Turchia in moto – si riparte da Efeso
Da Efeso si riparte in mattinata. Siamo alle ultime battute di un viaggio che già sta lasciando i suoi segni. Dalla selvaggia trascuratezza delle coste del Mar Nero, agli immensi e caldi altopiani dell’Anatolia orientale siamo giunti sulle coste dello Ionio, planati nel centro della civiltà occidentale. Hierapolis, Mytra, Efeso, un racconto carico di emozioni, di leggende, e di storia, la nostra storia.
Dentro questo incanto la moto prosegue nel suo cammino sfiorando le coste frastagliate della penisola asiatica che guardano verso l’ Europa e l’Africa. Purtroppo qui oggi villaggi turistici più o meno importanti si avvicendano senza tregua lasciando all’occhio poco o nulla di interessante da osservare se non il dispiacere per dove può arrivare lo sfruttamento selvaggio del territorio.
Turchia in moto – lungo la costa
Si guida lungo la strada di costa circondati da bassi arbusti e rocce dai colori chiari tipiche del Mediterraneo. Dolci tornanti disegnano le curve di colline rocciose e lontano, ma ben visibile, il mare regala i meravigliosi colori caratteristici del mare.
La costa frastagliata lascia intravedere piccole calette dove l’acqua trova sfumature di un azzurro più chiaro, un tuffo sembra essere un desiderio impellente ma irraggiungibile, la strada sale in quota a tratti abbandonando la costa per poi ritrovarla dietro a una curva.
A Gumuldur, anonimo paese, la lasciamo per penetrare nuovamente l’entroterra. Alte montagne dove i tornanti provano a disegnarne il profilo, in lontananza l’enorme lago artificiale formato dalla diga di Tahtali che interrompe e imbriglia la corsa verso il mare del fiume. La guida è veloce, la strada larga e in ottime condizioni rende il percorso facile e divertente. Tanti i sentieri in off road che si aprono davanti a noi, ravvivando la convinzione che, se non fosse per la distanza che dobbiamo coprire per giungere a destinazione, sarebbe bello poterne infilare qualcuno.
In moto attraversiamo Smirne
Ritroviamo uno spicchio di mare all’altezza di Izmir o Smirne come la conosciamo noi che superiamo velocemente e con un senso di ansia. Troppo grande per noi. La periferia si allunga quasi all’infinito, inquietante con i suoi alti palazzoni addossati gli uni agli altri in un groviglio indescrivibile di rumori e folle in movimento. Fabbriche dalle alte ciminiere, enormi tir che ci si affiancano minacciosi, traffico e confusione, meglio scivolare via veloci lungo un’arteria, la E87, che sembra non finire mai.
La costa, in lontananza sembra essere molto bella, non a caso una delle zone più rinomate come meta turistica della Turchia. Ultimo sguardo verso il mare attraversando il distretto di Aliaga per poi planare letteralmente dopo alcuni chilometri nel centro di Pergamo.
Turchia in moto – l’acropoli di Pergamo
Alla voce Pergamo, Wikipedia ci spiega che trattasi di un’antica città dell’Asia Minore situata nell’Eolide e per chi non sapesse dove si trova l’Eolide (sigh!!) si inoltra in un’accurata descrizione: verso il sud-est della Troade, e sud della Misia mentre a nord si trova la Ionia e a nord – ovest la Lidia.
Per noi Pergamo è più semplice raccontarla come la città in cui venne prima inventata, poi introdotta, la pergamena, nel II sec. a.C., come racconta Plinio il vecchio in sostituzione del papiro, dalla bellissima storia.
La città di Pergamo aveva in quel periodo una biblioteca che rivaleggiava con quella di Alessandria e questo aveva innescato una guerra culturale che portò l’Egitto ad interrompere la vendita del papiro alla città. Detto fatto si passò ai ripari realizzando attraverso la lavorazione di pelli animali una membrana che poteva essere usata in sostituzione dell’ormai introvabile papiro. Questa nuova alternativa inizialmente non trovò grande diffusione salvo poi, specie nel medioevo, diffondersi ovunque in Europa per essere adottata sino all’invenzione (per fortuna pensiamo noi) della carta.
Era stato il fascino di questo racconto che ci aveva spinto sino a qui, scoprendo, in cima alla collina che sovrasta il nuovo centro abitato, uno dei siti più belli e suggestivi della Turchia: l’acropoli di Pergamo.
In moto alla scoperta di Pergamo
Entriamo in città nel primo pomeriggio e il nostro primo pensiero è come districarsi nel traffico e trovare un posto per la notte. La città ci accoglie con le sue piazze piene di gente, grandi e piccole moschee, negozi e locali che si allungano sui marciapiedi e i tipici mercatini affollati e suggestivi. Una piccola piazza circondata da un dedalo di viuzze ospita un mercato a km zero dove contadini, apicoltori e artigiani espongono su cassette e tavolini improvvisati i loro prodotti, mele, piccole pesche, e ancora noci, peperoni e patate, miele e altri prodotti. Un momento di vita reale, lontano dalle false luci accecanti dei luoghi turistici più rinomati.
Con il sole ancora alto torniamo sulle strade ed imbocchiamo il percorso ripido a tornanti che sale verso l’Acropoli. In cima ci aspetta la pace e la serenità, che sembra immobile nel tempo, di un sito archeologico che vi lascerà senza fiato.
Alla scoperta dell’Acropoli
Dopo aver pagato l’entrata eccoci entrare dalla porta monumentale.
Alla nostra destra i resti di antiche mura restaurate dai bizantini ci conducono allo splendore dei bianchi marmi del tempio di Traiano fatto erigere dal figlio Adriano. Il luogo è spettacolare e mentre volgiamo le spalle alle imponenti colonne del tempio per ammirare la città sotto di noi possiamo scorgere uno dei teatri più icredibili mai visti, i cui gradini ancora in ottime condizioni salgono ripidi il costone del monte regalando una vista unica sul paesaggio sottostante. Ancora più suggestivo il tunnel che attraverso un passaggio sotterraneo ci apre la via verso il teatro.
Turchia in moto – festa in città
Ancora uno sguardo rapito al tempio di Dionisio e all’area dedicata a Zeus e poi si rientra in città appena in tempo per seguire i festeggiamenti che si stanno svolgendo immaginiamo dedicati ad Ataturk e alla nazione visto il dispiegamento di bandiere e di immagini che ritraggono il padre della nazione turca. Per noi un momento di relax mescolati ai canti e ai balli che riempiono il centro della città e ai suoi cittadini che sfilano in abiti folkloristici accompagnati dalla banda del paese. Ottima cena a base di carne e verdure e poi dritti a dormire.
Alla scoperta dell’Acropoli
Dopo aver pagato l’entrata eccoci entrare dalla porta monumentale.
Alla nostra destra i resti di antiche mura restaurate dai bizantini ci conducono allo splendore dei bianchi marmi del tempio di Traiano fatto erigere dal figlio Adriano. Il luogo è spettacolare e mentre volgiamo le spalle alle imponenti colonne del tempio per ammirare la città sotto di noi possiamo scorgere uno dei teatri più icredibili mai visti, i cui gradini ancora in ottime condizioni salgono ripidi il costone del monte regalando una vista unica sul paesaggio sottostante. Ancora più suggestivo il tunnel che attraverso un passaggio sotterraneo ci apre la via verso il teatro.
Turchia in moto – festa in città
Ancora uno sguardo rapito al tempio di Dionisio e all’area dedicata a Zeus e poi si rientra in città appena in tempo per seguire i festeggiamenti che si stanno svolgendo immaginiamo dedicati ad Ataturk e alla nazione visto il dispiegamento di bandiere e di immagini che ritraggono il padre della nazione turca. Per noi un momento di relax mescolati ai canti e ai balli che riempiono il centro della città e ai suoi cittadini che sfilano in abiti folkloristici accompagnati dalla banda del paese. Ottima cena a base di carne e verdure e poi dritti a dormire.
Questa cittadina è stata una vera sorpresa che ci sentiamo di raccomandare a chi, appassionato di storia e archeologia volesse uscire dai soliti itinerari affollati da turisti e godere di un luogo non meno suggestivo e carico di pathos.
Domani ci attende un luogo speciale, un appuntamento al quale non mancheremmo per nulla al mondo. Troia e le sue possenti mura, Troia e il racconto quasi sussurrato di Omero che ci accoglie insieme a Morpheo tra le mura di questo piccolo e delizioso bed and breakfast.