Una scelta casuale che si rivela fantastica e porta con se ricordi memorabili. Viaggio in Turchia, un paese tutto da scoprire
Autore: Simone Mariani
Una decisione dettata dall’impulso
A chi non e’ mai capitato di prendere una decisione improvvisa, in modo impulsivo, di agire quasi per caso per poi scoprire di aver fatto una scelta che si è rivelata una bellissima sorpresa ? Il nostro viaggio in Turchia e’ nato cosi’, con poco preavviso sulla data di partenza, con un programma deciso quasi giorno per giorno, risultando alla fine affascinante e logisticamente perfetto.
Partiamo in due con le nostre fidate Bmw “gs”, la mia 1150 del ‘01 e la 1200 di Paolo del ’06 che festeggera’ il traguardo dei 100.000 km nel corso del viaggio, realizzato nell’arco di due settimane in piena estate, durante il mese di agosto.
Pronti ad imbarcarci ad Ancona
Il primo appuntamento e’ con il traghetto che ci portera’ da Ancona al porto greco di Igoumenitsa, da qui una veloce galoppata di 600 km fino ad Alexandropoli che segnera’ la fine della nostra prima tappa, poi il giorno seguente l’ingresso in Turchia e la sosta nella comoda e tranquilla cittadina di Duzce.
Qui ci aspetta il nostro primo “airan” del viaggio (bevanda tipica del mondo turco a base di yogurt, acqua e sale e un gelato artigianale indimenticabile, estratto come una volta da bellissimi cestelli di acciaio e gustato nell’animata ed elegante piazza del paese.
Viaggio in Turchia, si parte
Il giorno successivo ci dirigiamo sulla costa del Mar Nero per esplorare questa parte di Turchia mai visitata , che immaginiamo meno turistica e assai diversa rispetto alle altre regioni del paese che gia’ conosciamo.
Le belle strade permettono spostamenti sereni e comodi, attraversiamo boschi rigogliosi e arriviamo sulla costa dove ci accoglie la cittadina di Amasra.
Amasra e le coste del Mar Nero
Il paese è molto pittoresco, famoso per le sue spiagge è costruito su una piccola e deliziosa penisola ma purtroppo affollatissimo in questa stagione, decisamente troppa gente e troppe auto per i nostri gusti, per questo decidiamo di tornare verso l’interno per visitare l’imperdibile paese di Safranbolu (sito patrimonio Unesco).
Questa magnifica cittadina deve la sua preziosita’ al fatto di avere perfettamente conservati un gran numero di edifici e architetture dell’impero ottomano, costruite interamente in legno abilmente lavorato, e alla coltivazione del prezioso zafferano.
Dopo una notte trascorsa in un pittoresco e antico hotel anche questo interamente costruito in legno, ci dirigiamo nuovamente sulla costa per visitare Sinope da cui rimaniamo colpiti per l’atmosfera ottomana ancora ben conservata, è un paese molto animato, pieno di traffico ma la passeggiata nei suoi vicoli e nel lungomare è comunque piacevole.
A fine giornata risultera’ invece meno caotica la cittadina di Samsun , vivace e moderna ci fa capire bene il forte processo evolutivo occorso negli ultimi decenni in questa parte della Turchia, ne sono la riprova la presenza di antichi edifici ottomani, la conservazione di attivita’ tradizionali come la massiccia raccolta di nocciole lasciate ad essiccare anche lungo i marciapiedi, affiancati da grandi magazzini che invitano ad uno stile di vita europeo, globalizzato e che invitano a dare un taglio al passato abbracciando sempre piu’ usi e costumi occidentali, segno del tempo che passa e della sua evoluzione.
Tra la costa e l’interno del paese
La Turchia che si affaccia sul Mar Nero e’ caratterizzata da un clima molto piovoso durante tutto l’anno, ce ne rendiamo conto tutti i giorni dalle gocce costantemente presenti sui nostri parabrezza, dalle tante volte che dobbiamo metter mano alle tute antipioggia ma sicuramente anche dalla rigogliosa vegetazione che incontriamo durante il viaggio; dapprima prevalentemente composta da piante di nocciole, poi, man mano che ci dirigiamo verso est, da piante di te’, di cui i turchi sono grandi consumatori.
Questa zona è infatti anche caratterizzata dalla presenza di numerose industrie dedicate alla lavorazione della pianta e al confezionamento del prodotto finito, queste fabbriche sono famose in tutto il paese, restano in funzione giorno e notte e sono costantemente approvvigionate di te’ grazie al lavoro di numerosi camion.
Trebisonda il porto più grande del Mar Nero
Nella stessa giornata un generoso e intenso temporale ci accompagna fino a Trebisonda, il porto turco piu’ grande del Mar Nero.
Questa cittadina posta sulla principale “via della seta”ha vissuto durante la storia fasi alterne tra momenti di splendore economico e guerre massacranti, naturale crocevia tra regioni dell’est e Medio Oriente, sia economico che culturale.
Anche qui è subito evidente il contrasto tra l’antico ed il moderno, tra le moschee tradizionali e le nuove arterie cittadine piene di gente e di negozi moderni e colorati.
Tra pioggia e sole
Il giorno dopo visitiamo il monastero di Sumela, una impressionate costruzione abbarbicata letteralmente sulla roccia e raggiungibile con una faticosa ma godibile camminata in mezzo ad un bosco fitto e rigoglioso , emozionante la vista del monastero praticamente incastonato nella montagna, sicuramente uno dei “pezzi forti” di questo viaggio.
Sempre “scortati” dall’immancabile pioggia raggiungiamo Hopa, tranquilla e piacevole cittadina che ha il sapore delle terre lontane, qui le moschee sono meno sfarzose, la fisionomia delle persone e’ gia’ diversa e i loro tratti somatici hanno un taglio piu’ orientale; qui in uno dei piccoli ristoranti all’aperto mangeremo uno dei balik (pesce cotto sulla brace) migliori del viaggio a prezzi davvero irrisori.
Sorprendentemente ad Hopa, troviamo un hotel in stile occidentale, pulito ed accogliente che ci permettera’ una comoda visita della citta’ e una notte ristoratrice.
In viaggio verso l’interno della Turchia
Il giorno seguente percorriamo una magnifica strada che ci fa lasciare definitivamente il mare. Costeggeremo un grandioso bacino artificiale nato nel ’98 dopo la costruzione della diga “Deriner”, la piu’ alta della Turchia che raggiunge i 250 metri di altezza, da qui ancora avanti fino al paese di Artvin dove ci aspetta la “Ataturk heykeli”, la statua del generale Ataturk piu’ grande del Mondo.
E’ alta 22 metri e pesante oltre 60 tonnellate, è posta su uno sperone di roccia in un punto altamente panoramico e la sua visita è emozionante.
Proseguendo, la strada si inerpica sempre piu’ e sale di quota, il divertimento aumenta e siamo felici di guidare.
Il tracciato e il panorama sono bellissimi, le curve diventano un gioco irresistibile, cosi’ accompagnati dal solito acquazzone, valichiamo il passo Gecidi, posto a 2500 metri di altezza, che ci permettera’ di entrare definitivamente in Anatolia; la tappa serale ci vede arrivare a Kars, cittadina di confine con la vicina Armenia e qui la sensazione di esserci ulteriormente allontanati da casa, si fa sempre piu’ forte assumendo un sapore ormai fortemente mediorientale.
Si entra in Anatolia
Capiamo di essere immersi in un’atmosfera ancora diversa, l’aria e’ sempre piu’ esotica, il paesaggio circostante e’ piu’ brullo ma molto affascinante per le valli estese e i paesaggi ampi e maestosi, la cittadina e’ accogliente, ci permette di visitare la bella cittadella e le magnifiche moschee ma soprattutto sara’ la base per la visita della meravigliosa cittadina in rovina di Ani, antica capitale medievale dell’Armenia che, nell’epoca del suo massimo splendore ospitava fino a 200.000 abitanti, vantava la presenza di oltre 1.000 chiese e competeva in prestigio con Costantinopoli e Baghdad.
Era famosa per il suo splendore e la sua ricchezza e ancor oggi, visitarla genera emozioni altissime e profonde.
Da segnalare che e’ collocata praticamente sul confine turco-armeno e la sua posizione dominante sul sottostante fiume Akhurian, pare farla provenire da un libro di fiabe.
Ai confini tra Armenia e Turchia
Il giorno seguente ripartiamo in direzione Dugubayazit. La strada e’ sempre piu’ emozionante e spettacolare, prima per le gole e le vallate che segnano il confine con l’Armenia, poi per la vista del monte Ararat (Agri Dagi in lingua turca), un vulcano spento che con i suoi oltre 5000 metri di altezza domina prepotente il paesaggio circostante.
Si dice che tra le sue nevi perenni si sia arenata l’arca di Noe’, e le leggende su questa montagna cosi’ maestosa si sprecano; i chilometri percorsi sotto il suo cospetto sono indimenticabili e ci costringono a frequenti fermate per fare degli scatti che ci permetteranno di rivivere quelle intense emozioni.
Il pomeriggio ci permette di godere di un’ altra perla del nostro viaggio: il palazzo dell’ Ishak Pasha, costruito in epoca ottomana dopo la meta’ del 1600 ed e’ ad oggi uno dei pochi esempi di palazzi storici ottomani sopravvisuti, la sua magnificenza e’ ancor oggi straordinaria, la sua visita vale sicuramente il viaggio.
Verso il centro della Turchia
Il giorno seguente visitiamo la cittadina di Erzurum, splendida, piena di fascino, di palazzi e moschee di epoca selgiudica.
Una tra le tante la spettacolare “minareli medrese”, moschea con il doppio minareto e la “yakutiye medrese”, altra moschea con un ricco e sgargiante minareto decorato con piastrelle verdi e azzurre; la citta’ , posta a quasi 2.000 metri di altezza, è ricca di architettura antica e di grandi monumenti.
Nella stessa giornata ripartiamo e la sera stessa siamo sorpresi da un’altra bella cittadina : Amasya. questa antica citta’ e’ adagiata sotto le pareti a picco di una montagna e accarezzata dal fiume Yesilirmak.
Passeggiare nel suo elegante lungofiume e’ affascinante e permette di percepire una modernita’ affiancata alle antiche case ottomane in legno, costruite a “graticcio”.
L’antico contesto urbano dell’epoca è mirabilmente intatto, mentre sulle pareti della montagna che sovrasta la cittadina, sono presenti monumentali tombe scavate nella roccia che ospitano gli onori di principi e sultani.
Amasya e’ stata una delle citta’ piu’ importanti dell’Anatolia nell’antichita’ perche’ si trovava su una delle “vie della seta” e quindi nodo nevralgico tra Oriente e Occidente caratterizzata da un fascino nobile e aristocratico, mentre in epoca recente, per aver ospitato gran parte dei maestri di scuola turchi che venivano qui per completare la loro formazione e i loro studi.
Da segnalare la grande cura e fascino con cui cittadina e fiume vengono illuminati durante le ore notturne, davvero uno spettacolo notevole realizzato senza economie.
Ultimi giorni di viaggio
Gli ultimi giorni di viaggio ci rivedono ripercorrere a ritroso il trasferimento dell’andata fino ad Igoumenitsa, dove purtroppo la nostra vacanza finisce nell’attesa di salire sull’ affollatissima nave greca.
In conclusione possiamo dire che il nostro e’ stato un tour quasi perfetto per il viaggiatore, in grado di farci apprezzare lo spostamento su due ruote, alternando tanta strada (6.300 km circa) a scenari spettacolari e citta’ affascinanti.
Tante emozioni diverse tra loro che ogni giorno hanno contribuito ad alimentare il nostro entusiasmo per essere li’ e per avere capito di aver costruito una bellissima vacanza in Turchia……quasi per caso.
Alcune foto del viaggio






Viaggio in Turchia – viaggio in Turchia – viaggio in Turchia – viaggio in Turchia – viaggio in Turchia – viaggio in Turchia