Ksamil e le sue spiagge
E’ al mattino che, uscendo dall’hotel co rendiamo conto di essere approdati in una vera e propria localtà turistica. Ksamil è magnifica, con le sue spiagge che si raggiungo a piedi , il suo mare di un azzurro intenso e la mignifica vista delle coste vicinissime dell’isola di Corfù.
Se avessimo tempo ci fermeremmo sicuramente qualche giorno ma noi tempo non ne abbiamo anche se una bella immersione di prima mattina in queste acque dai colori fantastici non ce la vogliamo perdere.
Evitando le affollatissime spiagge del centro della cittadina ci spostiamo verso una piccola perla nascosta della costa adriatica.



La spiaggia di Pema e thate
A Ksamil oltre alle rinomate spiagge del paese esiste un altro luogo meraviglioso che solitamente non viene raccontato troppo nelle pochissime guide turistiche ed è la spiaggia dell’Albero secco (Pema e Thate ) che si raggiunge risalendo verso le alture di Ksamil e scendendo la collina dalla parte opposta. Qui, con l’isola di Corfù che si staglia splendida e vicinissima, davanti a noi si apre la striscia di spiaggia lambita da acque azzurre e trasparenti.
Attrezzata con gusto da sdrai e ombrelloni e fornita di bar e ristoranti rappresenta senz’altro l’alternativa alle super affollate spiagge di Ksamil. Solamente il tragitto per giungervi, abbastanza impegnativo, ne può ostacolare lo sviluppo.
Il sito archeologico di Butrinto
Ma la meta di questa giornata non è il mare ma l’area archeologica di Butrint, appena 5 km fuori dal paese e a 30 km dal confine con la Grecia.

Già osservando il sito sulla mappa appare come un luogo speciale , situato com’è su un istmo dove le acque del mar Jonio entrano trovando un’apertura che le sospinge verso l’interno del territorio a formare una sorta di lago. Il posto è magico e non sorprende che proprio qui, fin dall’antichità, l’uomo abbia potuto progredire e prosperare.
Un pò di storia
Abitato sin dalla preistoria questo sito sorto sul canale di Vivari si sviluppò prima come città epirota poi come colonia romana per arrivare a ospitare un vescovado. La sua posizione strategica sullo stretto di Corfù la incoronò sin dagli albori, risalenti all’incirca al X sec. a.C., come una delle città più importanti della zona e il suo sviluppo fu costante e continuo nonostante le varie dominazioni che nei secoli si sono succedute.

Passeggiando tra le rovine di Butrinto possiamo ripercorrere le varie epoche che resero questa città viva e prospera, dal foro romano, all’agorà per poi ammirare i resti di un anfiteatro di origine romana e, proseguendo nel cammino, i resti di uno dei battisteri più grandi dell’epoca paleocristiana.
Proseguendo nel parco archeologico troviamo anche i resti delle imponenti mura fatte costruire dall’imperatore Giustiniano e poi successivamente distrutte nel 550 d.C. dal re degli ostrogoti Totila che con il saccheggio ridusse Butrinto ad un piccolo borgo che però continuò a commerciare con l’oriente.
Lungo un itinerario molto articolato e suggestivo incontriamo anche i resti di una fortezza veneziana che segna il passaggio di mano che nel medio evo questa città visse a seguito di numerosi scontri che si verificarono nelle acque antistanti tra bizantini, normanni e veneziani.


Dal 1993 un’equipe inglese coadiuvata di volta in volta da archeologi provenienti da tutto il mondo sovrintende ai lavori che proseguono ancora oggi allargando il perimetro delle ricerche.
Si rientra a Ksamil

Con uno sguardo al canale sulle cui acque scivolano i battelli che portano i turisti verso il mare e la fortezza di Alì Pascià riprendiamo la via verso Ksamil per godere ancora delle sue splendide spiagge e di un ultimo bagno, prima di riprendere il viaggio verso l’interno del paese.