Il Po in moto,un’esperienza unica quella della discesa che ci porterà dalle sorgenti del “Grande Fiume” al suo delta verso le azzurre acque dell’Adriatico.
Il Po in moto, lungo Il “grande fiume”
Il fiume più lungo d’Italia ma non solo, il Po racchiude in se storia, stili di vita e tradizioni di un popolo, quello che abita il nord Italia, laborioso e proiettato verso il futuro.
Un viaggio dunque quello lungo il Po che, partendo dalle cime del Moncenisio, suggestive e imponenti, attraversa il territorio più industrializzato del nostro paese custodendo gelosamente i segreti e le speranze degli abitanti della grande pianura fino a raggiungere il mare dove l’ingegno e la caparbietà dell’uomo gli hanno ricostruito gli argini e il percorso.
Quattro giorni di viaggio dunque raccontati in queste pagine che cercano di guidare il motociclista viaggiatore e curioso lungo le strade che costeggiano gli argini con incursioni nelle grandi e medie città padane che racchiudono tra le loro mura i gioielli più preziosi del nostro paese – rocche e monumenti.
Un viaggio accessibile a tutti lungo provinciali e statali tenute bene e tanti ponti che sapranno rendere piacevole e interessante la guida.
Le tappe del nostro viaggio
Prima tappa del nostro itinerario – Si parte dalla sorgente del fiume per raggiungere Torino. Borghi e strade renderanno questa giornata interessante. Vai alla pagina
Seconda tappa del nostro itinerario – Partenza da Torino si attraversa il Po su alcuni dei ponti più caratteristici della zona, si entra in Lombardia e poi diritti verso Cremona. Vai alla pagina
Terza tappa del nostro itinerario – Si continua a scendere verso l’Adriatico. Oggi attraversiamo le bellissime pianure dell’Emilia ricche di borghi e di storie interessanti e suggestive. Vai alla pagina
Quarta tappa del nostro itinerari – Il Po e il suo Delta. Ultimo tratto di questo viaggio che ci ha fatto conoscere le bellezze e le storie della più grande pianura d’Italia – quella padana. Vail alla paginaù
Cenni storici del Po
Il Po è il corso d’acqua più grande d’Italia e la chiave, direbbero alcuni, della sua stessa esistenza come nazione. Nella sua ampia valle, 3000 anni fa, arrivavano i pastori che diedero il nome al territorio circostante, ‘Italia’, che significa ‘il luogo dove si allevano i vitelli’.
Più tardi, gli invasori etruschi stabilirono qui una frontiera naturale per il loro regno, affrontando le tribù celtiche selvagge sulla sponda settentrionale. I romani, dopo aver conquistato entrambi i popoli, costruirono belle città lungo le anse e le curve del fiume, dalla sua sorgente sul Monte Viso, vicino al moderno confine italiano con la Francia, al suo delta di paludi e isole dell’Adriatico popolate di uccelli, un po’ a sud di Venezia.
Antico corso d’acqua insidioso è il Po, eternamente mutevole di umori e colori, in alcuni punti quasi scomparendo, in altri vero signore del paesaggio. Le piogge primaverili e autunnali e il disgelo delle nevi alpine la trasformano in una furiosa inondazione grigia, strappando interi alberi dalle rive nel suo spietato corso; la siccità estiva lascia ampie spiagge bianche e isole di ciottoli per punteggiare la sua rete di pigri canali verdi.
Altri grandi fiumi ne ingrossano il corso: il Tanaro, che scende dai monti a nord di Genova; il Ticino, che si stringe con grazia tra le risaie sotto la venerabile città universitaria di Pavia; e l’Oglio, che scarabocchia elaborati volute sulla pianura lombarda.