L’occasione per affrontare e scoprire questo bellissimo itinerario che ci porterà verso Sansepolcro e il suo museo ce la offre il Motoraduno del Tartufo a Sant’Angelo in Vado al quale quest’anno abbiamo deciso di partecipare.
Un grande evento
Un motoraduno che raccoglie ogni anno a metà ottobre migliaia di motociclisti in arrivo da tutta Europa e che ci regala 3 giorni di full immersion nel rumoroso e variegato mondo delle due ruote ma anche dentro quel premio straordinario per il palato che è il tartufo.
Di prima mattina, dopo la serata brava passata a festeggiare nel cuore del bellissimo borgo, insieme da altri motoriders esaltati come noi, partiamo da Sant’Angelo in Vado alla volta di Sansepolcro con una pausa in quel di Borgo Pace, piccolo borgo ai piedi dell’Alpe della luna circondato da una natura rigogliosa e avvolgente, famoso perché proprio in questo punto il fiume Meta e l’Auro si incontrano per dare vita ad uno sei più famosi fiumi delle Marche: il Metauro.
In partenza per Sansepolcro
La SS73bis ci guida da Borgo Pace verso uno dei valichi più belli e adrenalinici di tutto il territorio che attraversa gli Appennini umbro – marchigiani per discendere verso la Toscana, dalla valle del Metauro alla val Tiberina. Stiamo per attraversare il Passo di Bocca Trabaria.
Insieme e in sintonia a gruppi di motociclisti risaliamo i tornanti sempre più repentini e sinuosi. Il valico che stiamo percorrendo è uno dei più eccitanti per noi motociclisti talmente impegnati nella guida che troppo spesso attraversiamo queste zone a volte senza apprezzare piccoli borghi di grande bellezza come Sompiano, uno dei tanti nuclei storici che sorgono lungo le rive del Meta che si allunga lungo questa valle.
E ancora Lamoli, 162 abitanti e un’abbazia benedettina, quella di San Michele Arcangelo la cui fondazione risale al VII sec. E che merita sicuramente una breve sosta.
Bocca Trabaria
Si risale tutto in volata, una piega dopo l’altra in un turbinio di tornanti dove motociclisti in gruppi si alternano tra un sorpasso e un allungo alla guida. Qui anche il paesaggio diventa bellissimo, un tuffo nella natura selvaggia di queste zone di montagna con panorami verso valle mozzafiato.
Lungo questo versante per anni si sono svolte appassionanti cronoscalate di auto storiche che da San Giustino risalgono per 14 Km verso Bocca Trabaria regalando grandi emozioni agli appassionati e non ( http://www.valtiberinainforma.it/news/san-giustino-cronoscalata-di-auto-storiche-primo-trofeo-bocca-trabaria ).
Si raggiunge Sansepolcro
Scendiamo così tutto d’un fiato verso San Giustino. Siamo nella magnifica provincia di Perugia e ben presto arriviamo Sansepolcro.
All’arrivo ci accoglie la fortezza medicea con le sue mura diroccate costruita nel seicento che con i suoi quattro puntoni ingloba all’interno un borgo del ‘300 di origine malatestiana.
Guidiamo veloci verso la porta nord della città e una volta sistemata moto e bagagli possiamo entrare nel cuore storico, culturale e artistico di questo splendido e antico borgo.
Burgus Sancti Seepulchri
Borgo San Sepolcro si trova nella Val Tiberina uno dei luoghi che molto spesso attraversiamo con la nostra moto per essere in una posizione strategica, al confine tra Toscana, Umbria, Marche ed Emilia Romagna.
Sono luoghi così belli da rappresentare una meta quasi obbligatoria per gli appassionati dell’arte e della cultura ma anche una meta per motoriders che a cavallo degli Appennini svalicano con il rombo dei loro motori queste valli.
Apre al pubblico la casa di Piero
Oggi questa città ci accoglie con un evento molto particolare, l’apertura al pubblico della casa di Piero della Francesca, matematico, ma soprattutto pittore, realizzatore di affreschi sublimi, purtroppo molti andati dispersi, che fanno grande l’Italia nel mondo e scaldano i cuori per continuare a regalare nei secoli emozioni capaci di rinnovarsi ogni volta ci si trova di fronte ad uno dei suoi dipinti.
Nato e morto a Sansepolcro Piero della Francesca è uno dei pittori più famosi ma anche geniali e innovativi del suo tempo. Pittore – umanista come viene definito sviluppa una narrazione pittorica dove geometrie e colori si intrecciano su più livelli strettamente legati ad una rappresentazione della realtà che lo circonda.
Visita alla casa dell’artista
La visita alla casa del pittore ci trasporta per un momento nelle atmosfere del tempo dentro il quale Piero visse e sviluppò il suo pensiero e il suo lavoro artistico.
Un tuffo nella storia accompagnato da filmati o scritti del pittore, una meta da non perdere.
Proseguendo lungo la strada arriviamo nel centro della città. Un impianto urbanistico che disegna una città medievale che si raccoglie intorno alle sue chiese e alle sedi di palazzi comunali.
La cattedrale
Se volete regalarvi un momento di sublime bellezza prima di giungere al museo entrate nella cattedrale della città dove troverete esposta l’unica opera di Piero Perugino (1448 – 1523 ), l’Ascensione di Cristo con la Vergine e gli Apostoli, un’esplosione di colori che vi avvolgerà trasportandovi per un breve ma intenso istante in una nuova dimensione della bellezza.
Il Museo civico di Sansepolcro
Il museo civico, una delle mete del nostro viaggio ci aspetta subito fuori la cattedrale. E’ qui che sono racchiuse le celeberrime opere di Piero della Francesca, alcune delle poche giunte sino a noi.
Purtroppo Piero della Francesca è riuscito a tramandare poco del suo ingente lavoro: le sue opere si possono ammirare a Rimini, Urbino, Sansepolcro, Arezzo, Perugia e Anghiari, costruendo un percorso che testimonia anche le fasi ed i luoghi dove si sviluppò prevalentemente il suo genio pittorico.
La “resurrezzione” di Piero in fase di restauro
Oggi, nella grande sala dei Conservatori in questo palazzo trecentesco ammiriamo, chiusa in una teca ed in fase di restauro uno dei capolavori più famosi di Piero, La Resurrezione.
Il Cristo risorto che splende a testimoniare la forza della fede e commuove sino alle lacrime chi lo ammira. A pochi passi il Polittico della Misericordia con la sua Madonna, austera e solenne che raccoglie i fedeli intorno a se al riparo sotto il manto.
Difficile sottrarsi a tanta magnetica bellezza ma altre sale ci attendono con i capolavori dei Della Robbia e specificatamente di Andrea della Robbia che espone qui una pala d’altare raffigurante la natività.
Un museo tutto da visitare
Ci accostiamo a dipinti rappresentativi del primo manierismo fiorentino come quello di Pontormo e ancora Raffaellino del Colle discepolo di Raffaello e ci si avvicina all’uscita attraversando sale meno importanti ma rappresentative anch’esse dell’arte pittorica e sculturea del ‘600. Intorno a noi molti turisti estasiati e attenti al seguito delle loro guide impegnate a raccontare i fatti e la complessità del Rinascimento italiano.
Si rientra in Romagna
Una passeggiata tra le stradine e le piazze di questa bellissima città per riprendere poi la via verso Rimini e il mare Adriatico seguendo l’antica via che univa proprio queste due città sin dai tempi più remoti delle civiltà villanoviane, la via Aretina e il passo di Viamaggio.
Da Sansepolcro quindi imbocchiamo la provinciale 258 che sin da subito inizia la salita verso l’Appennino tosco – romagnolo regalando in uscita da una curva la bellissima visione del lago artificiale di Montedoglio, il lago più esteso della Toscana, costruito a partire dagli anni settanta per rifornire la rete idrica del territorio circostante ma anche per evitare periodi di siccità controllando il flusso del Tevere.
Lungo il passo di Viamaggio
Siamo in uno dei luoghi cult di tutti i motociclisti nostrani che qui salgono tutti i fine settimana per godere di curve e tornanti mozzafiato e della libertà che questi paesaggi selvaggi sanno regalare. A 983 metri inizia la discesa verso Badia Tedalda dove possiamo rilassarci un attimo prima di entrare di volata nella valle del Marecchia.
Da Badia Tedalda è tutto un rincorrersi lungo i tornanti che si allungano verso il mare insieme al Marecchia che sotto di noi scorre.
Attenzione agli autovelox, che qui non sono pochi, e fermata d’obbligo a Ponte Messa al panifico Ronci per uno dei toscani migliori di tutto l’Appennino.
Ultimi chilometri lungo la valle del Marecchia
La valle del Marecchia ci accoglie tra le sue dolci colline e ci accompagna sino a Rimini. Anche questo viaggio ci ha regalato attimi di guida impegnativa ma mai spericolata come deve sempre fare ogni motociclista con la “M” maiuscola.