Val Seriana, Valle Brembana, Valle Imagna e Val Cavallina. Cosa vedere nelle valli bergamasche in un itinerario di 3 giorni.
In viaggio con Yamaha Tenerè 1° giorno – da Gerno di Lesno ( sede Yamaha Italia) a Costa di Valle Imagna 2° giorno – da Costa di valle Imagna a Cosio valtellino 3° giorno – da Cosio valtellino a Bergamo |
In viaggio con Yamaha Tenere
Pronti a seguirci in un nuovo viaggio?
E’ vero che siamo appena rientrati dalla Spagna e dal Portogallo, ma l’occasione di viaggiare in sella ad una Yamaha Tenere Explorer che ci ha prospettato la casa giapponese non potevamo rifiutarla.
Abbiamo già viaggiato con la Tenerè qualche mese fa in Marocco,( ospiti di Tenere Spirit Morocco l’azienda di Agadir che noleggia moto e organizza tour fantastici soprattutto in off road ma non solo) attraverso percorsi in fuoristrada ma anche stradali, un viaggio che abbiamo raccontato nei nostri post.
Le sensazioni erano state molto positive sia per il pilota che per il passeggero ( Copilota ) e così eccoci qui con una Yamaha Tenerè Explorer che ci attende a Gerno di Lesno, per chi non lo sapesse, provincia di Monza e della Brianza e un itinerario che ci porterà lungo le valli bergamasche.
Che ne dite? Seguiteci

1° giorno – da Gerno di Lesno ( sede Yamaha Italia) a Costa di Valle Imagna
L’aria è frizzante quassù a Costa di Valle Imagna ed è davvero strano per chi, come noi, è partito dalla costa romagnola all’alba con il termometro che segnava già 30 gradi.
Quassù ora c’è il sole ma da Milano a Bergamo abbiamo attraversato temporali intensi che (mentre eravamo sotto l’acqua ) ci hanno fatto prendere la decisione di fermarci all’inizio del nostro itinerario.
Pronti per la Yamaha Tenerè 700
A Gerno, nei pressi di Monza, presso la sede della filiale italiana di Yamaha Europe, ad attenderci la Yamaha Tenere 700 Explorer che una volta accessoriata e caricata dei nostri bagagli è diventata la nostra compagna per questo viaggio.
Il feeling è stato ottimo sin dall’inizio anche se la pioggia incessante, un cielo plumbeo è un traffico angosciante, non hanno aiutato certo a trovare il giusto equilibrio.
Le Valli bergamasche – Dalle sterrate all’asfalto
Uscita dalle sterrate alle quali è stata abituata la T700 Explorer dovrà accompagnarci lungo un itinerario che percorrerà le suggestive valli che circondano Bergamo e non vediamo l’ora di divertirci tra curve e tornanti anche se rigorosamente asfaltati .
Per ora guidiamo prima lungo la trafficata ma veloce E64 fino alle porte di Bergamo per iniziare poi la salita, bellissima verso la Valle Imagna una volta imboccata la SP215.
A breve ci troviamo circondati dal verde dei boschi e dei grandi prati. Il paesaggio prealpino regala diversi paesaggi, dai dolci e verdi declivi collinari alle aspre cime alpine.
Risalendo lungo la strada possiamo già respirare aria di montagna e abbandonare la calura che ci ha avvolto laggiù in basso.

Costa di Valle Imagna
Per ora abbiamo parcheggiata la Tenerè sotto il nostro hotel dopo essere saliti per una passeggiata fino al Passo del Pertus, un “pertugio” dal dialetto bergamasco a 1300 metri s.l.m. che unisce la Valle Imagna con la Valle San Martino, dalla cui cima si può godere di una vista panoramica sul lago di Como e le valli che lo circondano.
Siamo pronti e curiosi, quello che abbiamo visto ci spinge a pensare che sarà un itinerario fantastico, ma questa sera ci godiamo l’aria fresca di questo piccolo borgo che la sua posizione orientata a nord est della valle rende ancora oggi un luogo fresco in piena estate e con temperature rigide in inverno.
Nevera della Valle Imagna, così veniva chiamata proprio per le sue temperature fresche oggi è un luogo di villeggiatura per chi ama la pace e le attività sportive di montagna. Per noi un’ottima cena servita in hotel e una notte tranquilla sotto un cielo che pare limpido e stellato.
2° giorno – da Costa di valle Imagna a Cosio valtellino
Verso il lago di Como
Oggi protagonista assoluto oltre alla nostra Yamaha Tenere 700 Explorer è stato lui: il Lago, uno tra i laghi più famosi al mondo, il lago di Como.
Suggestivo, poetico, armonioso, ma anche saturo di turisti, hotel, locali, traffico.
Non è colpa sua, non è una colpa essere belli, purtroppo ci siamo dimenticati che oggi era un sabato caldo e soleggiato di metà luglio. Che dire, fortuna che i turisti ci sono .
Nonostante il traffico a raggiungere Lecco non potevamo rinunciare, una questione culturale, un bisogno intrinsecò ci chiedeva di raggiungere “Quel ramo del lago di Como…” per rivivere l’appassionante storia di Renzo e Lucia, riscoperta e apprezzata una volta terminata la scuola quando nessuno ci costringeva più a leggere il capolavoro manzoniano.

Prime curve verso il lago
È il valico di Valcava lungo la SP179 dunque il primo percorso del nostro itinerario a condurci verso Lecco. Una strada che si allunga su tornanti terrazzati che scendono verso il lago con una pendenza impressionante.
Lo sanno bene i ciclisti che conoscono questa strada come una delle più impegnative della zona. A quattro chilometri dal valico infatti sul lato Val di San Martino ( Noi arriviamo dalla Valle Imagna) inizia “Il Muro”, 4 chilometri di pendenze che vanno dal 14% al 18%. Impressionante anche per la nostra discesa a valle.
I panorami sono bellissimi ed è quindi con una sorta di ritrosia che affrontiamo il gran traffico che all’improvviso, una volta raggiunto il lago, ci circonda.
Il lago di Como
Raggiunta la sponda opposta risaliamo veloci verso Onno per godere in tranquillità dei panorami mozzafiato che il lago di Como regala a chi come noi vuole solo godere della sua bellezza.
Iniziamo così a risalire i monti che lo circondano.
La Sp46 direzione Asso è l’inizio di un itinerario che, buttando ogni tanto l’occhio verso il lago con aperture suggestive e affascinanti, ci introdurrà lungo divertenti e a tratti adrenalinici percorsi su cui già un secolo fa i centauri si misuravano come su un circuito.

Superiamo Civenna che ricorda i motociclisti caduti con un commovente monumento fatto erigere dalla Federazione Motociclistica Italiana e poi via, insieme ai tanti motociclisti che frequentano queste strade perfette per le moto, scendiamo nuovamente verso il lago di Como in prossimità di Bellagio dove, insieme a centinaia di turisti soprattutto stranieri, ci attende il traghetto che ci farà raggiungere nuovamente la sponda est.
Da Bellagio a Varenna, si attraversa il lago
A Bellagio, splendido borgo su un promontorio dove si affollano centinaia di turisti, soprattutto stranieri, attendiamo uno dei traghetti che ci aiuterà a riattraversare il lago per rientrare nelle valli che circondano Lecco e il bergamasco.
L’attraversamento del lago dura pochi minuti ma la vista è veramente suggestiva.A Varenna dove sbarchiamo ci attende uno dei percorsi più belli della giornata.
Tornanti terrazzati lungo la Via per Esimo
Direzione Perledo tornanti terrazzati con vista panoramica sul lago. Da qui si continua a salire lungo stradine talmente strette da non consentire se non a fatica il passaggio a due auto insieme.
Cascate, foreste, case isolate o piccoli borghi aggrappati a ripide montagne. Lo spettacolo è incredibile, sembra a tratti di essere stati risucchiati dal fascino della natura così generosa e affascinante.
Una volta raggiunto passo Agueglio un cartello ci avvisa che stiamo guidando lungo la SP65, una delle strade panoramica più belle e amate dai motociclisti della Lombardia.

Raggiungiamo la Valtellina
Superata Premana, pochi abitanti e poche case nascoste dalla vegetazione, famosa per la lavorazione del ferro, la SP67 inizia la discesa che ci accompagnerà ancora con tornanti piacevoli fino a Dervio nuovamente sul lago.
Per oggi ci basta. Siamo ancora nella provincia di Lecco ma per prepararci al rientro di domani verso Bergamo guidiamo ancora un po’ lungo la nazionale ed entriamo nella Valtellina.
Domani nuovi valichi e nuovi passi per oggi una buona cena e poi tutti a dormire.
3° giorno – da Cosio valtellino a Bergamo
Verso il passo San Marco
Oggi il passo di San Marco e’ affollatissimo In vetta è in corso un raduno degli Alpini che ha bloccato tutto il traffico.
Gli Alpini da queste parti sono un’istituzione, un’icona, non si discutono e infatti, nonostante le file chilometriche di auto ma soprattutto di moto che attendono più di mezz’ora sul ciglio della strada, nessuno si lamenta.
Albaredo e i tornanti della SP8
Per raggiungere i quasi 2000 metri di quota di uno dei passi più importanti di queste valli siamo partiti di prima mattina da Morbegno imboccando la SP8 e ci siamo concentrati, con immenso piacere, nel guidare lungo i tornanti che lentamente ma ostinatamente ci accompagnano verso la sommità del passo.
Prima tappa il piccolo paese di Albaredo, 287 abitanti ma, a quanto abbiamo modo di vedere, tanti turisti .
Attraversato dall’antica via Priula costruita nel XVI sec. che collegava Bergamo a Morbegno questo paesino offre una vista magnifica lungo le vallate della Valtellina e anche un’ottimo caffè :-), che gustiamo seduti ad un tavolino della piazza principale con vista sulla chiesa cinquecentesca dei santi Rocco e Sebastiano.
Alle nostre spalle una delle tante cascate che tagliano i monti e che incontreremo spesso lungo l’itinerario.

Pronti a salire fino a passo San marco
Saliamo dunque fino al passo dove per la folla sembra impossibile fermarsi e questo non era decisamente nei nostri piani.
Niente foto, niente drone, solo il gusto di una vista mozzafiato che si perde da un lato verso la Valtellina e Sondrio, dall’altro copre la Val Brembana nella provincia di Bergamo.
Dopo una salita fantastica la discesa lo è ancora di più.
La SP8 qui diventa poesia e si cimenta in una serie di tornanti terrazzati che cantano al cuore dei motociclisti che in tanti in questa domenica di metà luglio saloni quassù. Peccato per il traffico ma pazienza, ci impegniamo nella discesa fino a San Giovanni Bianco.
L’antica via Priula verso la Valtaleggio
Ancora l’antico tracciato della via Priula ci fa attraversare piccoli borghi come questo che e’ uno dei primi centri della Val Brembana sorto in epoca romana dove si svolgeva l’attività dell’estrazione del ferro.
SP25, pochi chilometri immersi nel verde per entrare in Valtaleggio.
Anche qui strade spettacolari e divertenti, senza contare il paesaggio che a breve ci regalerà uno dei tratti più suggestivi della giornata: l’Orrido della Val Taleggio o anche dei Serrati, un percorso che attraversa per 3 chilometri una gola profonda scavata nel tempo dal fiume Enna.
Pareti a strapiombo e numerose cascate che in inverno ghiacciano contribuiscono a formare un paesaggio davvero unico.

l Taleggio
A seguire, la SP24 ci porterà in una nuova vallata, la Val Brembilla non prima però di aver pasteggiato a Taleggio in uno dei tanti ristoranti lungo la strada.
Anche l’assaggio di questo particolare formaggio prodotto in zona sarà un’esperienza unica per chi, come noi, è abituato ad acquistarlo al supermercato.
Cremoso, saporito, servito con una giardiniera fatta in casa… no, non potevamo mancare a questo appuntamento .
Ultima valle prima di Bergamo
La Val Brembilla è l’ultima delle valli prima di Bergamo e la discesa per quanto divertente inizia a portare con se aria calda e afosa di un’estate iniziata lentamente ma ora divenuta torrida e soffocante.
Bergamo, quest’anno Capitale della cultura italiana, ci attende immersa in una nuvola di caldo.
Abbiamo prenotato un hotel nella Bergamo bassa, più agevole e con meno problemi di parcheggi ma una volta raggiunta la città ci avviamo subito verso il suo cuore antico: la città alta.
Bergamo
Circondata da mura veneziane, con le sue strette vie lastricate questa antica città affascina e meraviglia.
La città alta si raggiunge anche con una funicolare e, una volta dentro le mura, lasciatevi stregare dalla bellezza del suo Duomo, con il fascino della Cappella Colleoni in stile rinascimentale, o dalle sue piazze.
Una passeggiata mescolati ai tanti turisti soprattutto stranieri, un’ottima cena ed è tempo di rientrare. Domani in mattinata si riconsegna la moto e poi verranno le nostre valutazioni su questa esperienza che condivideremo con voi.
Ultime valutazioni
Una cosa è certa, l’itinerario di questi giorni merita.Strade fantastiche, paesaggi unici, buona cucina e simpatia.
Abbiamo incontrato veramente tanti motociclisti e con tanti di loro ci siamo ritrovati a scambiarci idee di viaggio o considerazioni sulle nostre moto.
La Yamaha T700 suscita curiosità e tanti si sono avvicinati per avere informazioni.
Unico tasto dolente il costo eccessivo ( a nostro parere) delle attività ricettive, ma di questo avremo modo di parlarne di nuovo.





