da Verucchio a San Leo tra storia e suggestioni
La magia dell’entroterra riminese da Verucchio a San Leo

Itinerario in pillole: Rimini – Verucchio – Ponte Santa maria maddalena – San leo
E’ difficile descrivere la perfezione. Bisognerebbe avere la fantasia di un Gabriel Garcia Marquez o la tecnica di un Ernest Hemingway,noi dovremo limitarci a provare a trasmettervi la passione e l’emozione che ci coglie quando attraversiamo le colline dell’entroterra riminese. Oggi abbiamo pensato di goderci il paesaggio spettacolare della Valmarecchia dirigendoci verso San Leo. Un’esplosione di colori pastello incorniciata da un azzurro spettacolare ci accompagneranno per tutto il percorso che si districherà tra vie principali e fuoripista.
San Leo è un borgo unico al mondo.
Imbocchiamo a grandi passi la Marecchiese (sp258) o antica via Tiberina come piace chiamarla a noi, una delle arterie storiche che univa il mare alle valli tiberine ed aretine in una rete di commerci e di scambi molto assidui e proficui per le popolazioni delle valli. Potremmo tranquillamente proseguire per questa via ma a noi piace immergerci nel paesaggio e percorrere vie meno trafficate così alla prima rotatoria giriamo verso la statale 16 per poi, attraversato il cavalcavia dell’autostrada dirigerci verso San Paolo. Oggi attraverseremo una dei percorsi più belli dell’entroterra malatestiano; “Al costi ad sgregna”.

Siamo a 18km da Rimini, a 300 metri di altezza. Da qui si domina la vallata mentre lo sguardo scorre sino al mare. Qui torniamo alle prime civiltà presenti sul nostro territorio databili al X sec. A.C., la civiltà villanoviana di cui possiamo ammirare i reperti rinvenuti in zona nel Museo Civico archeologico del borgo ( 0541670280) alcuni di questi reperti sono unici al mondo a testimoniare l’importanza del sito archeologico. Il Museo tra l’altro trova sede in un antico monastero benedettino datato XIII sec.

Si scende nuovamente verso la Marecchiese (sp258) attraverso una strada panoramica dalla quale la vista può correre da un lato verso lo sperone di San Leo e dall’altro va a coprire tuta la Valmarecchia con il corso del fiume omonimo che si snoda attraverso tutta la vallata nella sua corsa verso il mare. ( vedi post Alle sorgenti del fiume Marecchia ) Un paesaggio di struggente bellezza che induce ad una sosta che consenta di poterlo ammirare.
Si riscende quindi in piega infilando un tornante dopo l’altro verso la via principale che riprendiamo con direzione San leo. San Leo è decisamente la visione più seducente di tutto l’entroterra riminese. Dopo averla ammirata da lontano, uscendo dall’ennesima curva e alzando gli occhi al cielo, te la trovi davanti all’improvviso. Il masso che la ospita, trasportato in un periodo preistorico dal Tirreno all’Adriatico ti appare imponente e il Forte sulla sua cima, mpossibile da raggiungere.



Siamo di nuovo per strda. Questa volta abbandoniamo le rotte consuete e ci inoltriamo a passo spedito in direzione di Maiolo. Svolta a destra imbocchiamo la provinciale 22 direzione Maiolo.
Qui la strada si restringe e a tratti è sterrata. Siamo circondati dalla natura che sempre più assume le forme fantastiche e perfette delle nostre zone. ( vedi anche Strade bianche della Valmarecchia )
Lasciamo alle nostre spalle una San Leo immersa nei colori morbidi delle nostre valli; appoggiata su una nuvola verde e gialla abbracciata dal sole dorato di questa giornata luminosa e ci inoltriamo tra i monti immersi nel verde dei querceti che qui la fanno da padroni. I tornanti ci rendono questa passeggiata motociclistica un vero spasso e lo sperone di Maioletto che si allunga con la sua forma particolare verso l’alto rende questa valle una delle più belle di tutto il comprensorio della Valmarecchia.
Attraversiamo piccolissimi paesi e agglomerati di case; Ca’ D’ambrogio, Salimbeni e via verso Ca’ migliore per poi proseguire verso il Ponte che attraversando il Marecchia ci riporta sulla Via Marecchiese località Novafeltria. Attraversando il ponte usciamo dall’incanto di questi paesaggi per rientrare sulle antiche vie che ci riporteranno al mare, da dove siamo partiti qualche ora fa. Consigliamo a chiunque arrivi a Rimini, di dedicare almeno una mezza giornata a questo itinerario che arricchisce non solo culturalmente ma vi potrà rendere partecipi della meravigliosa realtà del nostro entroterra.