Un’Albania tutta da scoprire
L’Albania è piena di autolavaggi. E quando scriviamo piena intendiamo che non solo ogni distributore ne ha uno ma che questi sorgono anche a fianco delle case o in capannoni isolati che incontriamo lungo le strade oppure lungo impervie o improbabili stradine.
Inizialmente sembra quasi assurdo ma ben presto, nel prosieguo del nostro cammino, iniziamo a comprenderne le ragioni fino a sentirne, sia noi che la nostra moto, addirittura il bisogno.
Il tempo variabile, spesso piovoso, e la condizione delle strade mettono a dura prova l’aspetto del nostro mezzo e non solo.
In partenza da Corovode verso il canyon
In mattinata si riparte dal paese di Corovode dopo aver passato la notte in un albergo piccolo ma molto pulito situato nella piazza principale del paese: l’hotel Osumi. Camere pulite,colazione semplice con pane fresco, burro e marmellata di produzione propria . Sapori diversi da quelli a cui siamo abituati, sapori semplici e genuini.
Il canyon di Osumi è uno dei più importanti siti naturalistici dell’Albania. Situato nelle vicinanze del paese di Corovode nel centro dell’Albania offre ai turisti in moto uno spettacolare sguardo che, dall’alto di un percorso a curve e tornanti bellissimi, scende verso le pareti rocciose e granitiche che accompagnano la discesa a valle del fiume Osum.
Qui in primavera, allo sciogliersi delle nevi, il fiume si ingrossa così da consentire agli amanti del rafting di poterlo navigare sino a valle godendo di spettacolari cascate e anfratti che si possono incontrare solo navigando il fiume. Noi dall’alto riempiamo occhi e anima della vista di questo spettacolo della natura mentre le ruote della moto corrono e piegano (prudentemente) lungo i tornanti.

Si rientra, direzione Berat
Guidando da Corovode verso Berat godiamo della discesa suggestiva e impegnativa della SH72. Tornanti e curve lungo i costoni delle montagne con un occhio puntato al fiume Osum che scorre sotto di noi.
Avevamo già percorso in serata questa strada ma oggi, sotto la luce del sole che si alterna al passaggio di grosse nubi foriere di pioggia, è ancora più bella. Qui la natura e la vastità dei territori formano incantevoli paesaggi ancora poco contaminati dall’uomo mentre le strade si possono considerare prudentemente buone anche per i motociclisti.

Berat un pò di storia dell’Albania
A Berat ci attende la storia. Qui tra olivi e limoni nel IV sec. a.C. gli Illiri fondano questa città: il clima è ottimale perchè la città prosperi e la posizione è strategica.
Attraversa il tempo, e anche lo spazio, prima come città greca, poi romana e bizantina sino ad entrare nell’orbita dell’impero ottomano nel 1385.

Il castello di origine illirica ci osserva minaccioso dall’alto mentre ci avviciniamo. Fortezza mai espugnata che non soccomberà nemmeno sotto l’attacco di Skanderbeg, il condottiero albanese ed eroe nazionale che invano cinse d’assedio le sue mura nel lontano 1455.
Attorno al castello piccoli monasteri segnano il passaggio delle varie epoche storiche mentre in basso, carico di bellezza e fascino, l’antico paese mantiene intatto il fascino dell’architettura ottomana con le sue abitazioni, dotate di innumerevoli aperture al primo piano e murate al piano terra così da poter divenire all’occorrenza dei piccoli bastioni difensivi o delle torri d’avvistamento difficili da conquistare e che fanno di Berat la “Città delle 1000 finestre”.


Dagli Ottomani agli antichi romani – Apollonia
Lasciamo Berat sotto una pioggia battente che non facilità la nostra risalita verso la costa albanese. La nostra prossima meta è Apollonia che raggiungiamo attraverso l’ SH72 in direzione Fier.
Questo antichissimo sito che dedica il suo nome al dio Apollo ha resistito al tempo e all’incuria e oggi anche sotto la pioggia rimane un punto di interesse vitale e di austera bellezza oltre che di importanza storica ed archeologica immensa.

Questa ricca città che prospera grazie al commercio degli schiavi si trovava sulla rotta più vicina al porto italico di Brundusium mantenendo così buoni rapporti con la vicina penisola italica. Noi oggi passeggiando lungo i vialetti di Apollonia possiamo ammirare l’Acropoli e i resti di un Odeon che doveva trovarsi al coperto.
Poco lontano il monastero ortodosso di Santa Maria, una delle ultime testimonianze della storia di una città che con la caduta dell’Impero Romano visse anni di declino trasformatosi in oblio durato sino agli anni ‘30 del ‘900 quando una squadra di archeologi francesi iniziò una campagna di scavi che portò alla luce i reperti che oggi ammiriamo.
Si guida verso la costa adriatica
Nel frattempo le condizioni meteorologiche sono migliorate e possiamo riprendere la discesa verso Zvernec, a non più di una decina di Km da Valona. Domani vogliamo visitare il monastero che ci hanno assicurato essere molto interessante. Per adesso ci siamo persi alla ricerca di un albergo dove passare la notte.

Zvernec e la sua baia
L’Hotel Zverneci si trova in una bellissima baia. 25 euro in due con la prima colazione e, se solo volessimo, ombrellone e lettino sulla spiaggia. Il mare riluce di un azzurro chiaro e il sole tramonta dietro la collina. Pochi turisti si godono gli ultimi strascichi dell’estate. Nessun italiano. Domani si prosegue verso un antico monastero, per oggi basta così, la moto è quasi irriconoscibile e ricoperta di fango, noi anche………Questo è il nostro viaggio.