Monte aquilone
dentro la magia dei “luoghi minimi”
Monte Aquilone è infatti uno di quei frammenti calcarei trascinati dalla colata gravitativa fino a qui dal Tirreno nel periodo del Paleocene insieme agli altri blocchi che così fortemente caratterizzano la valle, i Sassi del Simone e Simoncello – bellissimi – di San Leo, Torriana, Verucchio o il monte Titano, che quasi come una onda congelata nel momento del rovescio ancor oggi domina dall’alto, punteggiata dalle sue rocche, tutta la Riviera. Uno spettacolo che può essere colto in tutta la sua bellezza solo da lontano e che potremo ammirare nel ritorno verso casa lungo la strada di crinale che da Perticara, toccando Rontagnano, Montegelli, Strigara, Sogliano, Borghi, arriva fino a Savignano, la SP11.
Lasciata così la moto nel piazzale sono tre le direzioni possibili, quella principale verso la vetta del Pincio, da dove l’occhio si perde infinito fino al mare abbracciando con uno sguardo gran parte della Valmarecchia e dell’Uso, oppure, entrando all’interno dello SkyPark, verso l’Aquilone. Subito a sinistra la salita ci porterebbe in vetta alla cima da cui si domina il paese di Perticara, ma è il sentiero in discesa, verso il Sasso del Diavolo che oggi scegliamo, giù verso il Parco dei Luoghi minimi.
E dopo 20 minuti di discesa – la salita al ritorno sarà ben più impegnativa – non ce ne pentiamo. Mimetizzati tra la vegetazione sono gli animali fantastici di Tonino Guerra, così presenti nelle proprie forme opulente e al contempo così aerei da apparire trasparenti. Complice di tanto spettacolo è la materia con cui sono stati realizzati dal ‘Gruppo del Ferro’ di Pennabilli che con maestria, intrecciando fil di ferro, hanno realizzato queste presenze. Sì, perché di presenze si tratta, più immateriali che altro e capaci di sposarsi con la natura e la magia del luogo.
“Portare sotto queste piante, vicino al Sasso del Diavolo, l’immagine dei grandi pachidermi che, durante l’infanzia del mondo, probabilmente abitavano anche nella nostra valle – riporta con le parole del Maestro Rita Giannini nel descrivere l’opera – è un desiderio che mi è nato dopo un viaggio a Parigi. E’ infatti in uno dei grandi parchi della città che ho visto un grande elefante formato da un groviglio di foglie verdi rette da una struttura di metallo. Lo Zoo Verde che vedete troverà vita e movimento nella mente di chi capiterà in questo luogo pieno di magia e incanto.”
Sono il rinoceronte, la tartaruga, la giraffa e l’elefante che, nati nell’ Orto dei frutti dimenticati di Pennabilli, da tempo sono qui, riportati alla libertà. Sono molti anni che, risalendo su e giù la valle del Marecchia, trasformiamo in mete i luoghi a cui Tonino Guerra ha voluto donare la propria poesia. E sempre, più ancora che a livello materiale, li abbiamo sentiti come tali addosso. Non sappiamo bene come descriverli, ma è appunto “l’anima” quella che si percepisce più che capisce in questi luoghi, “i luoghi dell’anima”.
E del resto, avrebbe potuto essere altrimenti se non in un luogo come questo, il cui stesso nome – il “Sasso del Diavolo” – trae origine dalla leggenda? Sì, perché è qui che ancor oggi si trova l’ultima pietra destinata alla costruzione del ponte di Tiberio a Rimini, rimasta qui per un capriccio del diavolo scornato per aver ricevuto in pagamento del suo impegno l’anima di un cane anziché quella di un cristiano. Ma questa è un’altra storia.
Monte Aquilone – Monte Aquilone
19 Febbraio 2017