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La civiltà villanoviana – un itinerario per scoprire il nostro passato

Questa tappa è sponsorizzata da

Emilia_romagna

Pillole di viaggio:
Giorni 2/3
Quando partire: da Giugno a Ottobre
Moto consigliate: tutte
Consigliata per: Natura, Paesaggio, Storia, Cultura

La civiltà villanoviana ha lasciato poche tracce della sua splendida storia e queste tracce si trovano tra l’Emilia e la Romagna.

Verucchio le sue necropoli e il suo museo

Elmi crestati, spade ricurve, vasellame, urne cinerarie, ambre, collane e anelli, ma anche tessuti, rocchetti… è infinito il tesoro di immane bellezza e rarità che le necropoli di Verucchio ci hanno restituito dopo quasi tre millenni di storia.

Non solo per quantità ma soprattutto per lo stato di conservazione con cui, per un insieme di circostanze fortuite del destino, sono giunte fino a noi facendo sì che alcuni degli oggetti rinvenuti con gli scavi dalla seconda metà dell’800 – tra tutti il trono ligneo – siano reperti unici al mondo.

E’ uno spaccato senza uguali quindi quello in mostra nel museo archeologico di Verucchio ospitato nell’ex monastero di Sant’Agostino ai piedi della rocca malatestiana, capace di raccontare senza pari la storia di questa civiltà che gli archeologi hanno chiamato Villanoviana dal nome del paese dove furono trovate le prime tracce di una delle principali culture della prima età del Ferro italiana che rappresenta la fase più antica della civiltà etrusca tra il IX e il VII secolo a.C..

Verucchio apre la via verso Villanova

E’ dunque verso Villanova, che si trova nella prima periferia di Castenaso nel bolognese, che prende avvio il nostro viaggio.

Purtroppo attualmente l’archeologia non ha rinvenuto altre realtà simili nella nostra regione ed è anche per questo che scegliamo di percorrere il tragitto che ci separa da Villanova lungo le strade e stradine intervallive, sia perché sono di una bellezza incomparabile per chi ama viaggiare in moto specie nel confronto con un viaggio alienante in autostrada, sia perché immaginiamo che gli spostamenti in quel periodo storico avvenissero più attraverso i rilievi montani che sulla pianura, sicuramente più facile da percorrere ma meno sicura.

La cultura villanoviana_strade di romagna

E’ così che da Verucchio puntiamo verso Torriana e poi, raggiunta San Giovanni in Galilea, che conserva nella collezione archeologica del suo piccolo ma ben curato museo alcuni importanti reperti rinvenuti nel territorio compresi i corredi da tombe villanoviane, con vasi e gioielli analoghi a quelli della vicina Verucchio.

Sogliano sul Rubicone e la valle del Savio

Giunti a Sogliano sul Rubicone si scende ora, attraverso una serie infinita di tornanti, verso Mercato Saraceno sul fiume Savio.

E’ la SP53 (e poi 68) che ci offre un percorso completamente immerso nella natura fino al bel borgo di Cusercoli da cui si raggiunge Galeata. Da qui, affrontando la bellezza delle curve del valico delle Centoforche, che secondo la leggenda deriverebbe il nome dalla sorte toccata ad una banda di invasori sterminata ed impiccata dagli abitanti locali, raggiungiamo Rocca San Casciano e da qui, proseguendo nel tagliare il monte, fino alla bellissima Modigliana prima e Brisighella poi.

La cultura villanoviana_brisighella

E’ attraversando il fascino unico del parco della Vena del gesso romagnola che raggiungiamo la valle del Senio per poi, proseguendo, arrivare a Fontanelice sul Santerno discendendo la “salita del cane”, quel tracciato bestiale su cui era solito misurarsi Pantani.

Verso il passo della Raticosa

C’è una meta imprescindibile in questo viaggio di scoperta delle antiche civiltà che hanno abitato e reso florida la nostra regione ed è Kàinua, la città etrusca che si stende a pochi km da Marzabotto, ed è un piacere deviare attraverso curve e tronanti di una parte dimenticata e bellissima della nostra terra per arrivarci.

Da Fontanelice eccoci a Sassoleone sulla SP34, per poi giungere a Piancaldoli, a Sasso di San Zenobi che dista solo alcuni chilometri dal passo della Raticosa, una delle mete cult per tutti i motociclisti bolognesi.

La cultura villanoviana

Si punta ora verso Molino della Pergola, a poca distanza dalle sorgenti dell’Idice per poi puntare, superando il Savena verso Monzuno.

Davanti a noi ora il parco storico di Montesole reso celebre nella storia dal tragico eccidio della seconda Guerra mondiale in cui furono barbaramente uccisi 1830 civili ricordata da una lapide nel cuore del parco a cui è doveroso rendere omaggio.

La cultura villanoviana_lapide di Montesole

L’antica Kainua e la civiltà villanoviana

Scendendo sulla SS64, Kàinua è poca distanza dal fiume Reno.Fu una delle città-stato più importanti dell’Etruria padana, insieme a Felsina (Bologna) e Spina.

Nel museo moltissimi oggetti di grande valore e bellezza ma è il sito archeologico, con la sua ampiezza e struttura, a restituire l’imponenza e l’importanza della città fondata nel V sec. a.C..

Varrebbe sicuramente la pena di fare una digressione nel cuore di Bologna per la visita al museo archeologico che, tra i più antichi d’Italia, nelle sue sale dedica un’intera sezione ai rinvenimenti emersi dagli ottocenteschi scavi, ma decidiamo di puntare, attraversando parte dei colli bolognesi verso Villanova e il suo museo villanoviano, magari percorrendo anziché la statale della Futa, la deviazione che all’altezza di Pianoro porta sulla SP36 nel cuore del Parco dei gessi bolognesi e calanchi dell’Abbadessa caratterizzato da scenari di inaspettata bellezza che si affacciano su conche simili ad anfiteatri naturali.

Villanova

Al centro di Villanova c’è il MUV, il Museo della civiltà Villanoviana che nasce proprio nei luoghi in cui nel 1853 il conte Giovanni Gozzadini scoprì i primi resti di una cultura che identificò come una fase di formazione della civiltà etrusca a cui diede il nome di “villanoviano”.

La cultura villanoviana_museo di villanova

Caratterizzato dalla ricostruzione di una capanna all’esterno oggi il MUV ospita i materiali più caratterizzanti di una necropoli villanoviana del VII sec. a.C. di Marano di Castenaso. Non ha orari di visita ampi ma è sicuramente una bella esperienza visitarlo.

Verso le valli di Comacchio

Ma il nostro viaggio teso sul filo narrativo della presenza etrusca nella nostra regione non finisce qui, tutt’altro, perché è a Spina, a qualche chilometro da Comacchio, che si trova il capolinea della nostra avventura a 100 anni esatti dalla sua scoperta.

Sembrava infatti sparita nel nulla e solo i lavori di bonifica del 1922 nella Val Trebba hanno restituito in modo del tutto casuale e inaspettato un tesoro senza paragoni su questa città che per lungo tempo, per importanza, è stata considerata greca dai Greci tanto da avere, al pari di Caere, un proprio tempietto votivo nel santuario panellenico di Delfi in Grecia, sede dell’oracolo del dio Apollo.

La cultura villanoviana_comacchio
Comacchio

Il Museo del Delta Antico

Diciamolo subito, non sono motociclisticamente coinvolgenti i poco più di cento chilometri che ci separono da Comacchio toccando Budrio, Molinella, Consandolo, Porto Maggiore, Ostellato, ma, una volta superata la soglia del Museo del Delta antico allestito nell’imponente architettura neoclassica del Settecentesco Ospedale degli Infermi, lo spettacolo che si offre al viaggiatore curioso è impressionante specie coi nuovi allestimenti che danno corpo e lustro alle centinaia di reperti in mostra.

Uno spettacolo che la mostra “Spina 100, dal mito alla scoperta” allestita per la ricorrenza, con la narrazione della storia della città dalla fondazione sull’antico corso del Po fino alla sua scomparsa nel mito, non può far altro che esaltare.

Oltre allo splendido cuore seicentesco di Comacchio, un’ultima visita ancora ci resta ed è quella di addentrarci lungo una delle stradine che, dritte come fusi come via Fiume, tagliano i terreni emersi dalla bonifica restituendo al mondo la bellezza di una civiltà per lungo tempo è sembrata perduta, e arrivare, dispersi nella campagna a non più di 4 km dal centro di Comacchio, davanti agli scavi archeologici che, proseguendo, ancora promettono nuove sorprese.

La cultura villanoviana

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Informazioni per il viaggio

Luogo di partenza: Verucchio- Luogo di arrivo: Comacchio - Continente: Europa - Paese attraversato: Italia

Dettagli percorso

Luoghi e punti di interesse: Museo e necropoli di Verucchi - Verucchio il borgo - Brisighella il borgo - Marzabotto il museo - Comacchio il museo e il borgo

Note particolari

Strade provinciali secondarie - Difficoltà: nessuna

Km Percorsi

412.81

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