Una tappa rilassante ma non troppo
La tappa di oggi varso che ci porterà sulle sponde del lago Eyasi si presenta quasi rilassante, e diciamo ‘quasi’ perché viaggiare sulle piste riserva sempre qualche sorpresa.
In programma sono solo 80 i chilometri di strada per raggiungere la nostra meta, il lago Eyasi e prima di partire vogliamo godere dell’ospitalità di questo Ldge che ci ha ospitato a ridosso delle acque del Manyara che in questa stagione si riempie così tanto di acqua da giungere a lambire anche alcune strutture del Lodge regalando un ambiente molto particolare.

A salutarci gli ippopotami
I fenicotteri che qui nidificano e vivono in libertà, zebre, piccole scimmiette, giraffe a altro ancora, ma ieri sera sono stati gli ippopotami, con i loro sbuffi e i loro ruggiti, a dare spettacolo salendo dalle acque del lago sulla terra ferma per mangiare l’erba del prato attorno alla piscina.
Un evento che è proseguito a notte fonda quando si sono spinti a sfiorare le nostre tende per una passeggiata in libertà all’interno della struttura.
Insomma non è semplice abbandonare questo paradiso, ma è ora.
Colazione e check alle moto
Si parte dopo un’abbondante colazione e un doveroso check in alle moto che in questi giorni di guida su pista hanno faticato parecchio.

Dopo diversi giorni di guida lungo le bellissime piste tanzaniane oggi si parte mordendo l’asfalto lungo cui la vita diventa frenetica. Lungo la strada infatti si susseguono case, mercati, locali di tutti i tipi, in un microcosmo di persone che vivono e lavorano lungo queste arterie attraversate da grossi camion e auto. Protagoniste anche le motorette, che qui sfrecciano veloci tra il traffico sostituendo i mezzi di trasporto pubblici.
I bellissimi Baobab
Sono veri e propri giganti, il cui nome sembra derivare dall’arabo Buhibab “padre di molti semi”. Si caratterizzano per essere veri e propri raccoglitori di acqua al loro interno, così da sopravvivere nei momenti di peggiore siccità.

Sono di una bellezza sconcertante e unica tanto che per noi meriterebbero l’appellativo di Monumento tanto la loro forma si diversifica da albero ad albero e tanto i suoi rami sembrano disegnare nuove forme e possenti nuove armonie.
Il Manyara si allontana mentre saliamo
La B144 inizia a salire disegnando piccoli tornanti mentre sotto di noi il lago Manyara, che si mostra in tutta la sua bellezza, si allontana. Le moto ora viaggiano veloci su un asfalto rifatto da poco risalendo lungo il costone del monte che segna le pendici del Ngorongoro che si eleva sopra di noi.
Una breve sosta per ammirare il panorama tra cui qualche elefante si fa largo tra gli alberi che scendono verso il lago Manyara e poi via, nuovamente on the road.


Oggi i chilometri da percorrere non sono tanti e possiamo regalarci una guida tranquilla con diverse fermate.
La vita che si sviluppa ai lati della strada che stiamo attraversando è frenetica, i villaggi si susseguono, autobus e fuoristrada attrezzati per i safari ci sorpassano ma la vivacità non sorprende, siamo nella zona del Ngorongoro uno dei parchi più famosi di tutta la Tanzania, uno spettacolo unico per i tanti animali che qui vivono attrezzato ad accogliere turisti che qui arrivano da tutto il mondo.
Peccato che non sia rimasto del tempo per una visita al parco ma la prossima volta non mancheremo.
Svolta a destra, inizia la pista
Distretto di Karatu, svolta a sinistra, inizia il tratto di pista. Bella, larga, di terra ben battuta con la polvere rossa che si alza pressata dalle gomme delle nostre Himalayan.

Ci allontaniamo dalle montagne che circondano il cratere del Ngorongoro con i suoi paesaggi immersi nel verde per incontrare dolci vallate che mostrano campi coltivati a grano e altri cereali.
Anche qui un’agricoltura di sussistenza che circonda i piccoli villaggi, è una costante dei paesi africani come abbiamo avuto modo di constatare attraversando lo Zambia e la Namibia.
Piccoli appezzamenti, prati dove pascolano capre e mucche mentre si scende verso il lago Eyasi.
Il lago Eyasi
Lo Eyasi è un lago salato che periodi di siccità può prosciugarsi completamente e può essere attraversato interamente dalle tribù che qui vivono come i Datoga e gli Hadzabe.
Intorno al lago che si allunga snello sul fondo della Rift Valley le piantagioni di cipolle che da qui partono per essere vendute in tutta la Tanzania. Nella stagione umida arrivano gli ippopotami a rendere le rive di questo lago popolate oltre che dagli ultimi eredi delle ultime tribù indigene anche da una grande varietà di animali.
Dik Dik e babbuini vivono nei dintorni oltre a una vasta varietà di uccelli che sembra non avere mai fine.

Risaliamo le vallate circondati dal verde: euforbie giganti, acacie, baobab e bassi cespugli riempiono e disegnano questo paesaggio collinare dove la polvere rossa alzata dalle moto contribuisce al suo fascino.
Gli ultimi chilometri prima del lago sono i più faticosi – è ricomparsa la sabbia lungo la pista e bisogna fare attenzione – ma anche i più belli.
Intorno a noi è tornata la pianura con il suo Bush ricco di alberi, terra e cespugli.
Arrivo al Lodge sul lago eyasi
I Baobab, spogli nella stagione asciutta, ci accolgono nel loro territorio regalando all’ambiente una nota di suggestiva poesia. Sassi e sabbia sono i protagonisti dell’ultimo tratto che ci accompagna al cancello del Lodge dove ci stanno attendendo per il pranzo.
La struttura che ci ospita guarda verso il bellissimo lago e le sue sponde ed è su una splendida terrazza panoramica che consumiamo il nostro pranzo prima di tornare a guidare lungo le strade che costeggiano lo Eyasi.

Visita alla tribù Hadzabe sul lago Eyasi
Nel pomeriggio abbiamo un appuntamento con la visita a uno dei popoli più antichi esistenti su questo territorio, ultimi testimoni di tribù dedite alla caccia e alla vita in totale simbiosi con la natura circostante: gli Hadzabe.
Sono gruppi di poche unità, che si spostano alla ricerca di acqua e di prede lungo il versante meridionale dell’Ngoro Ngoro fino al lago Eyasi. Piccoli uomini che portano al loro fianco arco e frecce e conservano gelosamente la propria cultura millenaria fatta di caccia e raccolta dei frutti della terra e di una vita sociale da uomini liberi, scandita dai ritmi della terra che li circonda.

Spesso vivono ai margini dei villaggi dei Maasai o degli autoctoni, altre volte si nascondono nel bush, ai piedi dei grandi Baobab. E’ qui che dopo alcuni chilometri di pista molto bella li incontriamo insieme alla nostra guida, ai piedi dei grandi alberi pronti a raccontarci le loro storie.
Usi e costumi di un popolo antichissimo
E’ un incontro affascinante, uno sguardo limpido verso il nostro passato ma anche aperto a tutto quello che il mondo ancora offre in termini di diversità culturale che non deve dividerci ma insegnare il rispetto per gli altri.


Sediamo insieme a loro mentre le donne, separate, sono intente nella realizzazioni di oggetti (semplici collanine di perline colorate con denti di Dik Dik, o gusci di bacche, oppure braccialetti lavorati in legno, molto particolari ) che aspettano solo di essere acquistati per costituire un ricordo unico.
Ci mostrano come accendono un fuoco, ci prestano archi e frecce in una gara di tiro che ci fa sembrare impacciati e diverte molto i bambini ma anche i guerrieri che ridono divertiti della nostra goffaggine, in una sorta di gioco dove non si capisce chi è l’attore e chi lo spettatore.
Il futuro di questo popolo è quanto mai incerto, ce ne rendiamo perfettamente conto, ma ammiriamo la tenacia con la quale continuano a testimoniare la loro presenza e i loro valori.
Un ultimo saluto prima del rientro sul lago Eyasi
Dopo i lanci di frecce, danze e canti è arrivato il momento di salutarci, il momento giusto per scoprire come la lingua hadza sia contraddistinta dalla presenza di numerose consonanti clic che sono prodotti facendo schioccare la lingua contro il palato o contro i denti.
Ci attendono diversi chilometri di pista prima di raggiungere il nostro lodge e il tramonto lentamente ma inesorabilmente sta colorando il cielo africano.

Bellissime strade tutte per noi, terra battuta, pista larga, panorami fantastici, i raggi del sole si allungano sul terreno tingendo questa bella terra di rosso fuoco.
Al lodge sono già pronti per la cena e la tranquillità del lago e le tenebre possono accompagnare la fine di questa giornata ricca di emozioni.
Domani si rientra al Manyara.