In moto sulla Route des Grandes Alpes, ultima giornata di un viaggio fantastico, perfetto per una vacanza insieme alla nostra compagna fidata che naturalmente è la nostra motocicletta.
Cosa ci regalerà l’itinerario di oggi? A quanto pare una bella discesa verso il Mediterraneo.
In partenza da Guillestre
Si smonta la tenda, si piegano i sacchi a pelo e dopo un’abbondante colazione si saluta Guillestre e la sua tranquilla vita di paese.
La D902 o, Rue des Grandes Alpes, ci riporta a breve alla vista delle bellissime montagne che compongono i massicci delle Alte Alpi.
In breve ritroviamo intatte le suggestioni dei giorni precedenti, curve che si snodano tra rocce e altopiani. Stiamo guidando verso il Col de Vars, il primo valico alpino della giornata.

Superiamo un confine impercettibile che dalle Grandi Alpi ci porta in Provenza e poi giù verso valle, quella valle che da quassù pare un luogo piccolo punteggiato dai tetti delle case.
I villaggi lungo la Route des Grandes Alpes
Saint Paul sur Ubaye è il primo di una serie di villaggi che incontriamo dopo chilometri di tornanti. Allegri, pieni di vita con i tipici campanili dal tetto dalla punta aguzza che punta diritto verso il cielo e i suoi mercatini come quello di Jausiers che regala prodotti tipici della zona, sorrisi e tanta cordialità.


La strada a fondo valle si allarga e diventa più scorrevole ma anche più trafficata. Fortunatamente sono solo pochi chilometri prima di ritrovare le strette corsie che ci riporteranno in quota.
Il Col de la Cayolle e la Bonette
La strada continua a salire lasciandosi alle spalle rocce appuntite e canyon profondi. Stiamo per raggiungere Col de la Cayolle che durante la guerra fu palcoscenico degli scontri tra Italia e Francia e che, ancora oggi, trovano in ciò che rimane delle vecchie caserme disseminate lungo la strada l’eco di quegli eventi così vicini e così drammatici della nostra storia.
Dal rifugio che si trova a 1500 metri s.l.m., consigliamo di proseguire lungo la strada asfaltata più alta d’Europa per raggiungere, a quota 2802 metri di altitudine, il Colle della Bonette, un’altra delle mete epiche del Tour de France.

Una sosta per riprendere fiato, una foto ricordo a fianco del cippo commemorativo dopo aver sgomitato tra i tanti ciclisti che, appassionati, salgono fin quassù, un’occhiata al cielo per riuscire a scorgere i Gipeti, gli avvoltoi che vivono queste alture, e poi inizia la discesa.
Il Parco Nazionale del Mercantour
Abeti maestosi, larici e immensi pascoli verdi. Il percorso è fantastico. Un’alternanza adrenalinica di curve a terrazza e tornanti che bucano le alte montagne attraverso gallerie scavate nella cruda roccia.
Attraversiamo il suggestivo Parco nazionale del Mercantour, “riserva reale di caccia” istituita nel 1859 dal re sabaudo Vittorio Emanuele II e divenuto parco nel 1979, splendidamente ricoperto di verde e abitato da cervi, stambecchi, aquile reali e tante altre specie di animali che qui vivono liberi, selvaggi e protetti.
Seguendo le linee del fiume Varo scendiamo verso valle dove, alla confluenza con il torrente Tuebi, dominata dall’alto da un castello arroccato su uno sperone roccioso incontriamo Guillaumes a cui seguiranno alcune delle più note località sciistiche francesi come il colle di Valberg a 1670 metri s.l.m. e il col de la Couillole, 1678 metri s.l.m.. La M30 sostituisce ora la D902, ma poco importa.

La Route des Grandes Alpes scende verso la Val di Blora
Scendiamo verso Roubion incastonato nella roccia e circondato dai sempreverdi e poi giù, seguendo nuovamente una serie incredibile di tornanti terrazzati e gallerie che si gettano verso la Val di Blora con i suoi canyon profondi e gli alti picchi delle montagne.
San Dalmazzo, la Rocca e altri, sono i paesi che incontriamo nella discesa così come diversi sono i fiumi e i torrenti tutti protesi come noi ad andare verso il mare.
Il paesaggio cambia, frutto delle fresche brezze marine che salgono dal Mediterraneo e la natura si adegua regalando nuove visioni.
Ci avviciniamo alla Costa Azzurra… e si vede!
Castagni, querce e faggi, abeti e larici, boschi ricchi di vegetazione e strade tortuose, ci avviciniamo alla Costa Azzurra che, a pochi chilometri dal mare mostra un vegetazione rigogliosa dove chiese come quella di Notre Dame de la Menour a Molinet, che si raggiunge attraverso un ponte e una scalinata che qualcuno ha voluto paragonare ad una piccola muraglia cinese, e piccoli villaggi sospesi tra il verde regalano emozioni intense.

Qui la storia della Francia si confonde con quella italiana e diventa un tutt’uno. Siamo infatti ormai ai confini con l’Italia dove il suggestivo villaggio di Sospel, ubicato lungo la “Via del Sale”, diventava una tappa fondamentale lungo il percorso della “Via Reale” che da Nizza portava a Torino unendo economicamente e culturalmente i due paesi.
Mentone, arrivo al mare
Uno sguardo al torrente Bevera, che da un po’ ci accompagna, e poi via lungo la D2566. Una strada tortuosa, ricca di curve e tornanti terrazzati che attraversano profondi canyon, una vera delizia per le moto che guidano allegramente tra le numerose serpentine che si allungano verso valle. Pochi km e siamo raggiunti dall’odore del mare, Mentone si avvicina e la brezza che soffia lungo la Costa Azzurra anche.

Il nostro viaggio è giunto al termine. Abbandonati i sentieri ad alta quota quasi planiamo in riva al mare. La famosa cittadina francese è caotica ma anche accogliente e suggestiva con i suoi hotel, che guardano verso uno splendido mare, e il lungomare trafficatissimo ma vivo e allegro.
Raggiungiamo la piccola darsena per un’ultima foto prima di volgere la moto verso Ventimiglia che, a pochi chilometri, ci riporterà in territorio italiano.
In moto sulla Route des Grandes Alpes
Ancora un attimo per respirare queste atmosfere così tipiche, così francesi, caotiche ma mai opprimenti, trafficate ma mai soverchianti, e poi un ultimo sguardo verso la catena delle Alpi che ci accompagnerà fino in Italia per terminare questa fantastica avventura che si chiama Rue des Grandes Alpes.