Ecco a voi la prima giornata del nostro viaggio. La Route des Grandes Alpes 1° tappa si apre alla nostra moto e inizia la sua discesa verso il mare.
Thonon les Bain, riflessi nell’acqua di una grande avventura
Il villaggio brulicante di turisti si riposa tranquillo sotto il sole cocente di un’estate afosa e calda. L’acqua del lago di Ginevra sembra immobile e se non fosse per il dondolio delle imbarcazioni ormeggiate nel suo piccolo porticciolo sembrerebbe una tavola piatta di una bellissima tonalità di azzurro.

La D902 o più semplicemente Route des Grandes Alpes che da qui scenderà sino al mare è lì che ci attende ci invita alla partenza che noi, dopo un’ultimo sguardo al grande lago ci apprestiamo a iniziare. Fa caldo ma presto saliremo in quota e allora l’aria diventerà fresca, quasi frizzante.
Sin dal suo primo tratto la Route appassiona
Due corsie asfaltate che scendono quasi parallele al confine con la Svizzera disegnando un percorso ricco di curve e seguendo la linea dei monti che ci circondano.
Sotto di noi, circondato da alti abeti, il torrente Dranse de Morzine scorre impetuoso mentre attraversiamo le prime cittadine dalle case dai tetti spioventi come St.Jean D’Aulps e Morzine.
Sono chilometri tutti in salita, circondati dal verde dei boschi che quasi impediscono la vista ai lati della carreggiata che invece procede spedita, perfettamente asfaltata.

Attraversiamo Taninges e poi, con una serie di curve e tornanti, raggiungiamo Cluses che tra aiuole fiorite e fontane dove l’acqua zampilla allegramente ci introduce alla D4 o Route de la Colombière che scorre lungo l’Alta Savoia controllata dall’alto dalle cime dell’imponente Monte Bianco.
Lungo la route de la Colombière
Qui la carreggiata si restringe ulteriormente e con una serie di tornanti a serpentina inizia a salire verso il Col de la Colombiere che congiunge la valle di Arve con quella di Bourne raggiungendo i 1613 metri d’altezza.
Le formazioni rocciose che ci circondano, colpite dai raggi del sole, sono una vera bellezza e la carreggiata che sale regala curve a strapiombo sulla valle rendendo il viaggiare in moto su questo tratto veramente emozionante.


La discesa non è da meno e una volta raggiunta Le Grand Bornand ai piedi del valico siamo pronti per una nuova risalita.
Lungo la D909 Routes des Grandes Alpes
All’altezza di Saint Jean de Sixt si cambia strada e la Route des Grandes Alpes che imbocca la D909 è pronta a regalarci gli ultimi chilometri che dall’Alta Savoia ci porteranno in Savoia.
E’ precisamente al passo di Aravis che, una volta superata la Clusaz, ci attende a 1480 metri una vista mozzafiato sulle Alpi francesi che segna il confine tra i due dipartimenti. Immense distese di verde destinate a pascolo, qualche fattoria dall’inconfondibile stile alpino, tetti spioventi e balconi colorati dai fiori e la cima dei monti che stiamo per raggiungere, insomma una vera delizia per gli occhi e l’anima.

Il piccolo villaggio di La Giettaz (460 abitanti e una storia antica) ci attende a valle spalancando le porte al dipartimento della Savoia e alle sue catene montuose.
Scendiamo lungo un tratto di strada che scorre tra rocce e boschi di abeti. L’immersione nel verde di queste vallate è totale e la strada in ottime condizioni. A Flunet, abbandonata la D909, imbocchiamo dopo una serie di svincoli la D218B, che, tra curve e tornanti che paiono non finire mai, ci porterà verso la Val d’Isere.

Il Col de Maillet e il Comet de Roselend
Pausa pranzo nel simpatico villaggio di Beaufort e poi via, lungo una strada panoramica si raggiunge prima il Col de Maillet a 1968 metri s.l.m. eppoi il Comet de Roselend da dove sarà possibile ammirare l’affascinante lago omonimo.
A quasi duemila metri sul livello del mare l’aria è veramente frizzante ma che dire… quassù è fantastico anche se siamo in cima e la discesa è nuovamente davanti a noi.
Superato Cormet de Roselend la strada cambia nome: è sempre la Rue des Grandes Alpes quella che ci accompagna ma da qui prende il nome di D902.


Sono strade molto belle quelle che si aprono alla discesa verso la Val d’Isere. I panorami sono incredibili, si incontrano villaggi come Tignes mentre sono tante le cascate d’acqua che con lo scioglimento dei ghiacciai si gettano dall’alto delle montagne verso il fondo valle rendendo questo luogo molto suggestivo e selvaggio.
Arrivo in Val d’Isere
L’arrivo in Val d’Isere nel tardo pomeriggio porta con sé l’importante calo di temperature in nottata raggiungerà i 3 gradi e che ci fa rimpiangere il cldo che abbiamo fin qui sopportato.
La serata si preannuncia veramente fredda, e questo in piena estate non è piacevole specie se i sacchi a pelo in cui passiamo la notte in tenda sono leggerini, quindi … attenzione e premunitevi adeguatamente.
La Val d’Isere non ha bisogno di essere raccontata, talmente conosciuta com’è per essere una località turistica rinomata ma anche per le competizioni sciistiche di alto livello che fanno di questa vallate e di questo comune uno dei luoghi più famosi per gli amanti degli sport invernali.
Per i motociclisti è un piccolo paradiso, un’oasi di pace e bellezza incastonata tra curve e tornanti mozzafiato. E’ dunque qui che passeremo la nostra prima notte circondati dal gelo si, ma anche da un manto di stelle incredibile e dalla magia delle alte vette alpine che ci circondano.
