Il deserto della Tunisia è proprio fuori le porte di Toujane. Dopo una curva ecco la linea piatta più affascinante del mondo.
L’Algeria è molto vicina
Dopo aver visitato Tataouine e la zona a sud con i suoi affasninati granai fortificati e le atmosfere sahariane proseguiamo il nostro viaggio verso nord-ovest cercando di avvicinarci il più possibile al confine con l’Algeria.

Quella dell’Algeria è una nota dolente, una ferita che si insinua nei nostri desideri. Emilio l’ha attraversata nelgli anno “80 quando ancora il mondo viveva in uno stato di calma apparente dentro il quale ci si poteva muovere più liberamente e, attraversandola si è innamorato perdutamente di quel paese.
Oggi attraversare l’Algeria sarebbe possibile solo se autorizzati dopo aver inviato richiesta di visto e per la maggior parte del territorio scortati dalla polizia locale e questo per noi, anime libere, non sarebbe possibile.
Un po di qua e un po di là 🙂
Per ora quindi ci accontentiamo di sfiorarla, una volta dal Marocco, una dalla Tunisia come faremo questi giorni.
Dagli Ksar al deserto della Tunisia
Si parte di prima mattina da Tojane. Una fantastica colazione ( pane arabo, miele aromatizzato al rosmarino, burro, formaggio di capra, uova, olive e datteri caffè turco e te alla salvia a scelta, una grattatina sulla testa del piccolo cammello che tranquillo è seduto davanti a noi, una visita al villaggio berbero, protagonista del primo ” Guerre stellari” ) e se lo vedete capite il perchè e poi si torna a guardare la strada che si incunea tra le montagne.


Alla confortevole RN20 preferiamo un tratto secondario ma molto divertente che si dirige verso il villaggio di Tounine prima e poi verso Matmata che è una delle mete di oggi.
La Tunisia e i villaggi trogloditi
Guerre stellari continua ad inseguirci o forse siamo noi che ne seguiamo le tracce e così anche Matmata, naturalmente meta turistica e forse una delle città più suggestive della Tunisia diventa luogo di sosta e di scoperta.
Le sue case scavate nella roccia, alcune delle quali sembrano ancora abitate sono oggi tappe obbligatorie per gruppi di visitatori e tutto viene ritagliato a misura di turista comprese le guide improvvisate che come ti vedono arrivare arrivano a proporsi :-), ma poco importa, Matmata e i suoi dintorni mantengono nonostante tutto il loro fascino e la visita in una delle case con tanto di sosta per il te servito con pane, datteri e miele diventa un piacevole intermezzo da ricordare per sempre.

Magari cercate di evitare le abitazioni dove c’è più fila e godetevi quelle meno frequentate. 🙂
Le abitazioni di Matmata
Le abitazioni di Matmata e dei dintorni sono scavate nel terreno composto da colline. Hanno un cortile centrale circolare con stanze scavate anche loro all’interno del cratere. L’accesso all’abitazione solitamente avviene attraverso una galleria che porta al cortile e alle stanze, tutte senza finestre.


La necessità di costruire questi alloggi era data dalle alte temperature che in estate arrivano e oltrepassano i 45°. Oggi possiamo ovviare con l’aria condizionata ma non è stato sempre così.
Imboccata nuovamente la RN20 è ora di affrontare il deserto per raggiungere Douz.
Il deserto della Tunisia e Douz
In uscita da Matmata ecco sopraggiungere il deserto. Sabbia dai colori chiari e dai riflessi dorati, palme a formare piccole oasi, bassi e radi cespugli e piccole dune sono stati i nostri compagni di viaggio per almeno un centinaio di chilometri di strada inizialmente allietata da curve e tornanti per poi negli ultimi 60 chilometri diventare diritta come un fuso.

Chi pensasse però che il tragitto sia stato noioso si sbaglia di grosso, il deserto offre sempre spunti diversi e non ultimo si possono incontrare anche gruppi di cammelli lasciati liberi di muoversi in cerca di cibo.
Come avrete capito il deserto per noi è un luogo speciale. Ne abbiamo attraversati diversi e tutti hanno lasciato tracce indelebili nella nostra memoria. Quello del Sahara tunisino non è da meno e ci regala i chilometri più belli di questa giornata.
A Douz, una delle porte principali verso le piste di sabbia e le grandi dune frequentate da gruppi di riders amanti del fuoristrada ci fermiamo per pranzare.
Douz, l’antica oasi
Souk, caffè, ristoranti, traffico di uomini, merci, motociclette e fuoristrada, questa cittadina circondata dalla sabbia e dal più vasto palmeto del sahara tunisino apre le sue porte, ospitale e vivace verso l’Erg orientale e, chi ama e conosce il deserto sa di cosa parliamo.
Da qui partono diversi tour che ti porteranno ad ammirare le grandi dune di sabbia bianca, quindi se hai qualche giorno in più di viaggio fermati qui e goditi quest’atmosfera magica.

Noi proseguiamo il viaggio, ancora 125 chilometri di strada ( non delle più esaltanti ) per raggiungere il Chot ElJerid, il grande lago salato che copre una superficie di 5.000 chilometri quadrati e si attraversa guidando lungo una lingua di terra, una strada asfaltata sopraelevata che attraversa un lago, in questa stagione,completamente secco.
Chot El Jerid, il grande lago salato
Il biancore che si stende lungo tutto il lago e i riflessi del sole, specialmente al tramonto, che si riflettono sui cristalli di sale sono veramente magnifici.

In alcuni punti barche spiaggiate, in attesa che torni l’acqua, piccole montagne di sale o anche i riflessi che tagliano le rare pozzanghere e riflettono la luce del sole rendono questi 80 chilometri di strada veramente unica e suggestiva.
Raggiungiamo Tozeur che è già buio ma sappiamo dove pernotteremo, abbiamo prenotato strada facendo e, una volta entrati nella grande città, centro culturale e religioso del paese possiamo tranquillamente ragalrci un pò di riposo ed una bella cena in uno dei tanti locali presenti nella zona.
Domani si riparte da qui.
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