Cape Town, una Royal Enfield Himalayan della Namibia Motorcycle, L’azienda namibiana che noleggia moto e organizza tour alla scoperta di queste terre ci attende a Cape Town una delle città sudafricane che più amano i motociclisti, accogliente e vivace ed è lì che una volta effettuato l’imbarco su un volo Lufthansa in partenza da Bologna atterriamo dopo 12ore circa di volo.
Cape Town – Welcome to the Mother city
La città madre, Città del Capo, come una madre ti accoglie tra le sue braccia. Morbida, luminosa, calda, ne siamo già innamorati anche se ancora non siamo usciti dall’aeroporto.
Il continente è un’altro ma intorno a noi un insieme eterogeneo di razze, di colori diversi, di sorrisi, di saluti ci fa sentire a casa, accolti.
La nostra pensione si trova a Sunset Beach, la zona frequentata dai surfisti di tutto il mondo dove Fabrizio, italiano del lago di Garda, appassionato di surf ha deciso di risiedere e di aprire il suo hotel una volta giunto qui in vacanza con un amico.
La posizione è fantastica, la sua struttura accogliente e dotata di tutti i confort, Sunset Beach è una zona residenziale che ospita tutti i cittadini del Capo che amano la quiete, il mare e la lunghissima spiaggia che forma un golfo con vista panoramica verso la Table Mountain.

Pronti per andare alla scoperta della città
Per prima cosa, una volta riposati andiamo alla scoperta della città, niente taxi, nessun bus turistico, prendiamo i mezzi pubblici che da questo lembo di spiaggia ci traghettano verso il centro della città.
Città del Capo è una delle città più importanti del Sudafrica, a poca distanza dal Capo di Buona Speranza.
Fondata nel 1652, fu il primo insediamento europeo del Sudafrica e proprio per questao suo primato viene chiamata “città madre”.
Il centro storico della città è il City Bowl, affacciato sullabaia della Tavola di fronte a Robben Island.
Intorno anche i rilievi della Testa di leone, del Picco del Diavolo e l’iconica Table Mountain
Prima tappa del nostro tour la table Mountain
La prima tappa del nostro itinerario di scoperta parte proprio da qui, da questa montagna dalla sommità piatta lungo la quale si può passeggiare e godere dell’incredibile panorama che offre sulla città e sulla costa che va a formare la penisola del Capo.

Si accede alla tTable Mountain acquistando il biglietto per la funivia che ci accompagnerà fino in vetta. Da quassù lo sguardo corre sulla vivace città che una volta rientrati dalla gita ci accoglie nuovamente piena di vita, di musica, di antiche ville in stile coloniale che convivono con moderni grattacieli.
Una passeggiata nel centro fino a Bo-Kaap
Piccole vie del centro dedicate agli artisti che qui espongono i loro lavori in diverse gallerie, locali affollati o anche su bancarelle lungo la strada.
Musica e tanto colore chiudono la nostra giornata con una bella cena in uno dei tanti ristoranti di cucina etnica che si aprono sulle piazze e i marciapiedi affollati.



Non mancate di allungarvi a Bo-Kaap il suggestivo quartiere multietnico precedentemente noto come il quartiere malese dove le case portano colori vivaci e gli abitanti vivono la loro quotidianità lungo le strade di questa ex townshit oggi protetta dal governo sudafricano e dall’ufficio per la tutela dei monumenti.
Rientriamo in serata a Sunset Beach, nella quiete di questo quartiere dove il rumore delle onde si infrange lungo le strade che portano alla spiaggia.
Un itinerario per le moto – Retza Royal Enfield
In mattinata abbiamo un appuntamento importante con gli amici di Retza Royal Enfield, un garage che noleggia moto e organizza tour alla scoperta della città come anche del Sudafrica.
Ragazzi appassionati di moto, allegri e disponibili che hanno creato un luogo d’incontro giovane e vivace dove la comunità di motociclisti del Capo può ritrovarsi e organizzare delle belle scampagnate attraverso i dintorni della città.

Niente di strano quindi aggiungere anche due europei come noi al loro gruppo per un breve tour e una birra in compagnia. Non capita spesso di ritrovarsi con i parenti europei e qui certo non perdono l’occasione per mostrarci orgoglioso i bellissimi dintorni della città.
Si parte verso la costa di Cape Town
Ci avventuriamo dunque lungo le larghe strade sudafricane che si dirigono verso la costa e il Capo di Buona Speranza.
La costa oggi è veramente fantastica, investita da una luce particolare e animata dalle alte onde che laggiù in basso si infrangono sulla riva.
Guidiamo lentamente lungo la Main Road superando St. James Beach con le sue cabine in legno colorate e ancora Fish Hoek Beach con la sua lunga spiaggia e le case bianche che si affacciano sul mare.
Questa lunga strada di costa panoramica ci diverte e ci appassiona.
Raggiungiamo Simon’s Town, la città di Simon Van Der Stel, uno dei primi governatori del Capo che ospita anche una nutrita colonia di pinguini africani che noi abbiamo il piacere di incontrare per la prima volta allungandoci per qualche chilometro fino alla Boulders Beach :-).
Sono piccolini questi pinguini, piccoli e buffi, una vera attrazione.

Anche loro come i tanti bagnanti prendono il sole sulle bellissime rocce di granito che disegnano questa spiaggia dai contorni particolari.
La discesa verso il Capo di Buona Speranza
La discesa lungo Main Road continua. Ora la costa presenta numerose piccole baie che ospitano rocce di granito, scogli, palme, acqua cristallina e naturalmente surfisti e kite surfing.
Un piccolo paradiso che si affaccia sugli oceani.
Superato Partridge Point abbandoniamo la bellissima Main Road e ci allontaniamo leggermente dalla costa.
Imbocchiamo la Cape Good Hope drive e che dire, il nome dice tutto, stiamo scendendo verso uno dei luoghi iconici, storici e culturali del nostro mondo.
Il Capo di buona Speranza
E’ oramai noto che è Cape Agulhas il punto più a sud del continente africano ma per noi il Capo dei capi, quello dove si immaginano naufragi e grandi avventure resta quello di Buona Speranza ed è così che, archiviato il dubbio paghiamo il pedaggio ( 18euro circa a persona ) richiesto all’entrata ed iniziamo la nostra discesa attraverso la Cape Point National Reserve.
Alcuni chilometri su strada asfaltata attraverso un paesaggio brullo, selvaggio ma indiscutibilmente suggestivo.
Sono molte le strade e stradine che si aprono lungo il parco e sarebbe cosa buona avere almeno mezza giornata per andare in esplorazione.

La riserva ospita infatti diversi tipi di uccelli e animali come struzzi, antilopi, facoceri, babbuini e altri, 40 chilometri di costa selvaggia. Per noi strada principale che ci guida verso il faro.
Decidiamo per motivi di tempo di usufruire della funivia messa a disposizione per la salita che può essere fatta anche a piedi. Una volta in cima eccoci finalmente là dove ogni viaggiatore sogna di essere: la spiaggia del Capo è sotto di noi e così i terribili oceani Atlantico e Indiano che qui si incontrano.
Un pò di storia
Il primo ad incontrare il Capo fu Bartolomeo Diaz, ma quello che per primo lo oltrepassò e raggiunse le Indie fu Vasco Da Gama nel 1497.
Erano gli anni che vedevano gli europei andare alla ricerca di nuove terre, coraggiosi e temerari affrontavano l’incognito per aprire nuove rotte nella speranza di trovare tesori.
Il vento quassù è fortissimo ma la vista è magnifica
Enormi speroni rocciosi a strapiombo su un mare che pare ruggisca, piccole baie dalla sabbia bianca che si fanno spazio tra le alte rupi e la spiaggia del Capo, ciotoli e onde che si infrangono sulla riva.
Un luogo simbolico difficile da abbandonare ma l’ora è arrivate, si risale verso la M65, Plateau Road per ritrovare la costa e i paesaggi del Table Mountain National Park.
Recuperiamo nuovamente la Main Road
Ritroviamo il mare e una delle spiagge più famose della costa ovest del capo: Scarborough Beach e poi a seguire una strada di costa fantastica e spiagge sabbiose con meravigliose dune.


Il mare punteggiato da surfisti, Kite surf con le loro vele colorate e bagnanti che affrontano le fredde acque dell’oceano.
Abbiamo recuperato la Main Road che risale la costa verso nord, ogni curva regala nuove visioni come la slanciata silhouette del Faro di Slangkop nei pressi di Kommentjie, piccola cittadina turistica vicino a Città del Capo.
Un deviazione forzata ci riporta verso l’interno della penisola ma solo per pochi chilometri prima di affacciarsi nuovamente al mare.
La Chapman’s Peak, una delle strade più belle del mondo
La Chapman’s Peak Drive ci riporta infatti a guidare lungo la costa circondati da bellissimi pini marittimi.
Il tratto che va da Noardhoek a Hout Bay ( vale anche all’inverso 🙂 ) è inserito nella lista delle strade più belle del mondo e noi ve lo confermiamo. Strada costiera rocciosa che si innalza sino a raggiungere i 563 metri di altezza sul livello del mare regalando panorami mozzafiato.
Se avete la vista acuta e un po di fortuna potrete scorgere in acqua balene e delfini, quindi fermatevi nei vari punti panoramici e godetevi la vista unica senza dimenticare i vari tornanti che renderanno questo tratto ancora più divertente per le moto.

Scendiamo verso Hout Bay per dare un’occhiata alla bella spiaggia che si apre sulla baia, troppo affollato per noi :-).
Ultimi chilometri prima di rientrare nella “Città Madre” che si sta animando prossima al tramonto.
Ci attende una bella cena ed una passeggiata nel centro ma non è finita qui, i ragazzi di Retza ci aspettano domani di prima mattina per un ultimo giro.
I saluti di Retza Enfield
Un caffè, due chiacchiere e un itinerario breve che ci porterà nel porticciolo di Hout Bay dove, tra locali, pescherecci e piccole aziende per la lavorazione e la vendita dei gamberi incontriamo anche una famiglia di foche che si aggira lungo il molo pronta a farsi fotografare.
Un’ultimo saluto e siamo pronti a partire.
Il viaggio sarà lungo e carico di nuove suggestioni ma questo incontro con Città del Capo lascerà il segno.
Lasciamo la città alle prime luci dell’alba quando ancora l’aria è fresca e il traffico meno intenso. Ci siamo sentiti accolti e avvolti dal suo fascino. Cape Town è una città giovane e cosmopolita con un’eredità pesante di accuse e razzismo che però non hanno trovato spazio nel nostro peregrinare dentro e fuori la città.
Salutiamo Fabrizio e il suo albergo sulla Sunset Beach con la speranza di poter ritornare un giorno magari per un periodo più lungo.
Per ora salutiamo con rispetto e ammirazione mentre la moto si avvia verso nord.
Cape Town – Cape Town – Cape Town – Cape Town –