasciamo alle spalle gli appennini per entrare in un territorio collinare che degrada verso il mare. Uno sguardo dall’alto dalla rocca malatestiana di questo antico e meraviglioso borgo per immergerci poi nell’entroterra della provincia di Pesaro – Urbino che conosciamo benissimo ma che non smette mai di affascinare per la sua bellezza.
Un’immersione tra piccole strade che scendono e risalgono le colline immerse dentro una natura ridondante ed eccoci a guidare lungo la SP123 fino a Tavullia. Borghi, torri di avvistamento, piccoli centri abitati racchiusi dentro le mura di una rocca. Territori governati da condottieri e soldati di ventura, territori che come Urbino hanno scritto la storia del Rinascimento, contesi, conquistati e persi nel titanico scontro tra le due famiglie più importanti di questi luoghi: i Malatesta di Rimini e i Montefeltro di Urbino.
La moto, Tavullia e il Ranch
Il tramonto ci aspetta a Tavullia, piccolo borgo ai confini tra Marche e Romagna balzato alle cronache mondiali per essere il paese natale di Valentino “il Magnifico” Rossi. Il Ranch, la pista costruita da Valentino dove si allena con i ragazzi della VR46 Accademy, riflette sotto di noi la luce del sole morente.
Conserviamo in memoria ancora le cime dei Sibillini e poi ancora le cime del Catria, del monte Petrano, le grotte di Frasassi il Furlo, bellezze uniche di un ecosistema fragile che si allunga sul territorio italiano e che, spesso fragile, potrebbe scomparire o modificarsi da un momento all’altro come è avvenuto per quei luoghi devastati in una frazione di secondo dal terremoto e ancora, a distanza di anni, in ginocchio. Un sentimento di nostalgia ci coglie al pensiero dei luoghi visitati e delle strade lungo le quali abbiamo guidato ed è per questo che vogliamo dedicare questo viaggio alle popolazioni colpite dal sisma che ha distrutto i loro luoghi ma non li ha privati della bellezza che ancora circonda fabbricati distrutti e macerie. Un pensiero alla speranza e uno alla buona volontà con l’augurio di ritrovarci a breve nuovamente a guidare lungo queste strade ricostruite e riportate a nuova vita perché solo così, paese dopo paese, questi luoghi potranno tornare ad avere una speranza.
Un ultimo sguardo a Tavullia prima che la moto recuperi la velocità per scendere verso casa, tra poco saremo in Romagna, la nostra terra bellissima e piena di colori, il giallo del grano che fruscia al vento, il verde delle valli e dei pascoli che scendono dolcemente le valli del Marecchia e il Montefeltro, le rocche e i manieri… Ma questa è un’altra storia che, se non avete ancora letto sulle nostre pagine, torneremo a raccontare presto.