L’Argan
Quest’albero racconta una storia fantastica, la storia di un sempreverde che nasce e si sviluppa solo ed esclusivamente in una zona ben definita del Marocco: quella a sud che comprende le provincie di Tarudant ed Essaouira.
La storia di un albero dove ogni singola e semplice qualità ha consentito alle popolazioni di questa terra arida di vivere e prosperare.
La storia di un albero che le tecnologie e i tempi moderni avevano quasi destinato all’estinzione per fare posto ad altri tipi di colture ma che la scienza ha fortunatamente salvato riconoscendo e pubblicizzando le sue proprietà benefiche per l’essere umano.
Le vie dell’Argan
Le vie che attraversano i luoghi dove l’Argan cresce raccontano, anche loro, al viaggiatore curioso storie antiche ma soprattutto regalano un paesaggio unico al mondo per la sua selvatica e indomita bellezza.
Come abbiamo avuto modo di apprezzare questi alberi regalano ombra e frescura laddove pare ci si debba rassegnare ai caldi ed avvolgenti venti del deserto.
Marocco in moto – Marrakech
Siamo partiti in mattinata dall’affascinante Marrakech, dopo due giorni di immersione nelle splendide suggestioni di una città che non smette di alimentare le fantasie di ogni viaggiatore che si appresta a visitare il Marocco.
Una città magica
Oggi Marrakech è una città in piena espansione ma ancora, racchiusa nella sua medina, è possibile cogliere tutta la conturbante bellezza che questa “perla del sud” continua a sprigionare. Il caldo e il flusso continuo di persone contribuiscono al suo fascino che si apre all’improvviso sul grandissimo spiazzo della Jemaa el Fna, la piazza dove incantatori di serpenti, e danzatori africani cercano di attirare i passanti in un crescendo infernale di tamburi e corni.
Marrakech fondata due secoli e mezzo dopo Fes, per la sua posizione strategica divenne la capitale del Maghreb e il suo nome addolcito dagli spagnoli in Marruecos è diventato il nome di questa terra grande e suggestiva.
Uscendo dalla città diretti verso i monti dell’Atlante e il passo del Tizi’n Test che attraverseremo in giornata, portiamo con noi odori e sapori già carichi di nostalgia.
La moschea di Tinmel
La regionale 263 da Asni ci introduce di fatto tra i promontori dell’Atlante e subito la salita si fa divertente. Curve e tornanti salgono, ancora oggi, lungo un percorso fortunatamente poco frequentato. Paesi addossati alle pendici dei monti che diventano sempre più impervi.
I colori della terra variano dal rosso al giallo, con punti che si sciolgono nel verde della vegetazione, una grande diga da forma a un bellissimo lago artificiale dove le palme si alternano ai cedri. Percorsi tortuosi che salgono verso il passo, gole profonde che incontrano piccoli tesori quasi nascosti come la moschea di Tinmel che solitaria, svetta in cima ad una collina. Risalente al XII sec. e, rarità nella rarità, visitabile. La moschea, dichiarata monumento nazionale e in fase di restauro è come un’oasi per l’anima, con le sue arcate armoniose che le donano quell’aurea mistica, quasi magica alimentata e amplificata da luci e ombre che il sole disegna con i suoi raggi.
Lungo la via dell’Argan
Si prosegue risalendo il passo che racchiude momenti di pura esaltazione motociclistica. La guida si fa impegnativa mentre i tornanti diventano sempre più stretti e acuti. Una gioia che, tra scalate di marce e pieghe, butta l’occhio verso lo strapiombo che si apre alla nostra sinistra. Una natura selvaggia e apparentemente ostile ci viene incontro mentre l’aria si fa sempre più fresca man a mano che si giunge in cima.
Uno sguardo dentro la valle dell’Argan
Dopo l’ennesima curva ecco la valle dell’Argan aprirsi davanti a noi mentre la discesa impone attenzione per gli ultimi 30 Km di strada che man a mano che prosegue si riduce a un sentiero. Tornanti impressionanti a picco sulla valle e uno sguardo che dal Jebel Siroua scende verso gli altopiani dove la pianta domina da regina.
L’Argan, che produce frutti gialli come le olive di cui le capre (e sembra i dinosauri) sono golosissime tanto da arrampicarsi sui rami per mangiarle, producono un olio molto gustoso e ricco di sapore, con proprietà benefiche quasi miracolose. I berberi, gli abitanti della zona da sempre lo usano per prevenire o curare dermatiti, bruciature e reumatismi ma la ricerca medico – scientifica ha evidenziato anche la sua efficacia contro il colesterolo e malattie cardio – vascolari oltre che rappresentare un prodotto senza pari per la pelle e contro l’invecchiamento dell’epidermide.
Gli alberi dell’Argan
Sono alberi che, come i più nobili ulivi, possono creare forme molto particolari e una sosta nel perimetro della loro ombra alla fine della discesa sembra rappresentare quasi un premio giustamente meritato. E’ così che la conosciamo, quando stremati dal caldo e dalla fatica, abbiamo cercato frescura e riposo sotto le sue fronde, rimanendo colpiti dalla bellezza di questa pianta che riesce a vivere solo in un triangolo miracoloso del sud del Marocco.
Le antiche mura di Tarudant
Ancora circondati dal deserto che, avvicinandoci alla costa, presto ci lascerà, siamo in arrivo a Tarudant dove passeremo la notte.
Splendide mura merlate color ocra ci accolgono per introdurci in una città che sin da subito si rivela nella sua semplice ma suggestiva quotidianità. Qui i turisti si contano con il lanternino mentre la città offre intatta tutta la vivacità e la semplicità di un paese raccolto intorno alla sua gente.
La medina è una delle più autentiche sinora visitate e i suk ci accolgono e ci risucchiano con i loro riti immutati dai tempi antichi e per questo ancora più affascinanti. I colori delle stoffe, l’odore dei prodotti della terra e della carne cruda esposti su banchetti quasi improvvisati, galline, pulcini, agnelli vivi si aggirano o vengono esposti. Vicoli bui pieni di un’umanità che si muove sicura e veloce, illuminati dai colori sgargianti delle vesti delle donne che qui, nei bazar, più degli uomini sembrano dominare la scena.
La piazza principale vede cantastorie inscenare vere e proprie commedie mentre capannelli numerosi si formano e ascoltano rapiti.
Marocco in moto – una notte a Taroudant
Un piccolo hotel, semplice, anche troppo, ad un prezzo decisamente basso ci attende per la notte, ma la notte a Tarudant quasi come in tutto il Marocco è piena di vita, di voci, di musica e anche di gatti innamorati. Non è facile prendere sonno ma è facile farsi trasportare da questo ritmo inusuale ma così invitante.
In mattinata l’Argan ci circonda nuovamente mentre, dopo aver salutato le valli desertiche che ci hanno accompagnato per tanti giorni e gli impervi ma adrenalinici passi che si snodano lungo l’Atlante, si scende verso la costa. Stiamo per incontrare l’oceano Atlantico ma non abbiamo fretta, scendiamo con calma godendo la visione di queste distese di alberi che a momenti si perdono quasi all’infinito lungo valli dai dolci declivi che degradano verso il mare.
L’Argan, una storia affascinante
Una volta scoperte le mirabolanti proprietà di questa pianta, specialmente nel campo della cosmesi, grosse aziende hanno tentato a più riprese di riprodurla in altri luoghi senza ottenere alcun successo a parte una modesta crescita tra le crepe deserto israeliano. L’Argan ha resistito a tutto e con grande ostinazione (se di questo si può parlare, ma a noi piace pensarla così) lei ha deciso che solo questa zona del Marocco poteva sfruttare le sue proprietà aiutando di fatto a far prosperare l’economia del paese. Una storia bellissima che ci fa amare ancora di più questa pianta così bella e affascinate.