Un viaggio in Albania
Questo viaggio in Albania era nei nostri sogni da tempo. Erano circa due anni che cercavamo di raggranellare informazioni, o pillole di informazioni, che potessero consentirci di organizzare un itinerario e una permanenza all’altezza delle nostre aspettative.
Il problema che più ci assillava era rappresentato dallo stato delle strade, spesso descritte come quasi impraticabili o difficili da percorrere.
Dopo varie rassicurazione da parte di amici e parenti di amici finalmente carichiamo la moto e quest’avventura può iniziare. Terra delle Aquile……stiamo arrivando!!

Durazzo e il suo porto ci accolgono
Dopo una notte a bordo dell’Adria Ferries in partenza da Ancona attracchiamo di prima mattina al porto di Durazzo. L’Adria Ferries è l’unica compagnia che da Ancona e da Bari raggiunge il porto di Durazzo e lo fa in puro stile albanese: con cordialità e ospitalità.
Saltiamo Durazzo in corsa verso Kruje, la città natale del grande ed incontrastato eroe nazionale Kastrioti Skanderbeg.
Il primo impatto con la SH2 che loro considerano una superstrada non è male, con un minimo di attenzione a qualche buca e ai poliziotti che qui, come su tutte le strade di grande comunicazione vigilano con assiduità e attenzione (e autovelox) possiamo dire di essere soddisfatti, anche se il paesaggio non è certo esaltante.
Kruje, l’antica capitale di questo territorio


Siamo a una trentina di Km da Tirana immersi nel cuore antico dell’Albania.
Kruje era l’antica capitale di questa terra circondata da antichissimi insediamenti di Illiri e Albani e oggi piccolo gioiello di paese balcanico medievale, proteso nella sua nuova prospettiva di meta turistica. A parte la zona nuova, che porta ancora le stimmate bruttissime e profonde dell’urbanistica del regime comunista, quella antica è ben conservata e attraverso queste piccole strade, dove le tipiche case a tetti spioventi oggi diventate un bazar per turisti si accavallano l’una all’altra, possiamo giungere in cima alla collina che ospita l’antico castello di Skanderbeg.

Affiancato da un nuovo mausoleo a lui dedicato potrete conoscere la vita e le gesta di questo grande personaggio che non solo ha combattuto i turchi nel tentativo disperato di salvare la sua terra, ma ha impedito che questi avanzassero anche in Italia guidando le sue truppe, e quelle di papa Pio II, a scontrarsi contro la temutissima armata ottomana anche sul suolo italico.
Si rientra verso Tirana
In circa mezz’ora di viaggio, allungandoci sulla SH1, giungiamo alle porte di Tirana.
Qui siamo avvolti da un traffico che in quanto a caos supera ogni semplice immaginazione. Non solo le auto e il traffico ma anche la progettazione urbanistica sconvolge chi non è abituato alle suggestioni dei Balcani: il nuovo e il vecchio si intrecciano e si fondono (e quando scriviamo “il vecchio” non intendo “l’antico” ma proprio strutture e cose vecchie).
Tirana resta comunque, nonostante vi sia ancora molto da fare una città che gurada verso il futuro, guarda verso l’Europa e sta facendo un’enorme sforzo per diventare una delle città più moderne dei Balcani.
Noi oggi non ci fermeremo qui, siamo abbastanza allergici alle grandi città e vogliamo raggiungere Osumi prima che il buio ci raggiunga. Ci allunghiamo così verso le colline che circondano Tirana mentre, dietro noi, lasciamo palazzi altissimi dai colori vivaci e armoniosi. Da lontano sembrano parti di un quadro. Non male, ci sta proprio piacendo. Prossima meta il Canyon di Osumi.
Strade e stradine, siamo in Albania

Abbandonando il Caos è con un senso di sollievo che ci immergiamo nel paesaggio collinare che circonda la capitale.
Il territorio varia, ci immettiamo sulla SH4 fino all’altezza di Rrogozine dove, seguendo un immacolato cartello che indica Berat, ci infiliamo in quella che forse una volta era una strada mentre ora è un sentiero fangoso.
4 Km di fuoripista per immetterci sulla SH7 direzione Lushnje e quindi l’SH72 che ci porterà alla vista di Berat. Non spaventatevi per tutte queste indicazioni stradali, sembra complicato ma non è così, tutto fa parte del viaggio e anche dell’avventura. Anche questa è l’Albania.
Uno sguardo veloce a Berat prima di proseguire verso il canyon
Attraversiamo Berat stupefatti dalla sua bellezza e proseguiamo pregustando la visita del giorno dopo. Siamo in ritardo e sono molti i km che ci separano dalla meta col rischio di giungervi con il buio.
Superata questa splendida città si entra in territorio montuoso e qui l’Albania dispiega tutta la sua potente e carismatica bellezza. Usciti con il passare delle ore da una sorta di stereotipato preconcetto, possiamo ora godere di questo splendido paesaggio che ci accompagna fino a Corodove.

Mentre saliamo lungo costoni di montagna e affrontiamo tornanti e strette curve sotto di noi si snoda il fiume Osum, possente e profondo, a tratti impetuoso ma mai pericoloso.
In serata l’arrivo nella piccola Corovode
In serata giungiamo a Corovode. Distretto di Skrapar antichissima regione dell’Epiro che rimanda ad una storia antica fatta di battaglie e di potenti eserciti. Il paese è circondato da salici piangenti che qui sono numerosi e creano un paesaggio dolce e romantico.
Si pernotta all’hotel Osumi nella piazza centrale su consiglio di Durim. Pulito, semplice e con cucina ottima fatta di prodotti semplici di produzione propria.
Domani Canyon di Osumi e poi Berat… seguiteci…