Emilia Romagna in moto tra passi e crinali 2a parte. Continua il nostro viaggio tra le valli dellìEmilia Romagna. Partiti dal mitico Passo Penice siamo giunti a Borgo Val di Taro e da qui una bella immersione tra curve e tornanti dell’Appennino emiliano.
si riparte da Borgo Val di Taro
SP308, dopo una notte passata nel bellissimo Borgo Val di taro si riparte seguendo il fiume Taro verso Berceto.
Stiamo per entrare nel Parco Nazionale dell’Appennino tosco – emiliano e lo facciamo in piega seguendo la bellissima SP 74 che, alternando praterie a zone densamente boscose, con una deviazione ci porta sino ai piedi del lago Santo, a Lagdei da dove si può salire anche in seggiovia verso il lago.
Paesaggi incantevoli nche in questi giorni di festa pieni di turisti con il loro strascico di rumore, auto parcheggiate, confusione.
attraversiamo il Parco Nazionale dell’Appennino tosco – emiliano
Lungo il nostro percorso, specialmente più avanti, nella provincia di Bologna, incontreremo altri luoghi bellissimi votati al turismo di massa come lo splendido monte Cimone o il parco dei laghi di Suviana e di Brasimone, stracolmi di turisti come le spiagge della costa romagnola.
Noi per adesso corriamo nel silenzio della SP40 che inoltrandosi nel parco verso Corniglio regala viste mozzafiato verso le brughiere di mirtillo che si allungano sino alle foreste di abeti bianchi o, ancora più in basso, boschi di querce.
Siamo nella patria del Parmigiano Reggiano e quasi tutto il territorio agricolo disponibile è utilizzato a pascolo.
Il verde qui comanda e regola la vita di tutti i suoi abitanti e le mucche vivono felici quasi consce di produrre uno dei formaggi più conosciuti e apprezzati al mondo. Ogni tanto si prova a clonare i nostri esemplari (ladri!) ma le mucche migliori le abbiamo noi tra queste valli, lungo queste montagne e visto l’ingegno e la laboriosità delle genti emiliano-romagnole diremmo proprio che ce le siamo meritate! 🙂
In moto alla scoperta della pietra Bismantova
La provincia di Reggio Emilia ci regala lo spettacolo della Pietra di Bismantova che appare all’improvviso dietro l’ennesima curva lungo la Statale 63.
Magnifica, già da lontano si erge maestosa sul piano come nata da quella terra, ma la verità è un’altra perché oggi sappiamo che quel blocco di pietra nasce dall’emersione dal mare della catena appenninica che spezzò i resti di formazioni a base calcarea, alcune delle quali rimasero incastrate in una terra estranea, in un ambiente alieno che la sua presenza oggi rende magico.
Sotto di noi il fiume Secchia scorre placido ed è possibile ammirare propria a fianco del ponte che poco più a sud l’attraversa i blocchi di gesso risalenti a 200 milioni di anni fa.
La provincia di Modena si raggiunge in piega. Foreste, foreste e foreste; curve, curve, curve, il paradiso dei motociclisti.
Emilia Romagna in moto tra Reggio Emilie e Modena
Poche auto e qualche motociclista lungo la SP9 che si allunga quasi all’infinito tra le due provincie di Reggio Emilia e Modena.
Si continua a salire verso Piandelagotti e, immersi sempre di più dentro foreste di abeti, iniziamo a sentire l’aria che si fa pungente. Dormiremo in un campeggio nelle vicinanze di Sant’Annapelago a 1170 metri di altitudine nel cuore del parco del Frignano.
Siamo dentro centri turistici invernali ma frequentati anche nel periodo estivo, borghi vivaci dove si mangia molto bene e l’ospitalità la fa da padrone come è uso in tutta la regione. Da qui già si scorge la bellissima cima del monte Cimone che incontreremo domani e a pochi chilometri, appena dietro il crinale, l’Abetone sonnecchia imponente.
Notte in tenda a 10 gradi ma non ci lamentiamo, siamo dentro un territorio selvaggio e poco propenso a concedere favori.