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ROMAGNA IN MOTO – SOGLIANO E IL FORMAGGIO DI FOSSA

Sogliano e il formaggio di Fossa

  

ROMAGNA IN MOTO - SOGLIANO E IL FORMAGGIO DI FOSSA

 Sogliano e il Formaggio di Fossa, un’unione indissolubile di amore e fantasia che rivive ogni anno durante la Sagra del Formaggio di Fossa    ROMAGNA IN MOTO - SOGLIANO E IL FORMAGGIO DI FOSSA ROMAGNA IN MOTO - SOGLIANO E IL FORMAGGIO DI FOSSA ROMAGNA IN MOTO - SOGLIANO E IL FORMAGGIO DI FOSSA

In quel di Sogliano, nel cuore della Romagna, ogni anno per tre domeniche consecutive tra novembre e dicembre si svolge la Fiera del formaggio di fossa. Un appuntamento da non perdere… e non solo per assaggiare o comprare direttamente dai produttori il famosissimo e particolare formaggio di fossa di Sogliano. Una fiera a tutto tondo, che offre la possibilità di immergersi nelle tipiche atmosfere della Romagna con il suo dialetto ancora regolarmente parlato nei borghi e nei piccoli paesi, nei suoi paesaggi collinari di inusitata bellezza e nei suoi odori e sapori anche in questa stagione dove il giallo intenso dell’autunno inoltrato riesce a farsi largo anche tra la nebbia.

Noi non manchiamo mai… è troppo bello anche se è in sella al nostro scooter (un Leonardo 250 che non ci abbandona mai anche quando nevica) che risaliamo le valli verso Sogliano mentre in questi mesi invernali il Morini non tocca terra in garage alto com’è su i suoi cavalletti.

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Sogliano sul Rubicone è uno splendido paese della Romagna in provincia di Forlì – Cesena, famoso nel mondo – specie oggi dove la qualità delle produzioni tipiche e particolari è apprezzata – proprio per la produzione del popolare formaggio di fossa, qui stagionato in antiche fosse la cui origine risale addirittura ai Malatesta.Il “fundus Solliani”, dal quale pare derivi il suo nome, apparteneva ad una famiglia nobile romana; quella della gens Cornelia della famiglia Silla, passò poi nel Medioevo alla famiglia dei Malatesta del ramo di Rimini che qui costruirono un castello, poi distrutto dopo la fuga della famiglia verso Roma, per fare posto alla piazza che ancora oggi è il cuore pulsante del commercio e della vita del paeseAnche Giovanni Pascoli fu molto legato a Sogliano d’un amore di cui rimangono testimonianze in diverse poesie.
FOTO BLOG 2 (2)Il nostro viaggetto odierno parte qualche decina di chilometri più addietro, dal ponte romano sul Rubicone a Savignano, dalla statua di Giulio Cesare che, proprio qui (o nelle vicinanze come qualche storico del posto sostiene di cui vi racconteremo in altra storia), nella notte del 10 gennaio a.C. attraversò il fiume Rubicone  a
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lla testa di un esercito violando la legge che proibiva l’ingresso armato dentro i confini dell’Italia e dichiarando di fatto aperta la seconda guerra civile che portò alla nascita dell’impero romano.
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Alea iacta est……… e così cambiò il corso della nostra storiaQui in pianura c’è la nebbia ma noi sappiamo (speriamo) che a Sogliano potrebbe splendere un bellissimo sole. Quest’anno l’inverno è particolarmente caldo e la nebbia, dopo anni di assenza è tornata ad avvol
gere la nostra pianura regalando atmosfere e paesaggi che ci riportano alla nostra infanzia, a ricordi dolci e melanconici.Risaliamo la collina lungo la Provinciale 11 fendendo la nebbia
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Questa stessa strada, ogni anno da almeno 44 anni viene attraversata dalla famosissima gara ciclistica denominata “Nove Colli”, un appuntamento da non perdere che richiama nelle nostre valli migliaia di ciclisti e di spettatori. Il percorso si insinua per circa 200 km di corsa nelle valli dell’entroterra forlivese e riminese toccando località di una bellezza quasi commovente e mettendo a dura prova la resistenza della folta schiera di ciclisti che affollano con allegria le nostre zone.
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FOTO BLOG 15 (15)Risalendo verso Montalbano e Borghi siamo avvolti da questo manto freddo, umido ma anche romantico che fa parte del nostro mondo, della vita di chi come noi abita la pianura padana. Emergere dalla nebbia è come mettere la testa fuori dall’acqua e trovarsi catapultati all’improvviso in un altro FOTO BLOG 12 (12)pianeta; all’improvviso la nebbia si dirada e il calore del sole sfiora il tuo viso. Un’esperienza che si rinnova nella sua unicità ogni volta che risali in collina ed ogni volta come oggi rinnovi il convincimento che la terra, la nostra terra è bellissima. Emergiamo dunque al sole alla vista di Sogliano e volgendo lo sguardo a valle lo spettacolo è fantastico.  Siamo sospesi sulla nebbia come su isole abbagliate dalla luce del sole. Di fronte a noi lo sperone di Torriana e, poco più a destra, quello di San Leo che galleggia regalando variazioni di tinte e di colori rari e incomparabili.
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Ci immergiamo nella festa della sagra, passeggiando tra i vari banchi dei produttori e visitando le fosse che in questi giorni vengono aperte al pubblico.FOTO BLOG 24 (24)La leggenda racconta che il formaggio di fossa nacque dall’esigenza di nascondere provviste di cibo durante gli assedi ai castelli particolarmente frequenti in queste terre di passaggio tra il Montefeltro e il piano romagnolo.La fossa, agisce come una conserva dove una serie di manifestazioni sinergiche, in un determinato microclima anaerobico riscaldato dalla rifermentazione, fanno si che il formaggio subisca quella rifermentazione che gli conferirà un sapore dalla fragranza e dall’aroma inconfondibili.Il sapore è unico, marcato, leggermente salato con lieve tendenza al piccante e un aroma intenso e deciso.
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Mentre assaggiamo i formaggi prodotti dalle varie fosse ascoltiamo anche la storia e le peculiarità di questa lavorazione unica al mondo che si tramanda ancora di padre in figlio.La fossa inizialmente viene sterilizzata mediante l’accensione di un fuoco, imbottita poi con paglia viene riempita con le forme di formaggio avvolte in sacchi di tela e quindi la fossa viene chiusa. Si riaprirà dopo tre mesi e, se inizialmente si verrà aggrediti da odore di tartufo e di sottobosco, con il tempo l’aroma del formaggio si sprigionerà maestoso avvolgendo tutto il territorio circostante.Un bicchierino di vinbrulè per riscaldarci e poi una sosta alla “Fontana delle farfalle” ideata da uno dei personaggi più amati di tutto l’entroterra romagnolo, Tonino Guerra.
FOTO BLOG 1 (1)Intorno a noi la festa scalda gli animi e ci ritroviamo insieme a centinaia di persone in fila al circolo della Proloco, un vecchio teatro di paese dove  servono passatelli con formaggio di fossa oppure tagliatelle al ragù e formaggio. Siamo una minima parte di una marea umana che allegramente si sposta, si siede, urla, ride ma soprattutto si abbandona al gusto dei tipici piatti romagnoli.FOTO BLOG 1 (28)
FOTO BLOG 1 (27)Fuori la festa procede offrendo oltre che alle bancarelle del mercatino anche mostre varie di pittura, scultura e arte, spettacoli teatrali, convegni; stand degli allevatori e coltivatori di Sogliano (esposizione dei prodotti delle aziende agricole locali); sono inoltre previsti momenti ricreativi, attività per bambini e spettacoli musicali. Intorno a noi, come sospesi su una nuvola la valle del Rubicone e la Valmarecchia assumono i contorni di un paesaggio magico, sospeso nel tempo.
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FOTO BLOG 20 (20)Usciamo da Sogliano rallegrati da un sole atipico per il periodo ma piacevole per noi motociclisti, specie se d’antan. FOTO BLOG 15 (15)Riprendiamo la via verso Bivio Montegelli godendo della vista che questa valle  offre fuori stagione Stiamo per immergerci nuovamente nella nebbia nel ritorno verso casa, dove oggi, ne siamo certi, il sole non l’hanno nemmeno visto in televisione, mentre noi ne abbiamo goduto appieno partecipando ad una delle sagre più importanti e conosciute dell’entroterra romagnolo.

 

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