Itinerari in moto sui monti Sibillini 2 parte prosegue nel suo racconto di viaggio. Dagli splendidi altopiani di Castelluccio guidiamo attraverso la leggenda della Sibilla per atterrare alla fine del nostro viaggio nel meraviglioso lago di Fiastra.
In partenza da Montegallo verso l’antro della Sibilla
Eccoci qua, di prima mattina, abbandonata la magia della piana di Castelluccio ed il piccolo borgo di Montegallo, che ci ha ospitato nella notte e cullato ai piedi dei picchi imponenti e meravigliosi dei monti che compongono la catena dei Sibillini e che la circondano, in cammino o meglio per strada verso uno dei luoghi più affascinanti e mistici di tutto il centro Italia: il monte della Sibilla.
Sono i luoghi della Sibilla Appenninica (dando il nome alla catena dei Sibillini ) la leggendaria figura di maga e oracolo che con le sue premonizioni richiamava in zona viandanti, avventurieri, cavalieri e imperatori.
Oggi del suo antro inaccessibile e raggiungibile solo a piedi non rimane più nulla se non decine e decine di leggende che rendono unico questo posto e un’escursione sino alla sommità del monte che è davvero emozionante.
On the road
Si parte imboccando da Montegallo la provinciale 149, un percorso divertente, immersa com’è nel verde e ricco di tornanti. Alte montagne ricoperte da folta vegetazione aprono la strada a un susseguirsi di curve e tornanti che penetrano il cuore pulsante dei Sibillini. Una deviazione dalla SP83 all’altezza di Pignotti ci porta a guidare verso Foce circondati da alte rocce che sembrano chiudersi a tratti in suggestivi canyon.
Dirigiamo la moto verso Montemonaco
Rientrando sui nostri passi dirigiamo la moto verso Montemonaco, piccolo borgo appollaiato sulla cima di un monte nell’alta Valle dell’Aso. Abitato da monaci benedettini sin dall’ VIII, secolo questo piccolo nucleo abitativo sempre in precario equilibrio tra storia e leggenda è inesorabilmente legato ancora oggi alla Sibilla. E’ anche per questo che, affrontati i bellissimi tornanti della SP83 che salgono verso il paese e goduto di una pausa con vista panoramica verso il monte Vettore, iniziamo il tragitto che ci porterà in cima al monte della Sibilla.
Ancora qualche chilometro di tornanti panoramici lungo la strada (località Collina) e poi ecco apparire il cartello che invita a salire verso il rifugio.
In moto verso il rifugio della Sibilla
Curve ad “U” e tornanti a serpentina ci guidano al rifugio. Una vista mozzafiato sui Sibillini e un percorso impegnativo con tratti non semplicissimi di sterrata completeranno il divertimento per un tratto di strada tra i più suggestivi del territorio.
Intorno a noi le imponenti cime che compongono la catena dei Sibillini si innalzano verso il cielo che, curva dopo curva, si avvicina sempre di più.
Una volta arrivati al rifugio potrete decidere se proseguire a piedi sino alla cima per raggiungere la grotta e le sue leggende ma vi garantiamo che già da quassù potrete regalarvi un momento di pace e bellezza prima di affrontare l’impegnativa discesa.
La discesa verso le Gole dell’Infernaccio
Rientriamo entusiasti e galvanizzati dalla discesa anche se a tratti abbiamo dovuto procedere a passo d’uomo guidando verso Isola San Biagio per affrontare gli ultimi tornanti che ci porteranno in un altro luogo magico e suggestivo di questo meraviglioso territorio: le Gole dell’Infernaccio.
Scavate dal tempo e dalle acque del fiume Tenna, le Gole dell’Infernaccio, che si aprono tra il monte Priore e il monte della Sibilla, sono sicuramente uno dei luoghi più suggestivi di tutto il panorama dell’appennino umbro – marchigiano.
Un paradiso da raggiungere a piedi
Moto ed auto possono solo avvicinarsi al luogo che diventa raggiungibile nella sua meta finale solo a piedi. Un percorso di diversi chilometri capace di inoltrarsi tra meravigliosi boschi di faggio, attraversando forre scure e suggestive per aprirsi poi a panorami verso il fondovalle veramente suggestivi.
Meriterebbe una giornata a parte, magari trascorrendo la notte immersi nell’atmosfera di Montefortino che, circondata dai monti Sibillini, già al tempo dell’imperatore Augusto ospitava ex legionari che qui venivano a riposarsi dopo una vita passata sui campi di battaglia.
Per noi una breve passeggiata (il caldo e l’abbigliamento tecnico non aiutano) giusto per gustare il paesaggio che si allunga come il fiume Tenna che scorre sotto di noi e la frescura che regalano le alte rocce e gli alti faggi.
Da Montefortino in moto dentro l’anima dei Sibillini
Da Montefortino la SP83 ci accompagna e ci guida lungo percorsi più trafficati ma non meno divertenti o impegnativi del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Incontriamo Amandola, bandiera arancione del Touring club italiano per le sue bellezze storico culturali. Splendido borgo nel quale spesso e volentieri ci concediamo una pausa durante le nostre scorribande in questa splendida regione che si chiama Marche e che ogni volta offre innumerevoli spunti per viaggi e racconti.
SP237, un bellissimo percorso che ci porta a Sarnano, splendido e antico borgo primo fra tutti a ritrovare la forza di rialzare la testa dopo aver subito ingenti danni a causa del sisma del 2016 e a riaprire seppur con tutti i suoi limiti un centro storico che, all’indomani dell’apertura, pur imbragato da sostegni, già irradiava fascino e suggestione.
Sarnano e la via verso gli altopiani dei Sibillini
Oggi ritroviamo Sarnano migliorato e soprattutto vivo e pulsante e con la consapevolezza di partecipare ad un risveglio che si unisce a quello già in atto sulla piana di Castelluccio.
Apriamo il gas (si fa per dire) e imbocchiamo la spettacolare SP120 che, dopo tornanti ad “U” che si offrono panorami mozzafiato verso valle, ci porta sino al valico di Pintura, 1340 metri di altitudine nel cuore dei Sibillini dove potrete ammirare le alte vette che vi circonderanno ed in lontananza la strada (da percorrere a piedi viste le sue condizioni) che porta al passo del FarAgno, a 1820 metri di altezza dove anemoni, orchidee e, se avrete fortuna, camosci appenninici saranno a portata di mano e di sguardo.
In moto dai Sibillini in discesa verso Fiastra
Siamo quasi arrivati alla fine di questa parte del nostro viaggio, ed è alla fine di questa splendida serie di serpentine ci attende il lago di Fiastra con i suoi colori accesi, i suoi azzurri fantastici, le sue acque trasparenti immersi in una natura splendida e selvaggia.
Ultimi fantastici chilometri in discesa lunga la SP47, ultimi momenti di un viaggio iniziato con la speranza di trovare cambiamenti positivi che possano far sperare in un futuro migliore per queste terre, così duramente segnate dal sisma, e terminato con la consapevolezza (e la speranza) che la natura sappia sempre come rimediare, come tornare alla vita, come riempire i propri spazi di colore e bellezza. Colori e paesaggi da regalare all’uomo, strade e sentieri da regalare a noi motociclisti e viaggiatori.