Si rientra da Valbona
Rientrati da Valbona a Fierze scendendo le bellissime strade del Parco Nazionale della Valbona entriamo in un territorio dominato dall’acqua.
Il fiume Drin che avevamo abbandonato a Fierze per salire verso le alte vette della Alpi albanesi prosegue la sua corsa che attraverserà anche la Serbia, il Kosovo e la Macedonia del Nord dividendosi in due bacini, il Drin nero e quello bianco che verranno a congiungersi qui, in Albania, a Kukes dove fa bella mostra di se un’enorme idrocentrale che negli anni settanta cancellò il vecchio paese ancora oggi immerso nell’acqua per ricostruire una nuova città su un altura.

Tra curve, tornanti e grandi dighe
Un percorso unico ed esotico dove l’acqua mostra tutta la sua potenza, imbrigliata e resa produttiva dall’ingegno dell’uomo.
A kukes, oggi anonimo centro, nei periodi di siccità possiamo ritrovare la dolcezza dei resti dell’antico insediamento, più antico e caratteristico, spazzato via dall’esigenza di questo paese di imbrigliare una natura che qui si impone.
Un percorso impegnativo quello che si allunga sulla SH22 che mette a dura prova anche i motociclisti più esperti ma che rimarrà impresso nella memoria vostra e della vostra moto.

Si guida verso il Kosovo
Si sale dunque verso il Kossovo che attraversiamo in tutta comodità sulla E851, un’autostrada confronto al percorso da Valbona che ogni tanto sparisce per immettersi sulla SH5, misteri dell’Albania. Se siete cittadini italiani basterà mostrare il passaporto e pagare l’assicurazione per la macchina o la moto, 10 euro per 15 giorni.

Priezren è alle porte, stranamente allegra e viva dentro una nazione che ( si vede e si sente) ancora alle prese con un’economia post bellica che la rende più opaca ed appannata.
Priezren invece è splendida, piena di turisti, molti giovani che riempiono i vari locali aperti lungo il fiume che qui scorre tranquillo riflettendo nelle sue acque verdi le cupole delle moschee e il profilo della grande fortezza che ci osserva dall’alto della rupe. Fortezza risalente all’XI sec. che eredita nel tempo una possente cinta muraria.
La grande moschea di Sinan Pasha riempie il centro della città con il suo minareto alto 43 metri e il tetto a cupola circondata da un gran via vai di gente e dal traffico caotico tipico dei balcani.
Difficile resistere al fascino di questa città che offre diversi spunti di interesse storico e culturale ma il viaggio continua e dopo aver sorseggiato un caffè rigorosamente turco si riprende il viaggio verso la Macedonia del Nord.
Si attraversa il Kosovo verso la Macedonia del Nord
Superata Prizren si rientra nella realtà del Kosovo, tranquilla ma ancora lontana da una vera ripresa. La strada si allunga superando piccoli paesi con enormi moschee oppure grossi agglomerati che si allungano in maniera disordinata sulla strada.
Qui ancora c’e’ molto da fare e quello che resta di questo tragitto è l’ospitalità e la positività di un popolo giovane anche anagraficamente che vuole al più presto scrollarsi di dosso il passato.