Una delle regioni più belle e gustose per noi e per le nostre moto sono le Marche.
I dolci colli che degradano verso il mare e i colori tenui e chiari dei suoi paesaggi ne fanno uno dei luoghi di maggior soddisfazione per i moto turisti come noi, che non hanno altro desiderio che il perdersi tra le stradine senza una meta che non sia quella che la fantasia ispira.
Fano, adagiata lungo la costa adriatica
Splendente di luce e ricca di storia Fano accoglie lungo le sue coste la foce del Metauro, il fiume che oggi abbiamo deciso di raccontare guidando verso la sua sorgente che si trova Borgo Pace.
– Partendo dalla foce che facendosi largo tra le dune di ghiaia si getta nel mare in un panorama veramente suggestivo, puntiamo diretti verso l’entroterra e le sue splendide valli imboccando la SP16, la strada che per un bel tratto ne segue il corso. Attraversato Piagge già si profila in lontananza, sopra una collina, seducente e bellissimo, il profilo del borgo di Orciano. Lì siamo diretti.


– Orciano è un affascinante borgo con una storia che riporta a tempi lontanissimi. Fondata probabilmente dai cartaginesi in fuga dalla rovinosa battaglia del Metauro del 207 a.C., munita di castello e di mura, consolida nel tempo il suo nucleo abitativo e la sua importanza. Degna di rilievo la bellissima chiesa di Santa Maria Novella fatta costruire dalla famiglia dei Malatesta, signori di Rimini, per disegno di uno dei migliori architetti e artisti del ‘400 come Baccio Pontelli. Dalla piazza principale del paese che ospita una scultura di Pomodoro possiamo godere di una vista verso l’entroterra marchigiano fantastica e davanti a noi scorgere sopra una collina l’imponente rocca di Mondavio che in breve raggiungiamo.
– Stiamo attraversando un territorio dove i colori della terra si fondono con quelli del cielo e la moto ci consente di godere appieno delle bellezze che ci circondano facendoci sentire un tutt’uno. Arrivando a Mondavio le possenti mura che circondano la cittadella si innalzano dinanzi a noi minacciose. Le costeggiamo per entrare nel cuore del borgo dove ad attenderci troviamo la rocca e da qui lo sguardo si può allungare verso i profili del Monte Catria e del Monte Nerone di cui scorgiamo le cime.
– “Mons Avium”, o Monte degli uccelli, fu residenza di grandi signori del Rinascimento come i Malatesta, i Montefeltro, i Della Rovere o i De Medici, e anche protagonista di grandi battaglie come quella tra Sigismondo Pandolfo Malatesta e Federico da Montefeltro, due titani del tempo che qui si contesero il territorio. Il paese è veramente suggestivo e ben conservato. Stimolante è la visita alla rocca roveresca e del cuore del borgo.

– Riprendiamo la via del Metauro allungandoci lungo la SP5 che in un susseguirsi di curve e tornanti attraversa borghi sempre più suggestivi e meravigliosi. E così che, ammaliati e estasiati, attraversiamo Barchi e il suo centro storico che conserva un impianto urbanistico del ‘500 e Sant’Ippolito, altro gioiello di borgo medievale adagiato sulle colline marchigiane. Stiamo giungendo al nostro primo incontro importante con il corso del Metauro: Fossombrone.

– Ci tuffiamo nel mare di saliscendi di queste splendide colline e, dopo una corsa tra il verde e il giallo oro delle coltivazioni, all’improvviso eccoci a ridosso del Metauro in quel di Fossombrone.
– Il Metauro è il principale fiume della regione Marche. Il suo nome deriva dall’unione di due torrenti; il Meta e l’Auro che in località Borgo Pace si uniscono. E’ un fiume dalla bellezza suggestiva, determinata dal colore verde smeraldo delle sue acque che, in unione con i raggi del sole e l’azzurro del cielo, trasforma i paesaggi che attraversa in suggestive visioni di superba e inimitabile bellezza. Qui a Fossombrone il fiume scorre lungo un argine molto ampio e il verde delle sue acque dona a questo borgo un appeal unico e meraviglioso.
– Una sosta è d’obbligo. La struttura urbanistica di stampo medievale e la rocca malatestiana che ti osserva dall’alto fanno di Fossombrone un borgo tutto da scoprire. Qui si respira aria di antiche vestigia romane e anche preromane. In sella alla moto saliamo in cima al monte dove si erge la rocca e dove, oltre alla poetica visione del fiume che scorre, già possiamo intravedere le Gole del Furlo che presto raggiungeremo.
– Uscendo da Fossombrone ci immettiamo sulla provinciale 3 e per un tratto abbandoniamo il Metauro per seguire il Candigliano fino alle gole. Non prima però di aver sostato sul ponte che attraversa l’imponente visione delle Marmitte dei Giganti che si raggiungono svoltando a sinistra sulla statale all’altezza di San Lazzaro seguendo le – rare – indicazioni.

– Appoggiati al Ponte di Diocleziano la vista di questa bellezza naturale davvero superba. Un canyon scavato dal tempo e dal Metauro che qui ha creato una profonda forra con pareti a strapiombo che vengono rese uniche da “Marmitte dei Giganti” sculture di pietra create dalla forza dell’acqua e dei detriti. Sculture rotonde e di colore bianco che possiamo ammirare dall’alto e che circondano questo fiume che qui si presenta di un verde smeraldo magnifico e irripetibile.
– Si rientra sulla SS3 in direzione Fossombrone per infilare a gran velocità la statale 73bis, direzione Gole del Furlo.
– Siamo a metà del nostro viaggio dentro un paesaggio di incredibile suggestione come solo queste terre, tra Marche e Romagna, sanno presentare. Colori e forme morbide, mentre i tornanti e le curve si presentano perfette per noi motociclisti in un avvicendarsi di saliscendi e dolci colline. Ora corriamo sulla statale mentre di fronte a noi si staglia la sagoma di una dei luoghi cult per motociclisti: il Passo del Furlo. All’altezza di Calmazzo abbandoniamo momentaneamente il Metauro per immergerci nella suggestione del Candigliano che ci accompagnerà attraverso le gole sino al Furlo.
– Ecco la SP3, l’antico tracciato della via Flaminia, costruita dai romani che necessitavano di far salire – e di corsa – le proprie legioni verso il nord, sino a Rimini ai confini della Repubblica. E una sorpresa ci attende, quando scopriamo che dal divieto di transito a causa di una frana, oltre a pedoni e ciclisti sono esclusi i motociclisti. Alleluja!!!


– La galleria, che ancora oggi attraversiamo con riverente emozione, venne fatta scavare dall’imperatore Vespasiano, ma accanto a questa possiamo ammirarne anche una precedente di origine etrusca a dimostrazione dell’indubbia importanza che questa via di comunicazione ha sempre ricoperto sino alla costruzione del parallelo e semplice prolungamento della Sp3 che ci avrebbe portato dall’altra parte della montagna in un baleno ma tolto la gioia di attraversare l’antico e spettacolare tragitto che , immerso nella natura, accompagnato da uno spettacolare fiume come il Candigliano, ci porta oggi sino al Furlo, tappa obbligatoria per ogni biker che si rispetti.
– Abbandoniamo il monte Pietralata dove negli anni trenta venne scolpito il profilo di Mussolini che spesso attraversava la gola per rientrare da Roma a Predappio, sua città natale. Anche se distrutta nell’immediato dopo guerra, con un po’ di fantasia alzando lo sguardo verso il monte possiamo ancora scorgere parte del profilo che, d’accordo o no, saluta.
– Riprendiamo la corsa attraverso queste suggestive valli, il Metauro ci sta aspettando in quel di Fermignano e noi siamo impazienti di riprendere la salita verso la sorgente. Sp43, suggestivi e adrenalinici infiliamo i tornanti e pieghiamo in curva ignari della bellezza che ci raggiunge all’improvviso quando dopo una curva ci troviamo di fronte al borgo di Fermignano.
– Un ponte romano attraversa il Metauro che qui si getta attraverso una stupenda cascata verso valle. Il borgo ospita oggi 646 abitanti e una vista unica sul Metauro. Fondata secondo la leggenda da Firmidio comandante delle legioni romane nel 20 a.C. questo borgo oggi è pura poesia. Il rumore dell’acqua che si getta a precipizio dalle rupi e la torre medievale a guardia del ponte romano da sole valgono una cartolina e un viaggio. A questo aggiungiamo un’inquietante ma suggestiva vista sui resti della ex cartiera che data la sua costruzione al 1300 e lavorò ininterrottamente per quasi mezzo millennio mentre oggi si trasforma in uno spettacolare, seppur malmesso, esempio di archeologia industriale.

– Seguendo il corso del Metauro, lungo la statale 4, con i colori del fiume che non ci abbandonano mai, in pochi minuti siamo dentro un altro gioiello urbanistico e architettonico di questa regione Marche che non finisce mai di stupire e ammaliare. Urbania.
– Dire di Urbania che è bella è oltremodo riduttivo. Urbania è affascinante, elegante, sublime nelle sue forme così ben conservate. Passeggiare tra le sue mure nell’antico borgo di fattura medievale è emozionante per chi come noi ama la velocità e i tornanti ma anche le bellezze culturali che solo in Italia puoi trovare ad ogni angolo. Circondata su tre lati dal Metauro ospita una singolare cappella dove possiamo “ammirare” scheletri di persone ritrovate in uno stato perfetto di mummificazione. La visita alla chiesa dei morti con tanto di guida è abbastanza inquietante e per certi versi macabra, ma racconta anche storie di vita di uomini e donne del popolo e della loro morte. Da ammirare e visitare il palazzo Ducale, progettato dal famosissimo architetto del tempo Francesco di Giorgio Martini nel 1470. Adagiato sulle rive del Metauro sprigiona la sua naturale bellezza in una cornice unica.

– La SS73 bis ci riporta velocemente sulla strada a ritroso verso la sorgente di questo fantastico fiume che alimentò con le sue acque l’evoluzione di popoli che qui trovarono terreno fertile per prosperare. Le meraviglie di queste valli percorse dal verde smeraldo di queste acque non sono ancora finite. Prima di raggiungere la sorgente a Borgo Pace ancora una sosta è d’obbligo: Sant’Angelo in Vado. Questa città ricca di storia arte e cultura è tutta da scoprire e anche da gustare. Città antichissima con un borgo suggestivo e ben conservato. Oltre alla bellezza unica di questo borgo vogliamo segnalarvi anche un famosissimo motoraduno che si tiene ogni anno a metà ottobre e nonostante la stagione inoltrata richiama – oltrte noi -motociclisti da ogni dove che qui si incontrano per assaggiare cibi a base di tartufo che in questa zona – Acqualagna è poco distante – sono rinomati.

– Siamo quasi alla fine del nostro viaggio, rientriamo sulla bellissima SS73bis che ci accompagna velocemente verso il borgo che ospita la sorgente del Metauro. Qui, seguendo le indicazioni di un vecchietto scendiamo lungo un sentiero seminascosto verso l’argine dove il Meta e l’Auro si incontrano per proseguire insieme lungo un territorio magico e assolutamente affascinante e suggestivo. Siamo quasi al tramonto e possiamo goderci i riflessi oro del sole che si allungano e si mischiano con queste acque che anche qui mantengono un verde assolutamente incredibile.

– Il nostro itinerario si conclude qui circondati da questa natura rigogliosa con il rumore delle acque che si incontrano e si salutano. Risaliremo verso Rimini attraversando l’indescrivibile bellezza dell’Alpe della Luna per approdare in Romagna attraverso Sestino… ma questo è un altro viaggio che racconteremo ben presto in un’altra avventura
AGENDA DI VIAGGIO
Uno degli appuntamenti da non perdere per i motociclisti che vogliano visitare le Marche si svolge a metà ottobre a Sant’Angelo in vado. IL MOTORADUNO INTERNAZIONALE DEL TARTUFO.
Evento glamour per gli appassionati di mototurismo e non richiama bikers da ogni dove in una tre giorni all’insegna della buona cucina, dell’arte, della cultura ma soprattutto delle moto.
Protagonista incontrastato dell’evento il tartufo che qui esalterà i vostri sensi con il suo inconfondibile odore e migliaia di motociclisti che ogni anno scendono da tutta Europa compresi i paesi scandinavi a dimostrare l’indubbio interesse verso un evento che consente anche di visitare e trarre godimento delle bellezze dell’entroterra marchigiano.
Vi aspettiamo quindi a ottobre per partecipare anche ai magnifici motogiri che in questa occasione vengono organizzati oppure per seguire come noi il lento scorrere del Metauro.
Per info: Motoclub “T Benelli” tel.0722818403 mail: italocollesi@libero.it
FERMATE D’AUTORE
La città che ci ha sorpreso di più è stata FANO. Decisamente interessante sotto tutti i punti di vista e da visitare. Famosa per ospitare il carnevale più antico d’Italia, ai viandanti di passaggio regala anche un centro storico suggestivo con spunti di elevato pregio artistico e culturale.
Di origine picena, ricoprì grande importanza sotto i romani che ci lasciano parziale vista delle sue possenti mura e l’Arco d’Augusto. Il rinascimento la trova nelle salde mani dei Malatesta signori di Rimini che devono cederla dopo un cruento assedio all’acerrimo nemico Federico, duca di montefeltro. Insomma, anche qui come in tutti i comuni del centro Italia le città passano da un condottiero all’altro, da una famiglia all’altra ed ognuna di loro porta in dote chiese, castelli, rocche, fontane.
Da visitare piazza XX settembre che ospita il palazzo della ragione con la sua torre trecentesca e la bellissima fontana cinquecentesca della fortuna. La Rocca Malatestiana e l’Arco d’Augusto oltre a chiese di notevole importanza. In generale il suo centro storico è ricco di monumenti e piacevole per una passeggiata o anche per una sosta per il pranzo.