Turchia in moto – Istanbul, Hotel Lausus…
La finestra è aperta e il vento che arriva dal Bosforo agita le tende ed irrompe nella stanza carico di umidità mista al sapore dolciastro di spezie. Siamo finalmente arrivati a Istanbul dopo aver guidato ininterrottamente per mille km attraversando tutto il nord della penisola ellenica. Un viaggio faticoso, avvolto nel caldo asfissiante delle pianure della Tessaglia ma ora eccoci qui, nell’antica Bisanzio ad iniziare un viaggio che ci introdurrà alla scoperta delle terre fantastiche dell’antico impero ottomano circondate da un alone di leggende, storia e natura.
Nei prossimi giorni saliremo guidando verso le sponde del Mar Nero
per poi ridiscendere verso sud alla scoperta delle tracce lasciate da antichi popoli che hanno dato vita ad alcune delle civiltà più belle e affascinanti del mondo e poi ancora, verso ovest, raggiungendo le sponde dell’Egeo alla ricerca di noi stessi e della nostra storia, del nostro passato che tra questi luoghi dai nomi altisonanti trova le sue origini.
Ma ora siamo qui: Istanbul – Costantinopoli – Bisanzio, ancora non l’abbiamo attraversata ma già ci piace. L’ora è tarda, il torpore e la stanchezza hanno il sopravvento, ma prima di chiudere gli occhi ci concentriamo sui suoni e i rumori che ci giungono dalle piazze e dalle strade. Ultima la preghiera che saluta l’alba imminente e sale dai minareti melodiosa e cantilenante.
“Istanbul. C’è un solo modo per conoscerla bene: girare da solo, a piedi, e smarrirsi.” Umberto Eco
Caotica come tutte le megalopoli soprattutto del medio oriente o asiatiche, Istanbul da visitare in sella ad una moto può diventare un muro invalicabile e spaventare. Bisognerà mantenere la calma e lasciarsi andare seguendo con attenzione il flusso continuo di auto che corrono veloci lungo arterie ad otto corsie. Solo così sarà possibile, una volta che questo caotico dedalo diventi consuetudine, immergersi e penetrare a fondo l’anima di una città che stenta a trovare un equilibrio tale da poterla aiutare a convivere tra il peso di una storia antica e importante e un futuro dove la modernità e l’innovazione spingono prepotentemente reclamando cambiamenti di stile di vita e culturali.
Periferie enormi, devastate da alti palazzi ed enormi centri commerciali circondano il cuore antico di questa città: Sultanahmet che conserva gelosamente non solo le vestigia di un grande impero ma anche le tradizioni culturali e religiose che governano tutto il mondo musulmano e dalle quali la Turchia non può e non vuole prescindere, anzi.
Turchia in moto – Istanbul – un cuore antico tra oriente e occidente
Il nostro albergo è nel cuore di Sultanhamet. Tante le cose da vedere, tanti i posti da visitare, occorrerebbero diversi giorni solo per scalfirne la corazza ma noi siamo qui, viaggiatori curiosi e frettolosi di passaggio. Fra due giorni attraverseremo il Bosforo e entreremo di fatto in Asia quindi, per non perdere altri attimi preziosi, eccoci pronti di prima mattina diretti verso la magnifica moschea del Sultano Ahmet famosa nel mondo come Moschea Blu per i rivestimenti interni che mostrano maioliche iznik, splendide e meravigliose, dai classici colori azzurro turchese con tonalità che svoltano verso il verde e il blu. Fatta erigere nel 1600 questa magnifica struttura può essere visitata da tutti con alcuni accorgimenti: il velo in testa per le donne e gonnoni che arrivano a coprire gambe nude sia per gli uomini che per le donne. Ne vale la pena, la moschea al suo interno vi avvolgerà in un magico gioco di luci e colori rendendo questo luogo altamente spirituale nonostante le impalcature dei lavori in corso le limitino le visioni e gli spazi.
Istanbul – da Santa Sofia al Topkapi
Fuori, proprio dall’altro lato della grande piazza, ecco il profilo dell’antichissima basilica di Santa Sofia capace di riportarci alle origini del cristianesimo anche se, nel tempo ,questa splendida basilica è stata trasformata in un museo. Cattedrale ortodossa dal 537 al 1453, anno in cui Bisanzio cadde, visse un breve intermezzo anche come cattedrale cattolica di rito romano dal 1204 al 1261 per poi divenire, dal 1453 al 1931, moschea. Oggi fortunatamente per tutti i visitatori e turisti questa magnifica cattedrale che poggia i primi mattoni nella storia del cristianesimo può essere visitata e ammirata da tutti.
E’ sufficiente una breve passeggiata per giungere, a qualche centinaio di metri di distanza, alle porte di uno dei palazzi che più hanno suggestionato la fantasia dei viaggiatori di tutti i tempi: il Topkapi, la fantastica residenza dei sultani e per lungo tempo centro amministrativo dell’impero ottomano.
Oggi possiamo passeggiare sulle sue splendide terrazze dalle quali godere di una vista mozzafiato sulla città e sul Bosforo e visitare alcune delle stanze e dei palazzi in cui si articola questa immensa struttura. Dall’alto delle sue terrazze, gettando lo sguardo verso il Bosforo, ecco apparire il ponte di Galata che raggiungiamo dopo una bella passeggiata. Sul lungo canale miriade di turisti, più giapponesi che arabi, in continuo movimento con la macchina fotografica sempre al lavoro.
Istanbul – il ponte di Galata e i suoi bazar
Da Galata si apre il fantastico bazar egiziano dove colori e odori si mescolano ad un’umanità frenetica e accaldata. La struttura completata nel 1660, e finanziata con le tasse che arrivavano dall’Egitto allora provincia ottomana, raccoglieva in origine solo i venditori di spezie, oggi è un’affascinate bazar dove passeggiando tra soffitti abbelliti da mosaici e colonne dalle volte a punta possiamo andare alla ricerca di souvenir oppure ammirare le belle vetrine degli orafi. Sicuramente il bazar più bello e interessante di Istanbul anche se noi prediligiamo quelli più autentici dove le olive, i pesci, le carni, la frutta secca trovano una loro collocazione disordinata ma più reale sui banchi che si affollano fuori dal bazar egiziano.
Istanbul – Sultanhamet e i suoi locali notturni
In serata, dopo mille altri incontri che vi faranno innamorare di questa città, si può cenare nei tantissimi locali che illuminano Sultanhamet e scegliere tra la cucina armena, quella del Turkmenistan oppure i piatti tipici della cucina turca. Altrimenti un taxi potrà riportarvi nel XXI secolo lasciandovi ai margini della spettacolare piazza Taxim centro nevralgico della politica turca ma anche della movida notturna. Giovani turchi e turisti riempiono locali moderni e raffinati dando vita a nottate che possono terminare anche con il sorgere dell’alba circondati da un ambiente cosmopolita.
Turchia in moto – Istanbul è questo ma tanto altro ancora
è una finestra dalla quale osservare l’Europa ma anche capire le angosce del medio oriente, un ambiente multietnico dove le vestigia del grande impero ottomano lasciano ovunque tracce del suo passaggio. Difficile non esserne contagiati, e così ci ritroviamo a passeggiare sino a notte avanzata tra i vicoli di Sultanhamet respirando l’aria stantia e speziata degli spazi angusti, dei vicoli caldi con la mente già orientata alla partenza che domani ci porterà ad attraversare il ponte di Galata alla scoperta di questa grande terra.
Turchia in moto – Istanbul – Turchia in moto – Istanbul – Turchia in moto – Istanbul – Turchia in moto – Istanbul