On the Road. Dopo aver riparato la ruota bucata siamo di nuovo per strada direzione Trento. Questa deviazione nasconde però una meravigliosa sorpresa; il lago di Toblino.
Di ritorno da Pietramurata dove abbiamo pernottato, percorrendo la provinciale verso Vezzano incontriamo questo splendido lago con il suo piccolo castello appoggiato tranquillamente sulle sue acque cristalline con le Dolomiti che fanno da sfondo. Un paesaggio che richiama alle leggende del nord, alle fate e alle streghe; ai condottieri e ai cavalieri vestiti d’azzurro che con un bacio ti risvegliano da un lungo sonno per riportarti alla presente bellezza. Insomma siamo dentro il mondo incantato dei laghi di montagna e non possiamo fare altro che riempire il nostro mondo della sua bellezza.
Ci rimettiamo sulla via per Trento che raggiungiamo a breve e attraversiamo altrettanto velocemente. E’ una bella città a vederla di passaggio, ma il caldo ci avvolge a non vediamo l’ora di risalire verso i passi dolomitici. Risaliamo nuovamente inforcando la provinciale verso Baselga di Pinè dove ci fermiamo per il carburante per poi proseguire circondati dal verde degli abeti e le Dolomiti che si stagliano a tratti tra le montagne regalandoci le tinte dorate tipiche di queste cime che presto ci circonderanno.
Brunago, Sette fontane, ci inoltriamo tra i monti del Trentino con le sue case dai tetti spioventi, le sue chiese dai campanili che si stagliano verso il cielo di un celeste illuminato da un bellissimo sole. Le mucche al pascolo e i cavalli; i contadini che sistemano dopo il raccolto appena concluso. Motociclisti a gruppi o solitari viaggiatori ci accompagnano gareggiando a volte lungo i tornanti. Dall’alto possiamo scorgere torrenti che si allargano o si restringono rallentando o accelerando la loro corsa verso valle nel tentativo di accompagnare il nostro viaggio. Le vallate si susseguono e dall’alto ci appaiono paesi ad ogni curva.
Arriviamo a Moena all’ora di pranzo.
Moena mi è apparsa come un piccolo diamante incastonato nell’anello che compone le Dolomiti; è proprio un gioiellino, una bomboniera e dei paesi che ho visto sicuramente quella che più mi ha incantato. Con i suoi alberghi dipinti di fresco che richiamano a piccoli castelli, i suoi balconi pieni di fiori dai mille colori e i suoi locali e negozi piccoli e carini mi è sembrata ancora più splendente che in inverno.
Entriamo in una Backerei a comprare pretzel e krapfen che porteremo con noi nell’attraversata del prossimo passo che ci attende verso il Lago di Carezza. Per arrivare al lago bisogna proseguire da Moena verso Vigo di Fassa e poi salire il monte sino al lago che ti appare all’improvviso colpendo l’occhio con il suo celeste perfetto. E’ un colore che non ti aspetti e per questo la sua vista ti colpisceil cuore e tutti gli altri sensi. Siamo dentro la perfezione, qui la natura non si è concessa nessun errore…….il turchese scema nello splendore del verde smeraldo dentro il quale l’oro delle montagne si mescola senza riflettersi. Come dinnanzi ad un affresco di Giotto si rimane in silenzio……..
Siamo solo all’inizio….
Ritorniamo verso Vigo per svoltare a sinistra verso il Passo di Nigra. Le Dolomiti oramai ci fanno da sfondo segnando la via, passo dopo passo. Attraversiamo paesi che si risvegliano in inverno proponendo piste più o meno complicate e stazioni di seggiovie e skilift, alcuni in funzione anche in estate per portare i turisti ai rifugi o ai percorsi trekking.
Guidiamo verso Ortisei, le discese sono ripide come le salite e le curve strette, lo skyline delle Dolomiti rende questi percorsi unici al mondo. Maciniamo kilometri DOPO kilometri su strade pressoché perfette per i motori godendo del paesaggio che cambia e si trasforma dopo ogni tornante. Siamo nel Tirolo del sud dove Cipriano è anche Zyprian e Tires Tiers. Tutti i cartelli sono in due lingue.
Siamo diretti verso l’altopiano più grande d’Europa, verso lo Sciliar, protagonista di leggende che narrano di fate e di streghe eletto per la sua inconfondibile forma e bellezza a simbolo del Trentino Alto Adige.
Superiamo Fie allo Sciliar dopo una discesa da Tirès ed uno sguardo dall’alto alla superstrada che corre verso il Brennero. Lo Sciliar si staglia con le sue sfumature rosa e oro su un tappeto di verde splendente. Questo viaggio si arricchisce sempre di più di Immagini indimenticabili.
Arriviamo nel pomeriggio all’entrata della strada panoramica da Sant Valentin che però, giustamente, è preclusa alle auto e ai motori. Rimaniamo estasiati ad ammirare il paesaggio con le sue inconfondibili forme ma non andiamo oltre, sono le cinque del pomeriggio e noi ci stiamo divertendo come i matti ad attraversare queste strade contorte e piene di curve. Sarà per un’altra volta quando, muniti del classico bastone in legno, con un copricapo tirolese al posto del nostro amato casco, ci inoltreremo a piedi all’interno di questo magnifico comprensorio :-).
Proseguiamo verso Ortisei da dove parte la Val gardena. Siamo in territorio ladino che dialoga in tre lingue; italiano, ladino e tedesco. Si sale nuovamente verso il Passo Gardena e all’improvviso tutto intorno diventa magia pura.
Il sole inizia ad allungare i suoi raggi sulle cime dei monti che costruiscono sfumature difficili da descrivere. Tracce di neve in alta quota fanno capolino tra le Dolomiti che qui diventano le vere protagoniste del territorio. Si sale nuovamente, il passo si trova a 2.121 m. fra la Val Gardena e la Val Badia e raggruppa i due gruppi dolomitici del Sella e del Cir. Una Valle dell’Eden per i motociclisti che qui sono numerosi aumentando il piacere della salita.
In cima l’aria è frizzante e la vista verso valle indescrivibile. Siamo sulla cima e possiamo solo osservare la valle sotto di noi. I battiti del cuore possono rallentare, qui lo stress delle corse quotidiane è un lontano ricordo. Siamo in vacanza; non ce ne eravamo ancora accorti. La bellezza qui è la normalità e non lascia indifferenti. Arrivano ciclisti dopo la dura salita ma sul loro viso, segnato dalla fatica, leggi la soddisfazione di poter testimoniare la meravigliosa perfezione della natura che ci circonda.
Quello che vedo guardando verso il basso è anche una discesa spettacolare con i tornanti che si susseguono come balconi panoramici che guardano verso valle. Uno spettacolo che da adesso in poi incontreremo diverse volte lungo il nostro percorso. Ogni curva si apre a strapiombo verso il basso e i nostri amici su due ruote impazziscono come noi.
Che sballo ragazzi !!!!!!
Qui è la natura che comanda; le montagne che si moltiplicano nella loro maestosa potenza. Dalla Val Gardena scendiamo o meglio risaliamo verso Arabba ……..Direzione Passo Pordoi. Abbiamo deciso di pernottare a Canazei. La giornata sta giungendo al termine e noi abbiamo macinato tantissimi kilometri ma ancora non ci sentiamo sazi, ancora proseguiamo alla ricerca di passi più alti o montagne più impervie.
Dalla Val Gardena scendendo verso Arabba. Il paesaggio cambia nuovamente. Radure verde scuro spruzzate da enormi abeti.
Si sale all’imbrunire verso il Pordoi. Lo skyline è cambiato; le Dolomiti per il momento lasciano spazio a dolci montagne verdi, meno aguzze, mentre la strada si fa sempre più ripida con tornanti che non lasciano spazio a rettilinei, ma proseguono alternandosi in continuazione sino alla cima.
Un incanto dal quale appare all’improvviso lo sperone dolomitico del Piz Boè che ti trasporta con una funivia sino a 3252 m. Siamo a 2239 metri. Stanchi ma affascinati dal paesaggio che ci circonda. Una pausa ai piedi della funivia che porta al rifugio in cima al monte osserviamo il sole e le nuvole che si alternano a creare luci ed ombre sempre diverse. Anche qui come al Gardena è difficile descrivere le emozioni che ti assalgono. La natura provoca e qui mostra il lato più duro ma anche più stimolante.
Ultima discesa verso Canazei dove pernotteremo al campeggio in centro. Al Camping Marmolada, grande e ben tenuto, vicinissimo agli impianti di risalita del Belvedere. Ci sistemiamo con la tenda che guarda il massiccio della Marmolada che affronteremo domani.
Il paese questa sera ospita una festa locale e quindi tra musiche e canzoni in lingua tedesca e ladina possiamo gustarci Krauti, polenta e fagioli…….Sehr gut…….Auf wiedersehen.