Piccole meraviglie – Badia Tedalda
Badia Tedalda e i Della Robbia – incontro con l’arte

Badia Tedalda – Itinerario in pillole: Rimini – Ponte Messa – Badia Tedalda e il fiume Marecchia
L’appuntamento di questa settimana è nel cuore del nostro Appennino, a Badia Tedalda che ogni domenica annuncia a centinaia di motoard l’avvicinarsi di quei venti e rotti km di libidine motociclistica assoluta che li separano dal passo di Viamaggio. Noi però ci fermeremo qui e, leggendoci, scoprirete il perché…

Mentre Rimini, avvolta dal caldo infernale di quest’anno, si sta risvegliando per affrontare un nuovo giorno, noi, in abiti non proprio consigliati per la moto ma adatti alle temperature di oggi, ci apprestiamo a prendere la via per Badia Tedalda.
L’Italia è un paese unico e meraviglioso. Ti capita a volte, durante il tuo motociclistico vagabondare attraverso la penisola, di arrivare in piccoli borghi, entrare in una chiesa e trasecolare meravigliati per un quadro o una scultura che ti si parano innanzi all’improvviso. Questo è il nostro Paese, e l’entroterra tosco – romagnolo non fa eccezione. Anzi.

Durante una visita precedente a Badia Tedalda, entrando nella chiesa del paese eravamo rimasti meravigliati dalla presenza di alcuni bassorilievi. Il sacerdote, allora, si apprestava a celebrare la messa e quindi, per rispetto, avevamo rinunciato ad entrare ma rimandando la visita alla prima occasione. Come quella di oggi, per l’appunto.
Infiliamo di gran passo la Marecchiese, l’antica via Aretina che attraverso il passo diViamaggio ha collegato per secoli le popolazione della Toscana al mare, l’Adriatico al Tirreno. Ancora oggi la Marecchiese mantiene il suo suggestivo collegamento attraversando ancora antichi e nuovi borghi che hanno segnato la storia delle nostre genti e della Romagna.
A Ponte Messa non rinunceremmo mai a una fermata al forno Ronci dove puoi acquistare il miglior pane della zona (ed anche la farina che lo rende così buono), senza dimenticare (ma bisogna aver anche fortuna) gli squisiti “maritozzi” farciti d’uva passa. Una sapienza antica dei proprietari unita ai prodotti d’eccellenza del luogo, acqua e farina per un prodotto che dal palato scende sino al cuore.
Si prosegue verso Ponte Presale e poi Badia Tedalda.
Siamo nella provincia di Arezzo. Badia è un borgo di 1215 abitanti circa situato lungo la via che per secoli ha visto il passaggio di pellegrini, monaci e abati. Il piccolo paese è tutto raccolto intorno alla chiesa di San Michele Arcangelo, dove siamo diretti per ammirare le opere di Giovanni Della Robbia e quelle della bottega robbiana della famiglia Buglioni.
La chiesa di San Michele Arcangelo nasce nel 1200 dalla fusione di due abbazie che prosperano grazie all’importanza del paese come crocevia di passaggio di genti e merci.
Dall’alto, tutt’attorno il paese si adagia circondato dal dolce paesaggio che richiama il viaggiatore alla calma e alla contemplazione. Per noi motociclisti, trovandosi sulla famosissima Viamaggio funge ancora da crocevia di moto che sfrecciano lungo la via sorpassando spesso il paese senza fermarsi se non per la benzina o, più prosaicamente, per non incappare nelle mire dell’autovelox.
Impariamo così come i Della Robbia siano una famiglia di scultori italiani che visse e lavorò a Firenze nel XV sec.. Specializzati nella tecnica della terracotta policroma invetriata hanno lasciato capolavori di valore inestimabile che oggi possiamo ammirare nelle terre di Toscana, Marche e Romagna in particolare.
Benedetto Buglioni invece, di cui ammiriamo la Pala centrale e le laterali, si formò nella bottega di Andrea della Robbia, lasciando al mondo opere di insuperabile bellezza alcune delle quali possiamo ammirare a Firenze e Perugia.
Dopo esserci riempiti di tanta bellezza nel silenzio della chiesa di San Michele Arcangelo possiamo così proseguire la nostra gita verso il fiume.
E sì, proprio così. Per chi avesse voglia di seguirci, usciti dal paese proseguiamo verso Rofelle per poi fermarci, dopo 3 – 4 chilometri, sul primo ponte che attraversa il Marecchia che, come noto, nasce poco distante tra le pendici del Monte della Zucca. Un luogo protetto di assoluta bellezza, con due piccole cascate che si immergono nell’acqua fresca del fiume. Noi vi aspettiamo qui, a mollo perché non abbiamo alcuna intenzione di riprendere la via se non in serata quando il caldo lo permetterà e, come i pellegrini di un tempo, ci sentiremo disposti alla ridiscesa verso il mare.
DOVE MANGIARE E DORMIRE
Nell’Appennino Tosco – romagnolo come come anche in tutta la zona il cibo è ottimo. Qualunque osteria saprà proporsi al meglio con crostini vari, pasta fatta in casa e grigliate di carne e di verdure. A Badia Tedalda troverete diverse trattorie pronte ad ospitarvi, qui un piatto di tagliatelle al ragù o al tartufo non si nega a nessuno. Noi simao stati all’ErbHosteria a Rofelle (http://www.erbhosteria.it/chi_siamo.htm ). Contrariamente a tutti i suggerimenti che vis tiamo dando ci siamo dedicati ad un menù a base di erbe e fiori e ci siamo trovati benissimo anche se spesso non disdegnamo un bel panino alla finocchiona su al Passo di Viamaggio.
Altro ristorante famoso il Nido d’Aquila (http://www.nidodaquila.net/ ) dove si può anche pernottare e lasciarci così alle spalle le caotiche notti della riviera che ad un passo da noi vive di luci e colori.