Le gole del Verdon, eccoci planare direttamente su uno dei luoghi cult per i bikers europei. Meravigliosi panorami ma soprattutto tornanti mozzafiato da imboccare con cautela.
Un giro non da poco quello che ci trasporterà prima tra le alte vette del parco per poi riscendere, tra tornanti mozzafiato che si avviluppano lungo i precipizi delle gole, e far rientro in serata nuovamente al punto di partenza.
Il Parco Naturale del Verdon
Gamberi dai piedi bianchi e avvoltoi i grandi protagonisti di questo luogo così come l’Averla, delizioso uccello, che qui vive protetto e si moltiplica, ma che dietro a quell’ aspetto così dolce nasconde la ferocia di un predatore implacabile.
La Provenza offre anche questo agli appassionati delle due ruote.
Partenza quindi da Moustiers Sainte Marie di prima mattina lungo la D957 che conquista già dopo pochi chilometri con la vista del lago De Sainte Croix e del Verdon che qui si incanala scendendo dalle gole.
Superato il fiume inizia quindi la salita prima imboccando la divertente D19 che, all’altezza di Aiguines, incontra la D71 che segnerà il percorso per diversi chilometri.
In moto verso le gole del Verdon
I cambi di paesaggio sono veloci mano a mano che si sale, mentre il panorama bellissimo del grande lago di Santa Croix ci accompagnerà per lungo tempo. Le Alpi dell’alta Provenza si innalzano maestose regalando angoli di grande suggestione. Il fiume Verdon laggiù in basso scorre mentre i tornanti quassù si fanno sempre più acuti. Difficile resistere al fascino di questi luoghi, quasi obbligatorio a tratti fermarsi, macchina fotografica alla mano, per ammirarne la bellezza e la potenza. La D71 è una vera e propria leccornia per motociclisti anche se, credeteci, ancora il bello deve arrivare.
Rocce maestose che scendono da altezze vertiginose verso il fiume e curve che si sporgono spavaldamente verso l’abisso, la prima parte del nostro viaggio attraverso queste gole si riveste dell’atmosfera magica di un’avventura.
Attraversato il piccolo ma grazioso borgo di Trigance, 163 abitanti appollaiati su una roccia imbocchiamo la D955 per inoltrarci ancora di più nel cuore fantastico di questa valle. Ci siamo allontanati un po’ dalle gole ma ora, recuperando la direzione verso Castellane, rientriamo nel mondo fantastico del Verdon e delle sue gole che tornano a segnare il paesaggio davanti a noi.
Si guida tra le gole del Verdon
Qualche chilometro di boschi per svoltare poi a sinistra sulla D952 direzione Rougon, eccoci dopo pochi chilometri nuovamente a godere della guida tra tornanti mozzafiato e paesaggi incredibili. Stiamo rientrando a Moustiers Sainte Marie da dove siamo partiti in mattinata ma gli ultimi chilometri vi assicuriamo che saranno una delle esperienze più esilaranti di questo viaggio. Nessun motociclista può restare indifferente a questo itinerario ed infatti ecco che subito dopo la svolta per rientrare appaiono i primi riders impegnati come noi a godere di questo percorso.
Si risale nuovamente il fiume mentre le rocce tornano alte ed imponenti illuminate dal sole che rischiara questa bella giornata e regala ai picchi sempre più elevati quelle belle tonalità tendenti al rosso che hanno reso queste zone così suggestive e meravigliose e riportano alla nostra mente visioni di altri viaggi incredibili come quelle spettacolari della Corsica e dei sui calanchi di Piana.
Il grifone, il re alato del Verdon
Imbocchiamo, poco prima de La Palud-sur-Verdon, la D23 dove strada e rocce si fondono lungo un percorso che tornante dopo tornante sale verso la cima, là dove turisti increduli ammirano dall’alto il paesaggio e le magnifiche evoluzioni di uno dei volatili più affascinanti che solca questi cieli: il grifone, magnifico protagonisti di queste gole.
Fieri e possenti con un’apertura alare che può raggiungere i 2,8 metri di larghezza questi magnifici predatori dell’aria nidificano e trovano riparo tra le imponenti pareti del Verdon che scendono a strapiombo verso il fiume dai riflessi turchesi. Sono veramente una delle attrazioni di questo luogo e basta un po’ di paziente attesa e lo si potrà ammirare planare nel cielo.
Proseguiamo con frequenti fermate sui vari belvedere che ci consentono attraverso un percorso terrazzato di ammirare le gole dall’alto.
Il belvedere di Trescaire bas, il belvedere de la Carelle e altri che si alternano per consentire la visione di quei panorami mozzafiato che fanno di queste gole un territorio unico che resterà per sempre a ricordo di questo che più che un viaggio è una esperienza.
Rientro a Moustiers Sainte Marie
Strade strette a una corsia si aggrappano al monte formando una carreggiata quasi sospesa sul vuoto, una guida coinvolgente ed adrenalinica, che il fondo sdrucciolevole rende ancor più impegnativa, ma carica di suggestioni che fa di questo territorio uno dei più amati e quasi venerati dagli amanti delle due ruote.
Rientriamo sulla più agevole D952 o Route de Moustiers guidando ora leggeri tra curve, rocce e tornanti verso il borgo di Moustiers Sainte Marie da dove siamo partiti in mattinata, il lago de Sainte Croix torna a fare da sfondo al nostro panorama, punteggiato com’è dalle imbarcazioni che si avventurano nel primo tratto delle gole, e la lavanda che torna a tingere di viola i campi e allietare olfatto e vista.
Paesaggio provenzale sulle rive del lago di Sainte Croix
Con un ultimo guizzo che guarda verso il tramonto decidiamo di superare Moustiers Sainte Marie per guidare lungo la Route de Moustiers verso il delizioso villaggio di Sainte Croix du Verdon adagiato sulle rive dell’omonimo lago.
Bellissimi campi di lavanda accompagnano il nostro passaggio regalando a questo percorso immagini che rimandano più alle favole ascoltate da bambini che alla realtà del mondo adulto. Un’ultima sosta a raccogliere le spighe profumate, a scattare qualche foto ma soprattutto a cercare il modo giusto per accomiatarci.
Le tonalità del viola che riempiono questo paesaggio svaniscono alle nostre spalle mentre le luci di Moustiers Sainte Marie che abbiamo nuovamente raggiunto tornano ad accendersi annunciando la fine del giorno.
Un’ultima serata seduti a gustare una gastronomia così uguale e così diversa dalla nostra nella calma placida che avvolge questi luoghi, domani guideremo verso sud ripercorrendo tratti di strada e di storia che accompagnano il nostro viaggio nuovamente verso l’Italia.