Provenza lungo la via della lavanda 1a parte. Eccoci qua in partenza da Avignone, la città dei papi. Ancora la lavanda non si vede ma i benefici effluvi viaggiano nell’aria e giungono sino a noi avvolgendoci in un abbraccio caldo e benefico.
Avignone, la Città dei Papi
Il nostro itinerario parte da Avignone la città simbolo della Provenza, bagnata dal fiume Rodano e circondata da alte mura. Città di Papi e di condottieri dal nome dolce ed evocativo. Avignone, pur testimoniando origini antiche viene ricordata per lo più come città papale e questo si deve alla decisione di Papa Giovanni XXII nel 1316 di farne la propria sede. Otto papi trovarono conforto tra le mura di questa città e del suo imponente castello che oggi si erge sopra le case a disposizione di turisti e visitatori che possono salire verso la fortezza e da qui ammirare il famoso ponte di St. Bénézet, è da qui infatti dall’alto di queste mura che sorvegliano il corso del grande fiume che possiamo prendere contatto con il paesaggio circostante ,ed è da qui che, abbandonato il flusso continuo di turisti che ogni anno visitano la città, ha inizio il nostro viaggio alla scoperta del reame di fata Lavandula.
Isle Sur la Sorgue – la vita dei piccoli villaggi della Provenza
Imbocchiamo velocemente la D901, abbiamo prenotato due notti in un campeggio nei pressi di un piccolo e grazioso borgo. Abbiamo raggiunto Avignone nel tardo pomeriggio e contiamo di passare la serata a Isle sur la Sorgue in uno dei piccoli locali di questo grazioso paese conosciuto soprattutto per il suo mercato dell’antiquariato che si svolge dalla fine della seconda guerra mondiale ogni domenica. Siamo ancora lontani dalle visioni bucoliche delle valli della Lavanda ma già la personalità di questi luoghi emerge prepotente e suggestiva.
Isle sur la Sorgue ci accoglie tranquilla e spensierata con i suoi piccoli negozietti che espongono oggetti d’arte e d’antiquariato e un campeggio che come tutti i campeggi francesi supera di gran lunga il nostro apprezzamento per ordine e servizi proposti.
Provenza lungo la via della lavanda – on the road
E’ quasi l’alba e siamo pronti a partire, vogliamo godere del paesaggio prima che i luoghi e le strade si riempino di turisti e dei loro bus. Cerchiamo di raggiungere uno dei luoghi simbolo della via tracciata dalla Lavanda, la bellissima abbazia di Senanque che placida e silenziosa si adagia al centro di una valle raggiungibile dalla D900 che, sorpassando il meraviglioso borgo di Gordes aggrappato meravigliosamente al costone di una collina e proseguendo lungo la D2 che tra dolci curve penetra dolci vallate, ci appare dall’alto circondata da campi di lavanda fiorita.
L’abbazia di Senanque
L’abbazia, sorta attorno al 1148 da una comunità di monaci cistercensi, è un perfetto esempio di architettura romanica che deve la sua vera suggestione ai vasti appezzamenti di lavanda che la circondano e ne hanno fatto il simbolo fotografico della stessa Provenza. L’odore dolciastro e inebriante che circonda il luogo, il colore della lavanda in fiore che in questo periodo dell’anno (tra metà giugno e i primi di agosto) diventa intenso e carico, la struttura con la pianta della chiesa a croce latina che svetta elegante, regala ai visitatori una visione magica e indimenticabile.
Provenza on the road – Roussillon
Risaliamo la valle guidando lungo la D177. Gettate alle spalle le suggestioni forti e profumate della lavanda rientriamo nel tipico paesaggio collinare provenzano dove su curve e tornanti appena accennati regalano una guida divertente ma non impegnativa che a tratti attraversa piccoli canyon di roccia chiara e splendente sotto il sole.
E’ così che in compagnia di altri motociclisti, imboccata la D4, raggiungiamo prima il paese di Murs e poi il bellissimo borgo di Roussillon dove costruzioni color ocra regalano al territorio giochi cromatici di colore che vanno dal rosso intenso agli arancioni pastellati. Non stupitevi, altro non è che il colore del sangue della bella Sermonde che si gettò dall’alto di una rupe dopo che il marito Raymond di Avignone uccise l’amante adorato.
Leggende color ocra
Oltre alle leggende che qui abbondano magnifici sono anche i dintorni del villaggio, dove gli estesi giacimenti d’ocra e le cave di estrazione, ancor oggi attive, contribuiscono al fascino di questo borgo che merita sicuramente una sosta.
Una breve pausa passeggiando tra una moltitudine di turisti e poi via di nuovo in sella lungo le strade del Luberon che con la D104 prima e la D4 poi ci portano là dove oggi si festeggia la lavanda, nel cuore della cittadina di Apt.
Il villaggio di Apt e la festa della lavanda
Festa grande qui, nel centro storico dove tutti i prodotti che si ottengono da questa splendida pianta – saponi, unguenti, gelati ( gustosissimi ) deodoranti per armadi – trovano il loro posto sui banchi che si allungano nelle piccole vie del centro. Musica e balli rendono il clima di questa festa, dove siamo accolti da omaggi floreali, caldo e coinvolgente.
Trattori trasportano grandi mazzi di lavanda che vengono offerti ai turisti e che presto andranno ad abbellire la nostra Morini Milano che come una signora vestita di rosso verrà addobbata e profumata di lilla.
Lasciando il paese i campi di lavanda ritornano protagonisti alternandosi al paesaggio montano che abbiamo appena attraversato e proseguendo lungo la D4 ci attende un’altra bella avventura, una passeggiata nella valle del Colorado provenzale.
Entriamo nel parco regionale del Luberon e proseguendo lungo la D22 dopo esserci allungati per un caffè fino al paese di Rustrel, con un balzo siamo a parcheggiare la moto nel parcheggio antistante l’inizio del percorso.
Il Parco regionale del Luberon – il Colorado provenzale
Il Colorado provenzale e i suoi sentieri delle ocre meriterebbero almeno un paio di giorni di sosta. Passeggiare tra sentieri che si inoltrano nei boschi circondati da una terra dalle molteplici sfumature giallo ocra è un’avventura entusiasmante ed anche avvincente, a tratti pare di essersi persi tra i deserti messicani, a tratti, a seconda del colore della terra e della vegetazione potremmo benissimo essere in Africa. Assolutamente unico e suggestivo.
Erosione e la presenza di antiche miniere per l‘estrazione dell’Ocra sono gli ingredienti che hanno trasformato questo territorio che merita assolutamente di essere scoperto.
Di ritorno dalle fantastiche suggestioni del Colorado niente di meglio che ritrovare il mondo viola della Lavanda. Ed è così che proseguendo lungo la D22 per poi svoltare sulla D33 rientriamo lungo le vie del Parco Nazionale del Luberon per iniziare il rientro che ci porterà in serata nuovamente sulle rive della Sorgue, al campeggio.
La valle del Luberon – Bonnieux
Saint Martin de Castillon raggiunta dopo un bel tracciato di divertenti curve che alterna campi viola di lavanda a boschi e radure ci riporta lentamente verso la base. Si continua a scendere lungo la D113 bellissima che si attorciglia lungo il costone di un monte con vista panoramica sulle vaste coltivazioni di lavanda. Un tratto della frizzante D36 che ci accompagna sino a Bonnieux attraversa bellissimi canyon regalando al motociclista chilometri di grande divertimento.
Se qualcuno di voi avesse visto il bellissimo film “Un’ottima annata” del regista Ridley Scott potrebbe rivivere alcuni momenti girati proprio dentro il perimetro di questo splendido villaggio. Molti i turisti infatti appollaiati sui comodi divanetti di piccoli locali a sorseggiare l’ottimo vino delle vallate del Luberon e a godersi il panorama. Noi no.
La Provenza verso il tramonto – Fontaine de Vaucluse
La D109 ci guida verso il tramonto di uno dei luoghi più belli della zona, Fontaine de Vaucluse, la valle chiusa, che abbraccia il torrente Sourge, amato e frequentato da uno dei più grandi poeti italiani: Francesco Petrarca che qui trovò ispirazione per alcuni dei versi più belli della poesia italiana che proprio qui trasse l’ispirazione per regalarci i celebri versi dedicati a Laura: “Chiare, fresche et dolci acque, ove le belle membra, pose colei che sola a me par donna….”
Campi di lavanda e piccole cittadine incrociano la D3 che risale il dipartimento della Vaucluse, Menerbes e altri piccoli agglomerati appaiono e scompaiono lungo le curve e i tornanti che in serata ci porteranno dentro la pace e la magia di Fontaine de Vaucluse.
Una passeggiata lungo il sentiero che costeggia il torrente, cena in uno dei ristorantini che si allungano sulla riva e poi ultimo tratto sino a L’Isle sur la Sorgue dove pernotteremo. Domani le magie colorate e profumate delle valli di lavanda più famose al mondo, quelle della Valdisole. Seguiteci.