La route des Grandes Alpes 2 Tappa
Pronti a partire di prima mattina dopo una notte in tenda che coi suoi 5° dire fresca è un eufemismo. Una volta caricata la moto eccoci imboccare nuovamente la spettacolare D902 per affrontare i nuovi passi che la Route attraversa.

Alla nostra destra il fiume Isere che sgorga dalle Alpi Graie e scende serpeggiando lungo le valli, davanti a noi le alte montagne, alcune ancora tinteggiate dal bianco della neve nonostante si sia nel cuore dell’estate, altre ricoperte di verde e morbida erba e punteggiate da fiori colorati, che si alternano a foreste di splendidi abeti.
La strada sale serpeggiando verso il Col de l’Iseran, il valico automobilistico che con i suoi 2770 metri s.l.m. è non solo il più alto della Francia ma di tutta l’Europa, con una guida divertente e mai noiosa.
E’ forse uno dei percorsi più belli di tutto l’itinerario quello che seguiamo oggi, dove ogni curva mostra panorami mozzafiato verso le vette innevate delle Alpi. La moto scorre veloce, la strada è stretta ma asfaltata e in buone condizioni.

Il Col de l’Iseran
L’arrivo all’Iseran è salutato da una moltitudine di persone. Ciclisti, motociclisti, turisti curiosi e amanti della montagana. Niente però può distrarci dalla bellezza di questi luoghi.
Una pausa è d’obbligo prima di iniziare l’adrenalinica discesa verso il colle del Moncenisio.
Verso il Colle del Moncenisio
La D902 continua la sua corsa costeggiando rocce e costoni, quasi sospese nel vuoto.
Guidando verso la Savoia attraversiamo il piccolo villaggio di Bessans, oggi quasi deserto ma durante l’inverno una delle rinomate località turistica della zona, e poi ancora Lanslevillard ai piedi del Moncenisio.
Qui ci concediamo una piacevole deviazione svoltando sulla D1006 per raggiungere il lago del Moncenisio, lago artificiale che segna il confine tra la Val di Susa in Italia e la valle della Maurienne in Francia. E’ da qui che – vuole la leggenda ricordata lungo la strada – sembra essere passato Annibale nella discesa verso Roma coi suoi elefanti.

Si entra nella Savoia
La Savoia è un luogo molto caro a noi italiani. Fu ceduto alla Francia nel 1860 con il trattato di Torino ma che non cessa di raccontare, coi suoi castelli e le sue chiese, ancora oggi il passato del nostro paese.
La D1006 che abbiamo imboccato allo svincolo in uscita dal lago del Moncenisio regala infatti diverse cose interessanti come la visione maestosa dei forti dell’Esseillon fatti erigere nel XIX secolo dai piemontesi per scongiurare un’invasione da parte dei francesi e sbarrare di fatto la via al Moncenisio e all’ingresso in Italia.
Imponenti e maestosi questi quattro forti uniti ad una Ridotta portano i nomi dei componenti la famiglia reale sabauda.
Dalla strada ammiriamo il Forte Vittorio Emanuele che, dopo l’annessione alla Francia della Savoia, è stato purtroppo lasciato al degrado e all’incuria da cui, fortunatamente, oggi sembra uscire grazie all’impegno dell’associazione “Forti dell’Esseillon”.

Il Col du Télégraphe
A Saint Michelle de Maurienne imbocchiamo nuovamente la D902 verso il Col du Telegraphe che sale sino a 1566 m s.l.m. collegando Saint-Michel-de-Maurienne con Valloire.
Stiamo guidando lungo il massiccio delle Alpi del Monginevro e lungo la strada ed ecco apparire il Fort du Telegraphe.
I paesaggi sono magici anche sotto un caldo estivo che a tratti opprime. Il traffico qui è abbastanza sostenuto ma d’altronde la regione è meta turistica sia nel periodo invernale che in quello estivo.
Il Col du Galibier e il ricordo di Pantani
La salita che dal Col du Telegraphe ci porta al Col du Galibier è incantata. La strada sale a serpentina tra i massicci alpini sino a raggiungere il magnifico altopiano che si apre prima di raggiungere il passo.

Una storia particolare quella del colle del Galibier il cui tracciato vede iniziare i lavori di costruzione nel 1880 per poi essere modificato nel tempo .
Una storia epica che vede il grande Marco Pantani, campione mai dimenticato del ciclismo internazionale per la sua forza e il suo coraggio, vincere attraversando con imprese memorabili questi passi il Tour de France dopo aver vinto anche il Giro d’Italia.
Impresa che viene ricordata con un monumento fatto erigere dai francesi nel 2011 nei pressi di Les Granges du Galibier a 2301 metri di altitudine.
Dopo ogni salita c’è una discesa e che discesa!
La D1091 si appresta a portarci a valle verso Briancon e lo farà alla grande regalando un percorso mozzafiato e divertente. Si parte con una serie adrenalinica di tornanti a terrazza che segna l’ingresso alla regione della Costa Azzurra.
Sotto di noi un reticolo di strade a serpentina ci attendono, Insomma, un vero parco giochi per motociclisti, un eden costruito apposta per noi.
Raggiungiamo prima Briancon nota località turistica e poi via, lungo il percorso della Route des Grandes Alpes, in salita, puntiamo verso il colle de l’Izoard.
Il Col de l’izzard
Questo valico situato tra la cittadina di Briancon e quella di Chateau Ville è famoso per ospitare sulla cima uno dei sei rifugi fatti costruire dallo stesso Napoleone grato per l’accoglienza ricevuta quando in fuga dall’Isola d’Elba, attraversò questi luoghi per rientrare a Parigi ma non solo, potrete rimanere sorpresi dall’incontro con La Casse déserte, una zona rocciosa dai tratti che ricordano un paesaggio lunare.

I colori che vanno dal giallo al pallido color sabbia rendono questi luoghi unici e quasi estranei al contesto generale del panorama.
Curve e stretti tornanti contribuiscono al fascino di questa porzione di territorio che si allunga inseguendo crinali e anfratti rocciosi.
La bellezza unica della Route des Grandes Alpes
Una volta usciti da Casse Déserte e dalle sue visioni si rientra nei tipici paesaggi alpini che la Rue des Grandes Alpes ci regala sin dall’inizio del percorso, maestosi e segnati dal verde delle foreste di alti abeti e dal colore delle rocce che muta sotto il sole.
Ultima suggestione di questa giornata è l’incontro con Fort Queyras, la bellissima fortificazione risalente al XIII secolo che domina la valle di Guil.
Ancora diversi chilometri lungo una strada che regala curve a serpentina intervallate da gallerie scavate nel cuore della roccia ed eccoci a Guillestre una ridente località turistica piena di campeggi immersi nella magia dei fitti boschi che circondano il paese.
Per questa sera ci fermiamo qui, la suggestione delle alte montagne che circondano il villaggio e la tranquilla vita di paese si sposano con il bisogno di quiete e riposo a cui lo spettacolo dei fuochi d’artificio aggiunge il giusto finale.
Domani ultimo strappo fino al mare.