Da Verona a Pietramurata in viaggio verso le Dolomiti
Il terribile caldo afoso della Riviera ci spinge a cercare il fresco verso i monti del nord. In sella alla nostra moto abbiamo deciso (e votato all’unanimità 3 su 3) per quattro giorni sulle Dolomiti, patrimonio non solo dell’Unesco ma anche meta agognata per fresche nottate sotto la tenda. Si parte da Rimini di prima mattina,evitando le temperature torride che fanno maledire giacche e caschi, per puntare verso Verona prima tappa del nostro viaggio.
Verona è una città che da tempo desideriamo visitare e, in attesa del lungo inverno che ci vedrà sicuramente ospiti per una visita più approfondita ai suoi straordinari beni culturali, approfittiamo ora per una passeggiata lungo le vie del centro ed un’occhiata alla famosissima Arena.
La città ti accoglie subito con un sorriso ed un abbraccio simpaticamente cordiale. Ha un centro storico importante e accogliente che richiama ai colori e all’architettura dell’epoca rinascimentale. Bellissimi i palazzi,dalle finestre e portoni che si affacciano su grandi vie lastricate con cura e su piazze ampie e luminose. Una città ben tenuta, curata nei suoi particolari più minuscoli, capace d’accompagnarti nel tempo e nella storia che ha dominato da protagonista sulla via che da sempre ha collegato, svalicando i passi alpini, il cuore dell’Italia alle pianure tedesche e al centro Europa. E’ piena di turisti che si aggirano a gruppi o solitari con sguardi ammirati ed estasiati. Un microcosmo di vita allegro e tranquillo che ti fa vivere serenamente la visita. L’Arena, poi, è splendida e la sua forma circolare occupa gran parte del perimetro centrale della piazza a memoria di un’intensa attività circense che oggi continua ad illuminarci con i suoi fasti e le sue famosissime rappresentazioni di opere liriche. Abbandoniamo con dispiacere la città nella convinzione che presto torneremo a visitarla e riprendiamo la strada verso i monti che timidi iniziano a fare capolino all’ orizzonte. Direzione Lazise, Lago di Garda, Dolomiti.
L’acqua del lago ci accoglie all’improvviso con il suo azzurro fiordaliso accompagnata dalle rocche e dai torrioni degli antichi borghi adagiati sulle sue sponde. Da Lazise risaliamo fino a Torbole, meta famosissima per surfisti che infatti riempiono lo specchio di acqua di fronte al paese punteggiando il lago coi vividi colori delle vele. Al centro del lago si plana mentre verso riva il vento è rafficato e bisogna pompare con le braccia per rientrare…….vita da surfista di lago 🙂 .
E’, quella di levante che segue la sponda del lago, una strada da passeggio più che da piega… e insieme a noi tanti i motociclisti dalla targa tedesca che saranno una costante di tutto il nostro viaggio.
Intorno a noi le montagne ci accolgono e ci circondano mentre l’aria si fa più fresca. Siamo nel primo pomeriggio e ancora abbiamo diversa strada da fare. Ci fermiamo a riposare in un’insenatura; giusto 10 minuti per tornare ai sorpassi che i numerosi motociclisti presenti lungo la strada ci propongono. Lazise, Bardolino, Garda, Castelletto, Malcesine, su fino a Torbole, attraversando località turistiche in piena attività ognuna di loro con una storia da raccontare.Pitstop per il carburante a Torbole e poi inizia la salita. Da Arco, che bellissima ci osserva dalle guglie della sua rocca costruita su uno sperone a picco sul paese, si parte per la svalicata del Monte Bondone direzione Trento, direzione Dolomiti. Imbocchiamo la provinciale verso Stravino. Da subito strade perfette per la moto, l’aria non è più così afosa, il pomeriggio è inoltrato e i monti intorno a noi si alzano maestosi. Dolomiti stiamo arrivando.
Siamo nel Trentino. La salita è di quelle che da subito ti appassionano. La strada è bellissima, con curve e tornanti che si arrampicano verso la cima. Altri motociclisti accompagnano il nostro viaggio con il rombare delle loro moto. Sembra essere tutto perfetto mentre foreste di abeti si alternano a campi coltivati in un’insieme di colori che vanno dal giallo magenta al verde cinabro e al verde smeraldo Sullo sfondo le montagne che, a seconda dei raggi del sole, riflettono tutte le tonalità del marrone.Si aggiungono poi i fiori e le piante colorate regalando al monte le tipiche atmosfere delle Alpi italiane.
Il nostro viaggio prosegue spedito, raggiunge la cima del monte per poi riscendere verso valle. Siamo quasi alla fine di una giornata di viaggio, quasi vicino alla meta, un campeggio dalle parti di Trento.
Una discesa bellissima a cui le bizze del freno posteriore, che improvvisamente smette di funzionare, dà anche qualche brivido non certo desiderato. Una bolla d’aria? il riscaldamento dell’olio? non sappiamo se non che come era arrivato il difetto se n’è andato. Tornerà e scomparirà per tutto il viaggio fino a casa, ma di lì a qualche minuto non sarà quello il nostro principale problema
Purtroppo si buca la gomma anteriore; puo’ accadere, gli imprevisti fanno parte del viaggio e l’importante è mantenere la calma. Siamo dalle parti di Cadine, qui non ci sono gommisti e ci consigliano di proseguire verso Vigolo ma anche lì niente da fare. Riempiamo la gomma con lo spray a disposizione per le emergenze e proseguiamo verso Vezzano. Gommista chiuso, troppo tardi. Riapre domani mattina.
Ok niente paura;
gonfiamo la gomma e riprendiamo la strada. Ci hanno informato di un campeggio a Pietramurata e noi lì siamo diretti. Il campeggio è molto carino,si chiama Camping Daino, sotto un monte e molto pulito e l’indomani avremo una straordinaria sorpresa: a Pietramurata, dietro la stazione di benzina, c’è pure il gommista che con professionalità aggiusterà la foratura. Un po’ di fortuna ci vuole, ma anche la bomboletta che per anni abbiamo portato scettici e che oggi ringraziamo per averci tolto da un mare d’impicci.